E' razzismo?
L’ intervista ad Ayaan Hirsi*, trasmessa ieri sera dal TG1, mi ha indotto a sfogliare le pagine virtuali del blog a lei dedicato. Alla data del 9 maggio (sezione in lingua inglese) leggo un servizio di Caroline Glick, opinionista del Jerusalem Post, che richiamandosi alla battaglie di Ayaa per l’emancipazione delle donne musulmane, riporta all’inizio dell’articolo tre notizie che hanno avuto scarsa eco in Italia.
- 28 aprile scorso – Una pattuglia di soldati americani scopre a Tarmiya ( località a nord di Baghdad) alcuni cavi che attraversando una strada finiscono all’interno della nuova scuola femminile “Huda", inaugurata da poco tempo e non ancora in funzione. Un’indagine approfondita rivela che in alcuni vani ricavati sotto il pavimento e nel soffitto ignoti avevano stipato un'enorme quantità di esplosivo. I terroristi agirono durante la costruzione dell'edificio, affinchè diventasse una trappola mortale per centinaia di ragazzine. (In Italia la notizia è stata riportata sola da Avvenire . Gli americani in Iraq fanno notizia solamente quando muoiono, o uccidono dei civili NdF)
- 3 maggio scorso. In Pakistan nella città di Gujrat, alcuni fondamentalisti fanno esplodere una bomba nella scuola femminile. (Notizia non riportata da alcuna testata giornalistica italiana).
- 6 maggio scorso. Alcuni palestinesi attaccano con granate la scuola elementare “Omariyah”, l’attacco è respinto, ma si contano un morto e sei feriti. I palestinesi hanno agito perché si stavano svolgendo alcune gare che vedevano impegnati insieme bimbi e bimbe. (In Italia, la notizia è stata diffusa dall’Agenzia ANSA.)
Per i barbari, attentare alla vita dei bimbi sarebbe soltanto una dimostrazione per riaffermare che occorre seguire pedissequamente i precetti islamici: le femmine non hanno diritto all’istruzione, non vi può essere promiscuità, e altre balle varie*1.
Sebbene privi di rispetto per l’INFANZIA (dipenderà dal fatto che il loro massimo profeta prese in moglie, una bimba di sette anni?), questa gente è consapevole della considerazione che l’occidente ha di essa. Difatti, durante l’ultima guerra in Libano, Hezbollah non ha avuto esitazione nel lanciare i propri missili facendosi scudo di abitazioni e di edifici civili, attendendo che la risposta d’Israele provocasse vittime innocenti da esibire a tutto il mondo, come pezzi di carne sulle bancarelle del mercato, con l’avallo di giornalisti compiacenti*2.
Ma l’abuso degli innocenti continua in “terra di Palestina”, dove abbiamo visto che nella scuola e attraverso i programmi televisivi per ragazzi, viene insegnato ad odiare Israele e l’Occidente, al fine di creare i nuovi martiri ed i combattenti del futuro*3.
Non abbiamo nulla in comune con questi BARBARI.*4
Ieri sera al TG1 Ayan Hirsi ha riaffermato un concetto che molti di noi condividono, ma non possono esprimere senza essere tacciati di razzismo.
L’occidente è superiore.
Perché le sue identità cristiane insieme all’eredità illuminista lo rendono il luogo della libertà, dove le discriminazioni non sono moralmente accettate e dove ogni individuo LIBERO ha gli stessi diritti e può scegliere il cammino della sua esistenza, ed il credo religioso.
Il relativismo culturale è un VIRUS nato in occidente, che agevola il progetto di chi aspira alla fondazione di un grande stato islamico in Europa (meglio, al posto dell’’Europa).
Affermare ciò è razzismo? Allora chiamatemi razzista perché io sono convinto della superiorità della nostra civiltà.
Per questo motivo, a differenza di quei barbari, non sputo sui Diritti Umani; non discrimino le donne, gli omosessuali o i bambini; non voglio imporre con la forza la mia fede religiosa (non potrei nemmeno se volessi, non sono credente); non aspiro alla cancellazione violenta di una civiltà per sostituirla con una diversa che abbia i valori in cui credo.
E non voglio fanatici musulmani sulla mia terra.
Credo che occorrerà del tempo prima che l'Europa comprenda il nefasto inganno in cui si è infilata. Spero che quando ciò avverrà, saremo ancora in grado di porvi rimedio.
* Ayaan Hirsi Ali ha presentato alla Fiera del Libro di Torino la nuova edizione italiana de "L'infedele" edito da Rizzoli.
Nota 1- Un film "vero", che racconta la condizione delle donne e delle bambine nell'Islam radicale rif. mio post L'Osama che amo.
Note 2- Un dubbio sorge sulla strage di Cana: l'edificio è bombardato dall'aviazione Israeliana a mezzanotte ed esplode verso le 7 del mattino. Mi chiedo come mai tanti bambini si trovassero ancora all'interno della costruzione dopo il primo missile e perchè solo sette ore dopo avvenne il crollo dell'edificio.
Nota 3- Il noto giornalista RAI Scaccia ha inserito nel suo blog, per due volte, la stessa foto di adolescenti israeliani che appongono la firma (ed il saluto) sulle ogive delle bombe che verranno sganciate sul Libano. Tuttavia, per quanto cercherete, non troverete alcuna immagine di bimbi musulmani vestiti da piccoli kamikaze o addestrati all'uso delle armi; oppure i filmati relativi all'indottrinamento dei bambini in Palestina (sono alla destra del Post). Questo la dice lunga sul pensiero unico del giornalista , di certo simpatizzante di quell'altro antico inviato Rai, Riccardo Cristiano.
Nota 4- A questo proposito, credo che il mio pensiero sia stato espresso esaurientemente anche nell’ottimo blog di Elly, come commento (un po’ lungo in verità) a “L’ennesima barbarie”.
Foto: Copertina del libro "L'infedele" di Ayaan Hrsi
1 comment:
te l'ho linkato
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