Tuesday, September 04, 2007

Che fare?


Finalmente li hanno presi.

Il romeno ed i due albanesi che il 21 agosto hanno selvaggiamente seviziato ed ucciso i due coniugi di Gorgo al Monticano (Treviso), sono stati catturati dai carabinieri del capoluogo.

Non è stato difficile. Nella foga del massacro non hanno pensato di cancellare le loro impronte ed insieme alle tracce di cocaina hanno lasciato anche macchie del proprio sangue. Il DNA ha svelato che due assassini sono albanesi, arrestati in passato per violenza sessuale e rapina.

Erano liberi grazie all’indulto.

Il terzo assassino è romeno. Era un dipendente del proprietario della villa custodita dai due sfortunati coniugi.

E’ una semplice coincidenza, ma poco prima di apprendere della cattura dei malviventi avevo terminato la lettura di un articolo di Giacomo Amadori su Panorama, che prendendo spunto da quest’ultima carneficina, avverte che le rapine in casa sono in crescita.

Nel biennio 2004/2006, 4.990 abitazioni sono state rapinate. Solamente nel 30,2% dei casi si è giunti all’arresto dei responsabili, per la stragrande maggioranza stranieri.
Amadori scrive che i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza non specificano in quanti casi si siano verificati abusi e torture. Eppure proprio in questi ultimi mesi la gran parte delle rapine nelle abitazioni e negli esercizi commerciali è degenerata in assurde brutalità e stupri.
Gli autori delle più spregevoli violenze sembrano essere gli Albanesi, i romeni, gli slavi ed i nordafricani. Gente che nulla ha da perdere e che ritiene “conveniente commettere reati in Italia, perché la risposta preventiva, repressiva e punitiva è più morbida che in altri Stati” Antonio Fojadelli, Procuratore Capo di Treviso.
Ammettiamolo: è proprio così.
Per fare un piccolo esempio, basti ricordare che nei primi anni ’90 una politica suicida permise l’ingresso in Italia di centinaia e centinaia di delinquenti albanesi che in poco tempo organizzarono il più grande e crudele racket della prostituzione che il nostro Paese abbia mai conosciuto.

Migliaia di ragazze perlopiù minorenni, moltissime prelevate con la forza nei loro villaggi, furono costrette a prostituirsi in Italia senza che per anni lo Stato riuscisse a controllare e ad arginare questo fenomeno*.

E’ logico che dopo un così lungo periodo d’impunità, bestie di tal fatta ritengano l’Italia il Paese dei coglioni…

Nell’articolo di Amadori, a proposito dell’ultimo massacro leggiamo che Il Procuratore capo di Treviso Fojadelli ha affermato di non essersi mai imbattuto in tanta crudeltà.

Non ci prenda in giro. Forse in azioni del genere non ci si è mai imbattuto, ma della violenza gratuita peculiare a questa gente avrà senza dubbio sentito parlare.

Bande di Romeni ed albanesi con la violenza controllano saldamente il mercato della prostituzione e delle armi in Italia e nei Paesi balcanici ; i nordafricani sono attivi nel settore degli stupefacenti.
Per quanto riguarda molti degli slavi implicati in reati simili (serbi/bosniaci/croati), potrei solo aggiungere che forse hanno vissuto una guerra che li ha resi insensibili alla pietà.

Questa gente è un cancro. Ma è veramente impossibile estirparlo?

Prima di pubblicare questo post, leggo su “ Il Giornale” che uno degli aggressori del regista Tornatore, un romeno diciassettenne, arrestato pochi giorni fa è già evaso dal “centro d’accoglienza” dove era nell’attesa di essere giudicato...

Aggiornamento del 5.09: solo uno dei due albanesi era fuori dal carcere grazie all'indulto. Magra consolazione.

* Lo stato italiano iniziò una debole lotta contro le bande albanesi solamente verso fine degli anni '90. Sebbene nessuno ancora oggi lo ammetta, ebbe un’agevolazione dai violenti disordini scoppiati nel 1997 in Albania, quando alcune delle famiglie che avevano subito il rapimento di una o più figlie, riuscirono a procurarsi delle armi e uccisero molti dei capi del racket che organizzava il trafficking verso l’Italia e la Grecia. Ma nel nostro Paese il racket non fu certo eliminato. Pochi furono gli arresti e poche le ragazze salvate. Inoltre sappiamo bene che la certezza della pena è un concetto ignoto in Italia...
Comunque gli albanesi divennero più prudenti e spostarono i loro interessi anche all’estero. Molte delle ragazze giunte
in Italia da bambine furono portate in Bosnia e vendute all’asta come carne da macello, o scambiate con le ragazze moldave fornite dalle nuove bande romene.

Ma questa è un’altra storia.

No comments: