Che fare?
Finalmente li hanno presi.
Il romeno ed i due albanesi che il 21 agosto hanno selvaggiamente seviziato ed ucciso i due coniugi di Gorgo al Monticano (Treviso), sono stati catturati dai carabinieri del capoluogo.
Non è stato difficile. Nella foga del massacro non hanno pensato di cancellare le loro impronte ed insieme alle tracce di cocaina hanno lasciato anche macchie del proprio sangue. Il DNA ha svelato che due assassini sono albanesi, arrestati in passato per violenza sessuale e rapina.
Erano liberi grazie all’indulto.
Il terzo assassino è romeno. Era un dipendente del proprietario della villa custodita dai due sfortunati coniugi.
Nel biennio 2004/2006, 4.990 abitazioni sono state rapinate. Solamente nel 30,2% dei casi si è giunti all’arresto dei responsabili, per la stragrande maggioranza stranieri.
Ammettiamolo: è proprio così.
Per fare un piccolo esempio, basti ricordare che nei primi anni ’90 una politica suicida permise l’ingresso in Italia di centinaia e centinaia di delinquenti albanesi che in poco tempo organizzarono il più grande e crudele racket della prostituzione che il nostro Paese abbia mai conosciuto.
Migliaia di ragazze perlopiù minorenni, moltissime prelevate con la forza nei loro villaggi, furono costrette a prostituirsi in Italia senza che per anni lo Stato riuscisse a controllare e ad arginare questo fenomeno*.
Non ci prenda in giro. Forse in azioni del genere non ci si è mai imbattuto, ma della violenza gratuita peculiare a questa gente avrà senza dubbio sentito parlare.
Bande di Romeni ed albanesi con la violenza controllano saldamente il mercato della prostituzione e delle armi in Italia e nei Paesi balcanici ; i nordafricani sono attivi nel settore degli stupefacenti.
Per quanto riguarda molti degli slavi implicati in reati simili (serbi/bosniaci/croati), potrei solo aggiungere che forse hanno vissuto una guerra che li ha resi insensibili alla pietà.
Aggiornamento del 5.09: solo uno dei due albanesi era fuori dal carcere grazie all'indulto. Magra consolazione.
* Lo stato italiano iniziò una debole lotta contro le bande albanesi solamente verso fine degli anni '90. Sebbene nessuno ancora oggi lo ammetta, ebbe un’agevolazione dai violenti disordini scoppiati nel 1997 in Albania, quando alcune delle famiglie che avevano subito il rapimento di una o più figlie, riuscirono a procurarsi delle armi e uccisero molti dei capi del racket che organizzava il trafficking verso l’Italia e la Grecia. Ma nel nostro Paese il racket non fu certo eliminato. Pochi furono gli arresti e poche le ragazze salvate. Inoltre sappiamo bene che la certezza della pena è un concetto ignoto in Italia...
Comunque gli albanesi divennero più prudenti e spostarono i loro interessi anche all’estero. Molte delle ragazze giunte in Italia da bambine furono portate in Bosnia e vendute all’asta come carne da macello, o scambiate con le ragazze moldave fornite dalle nuove bande romene.
Ma questa è un’altra storia.
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