Saturday, June 20, 2009

Obama's disgraceful silence on Iran

Da Occidental Soapbox riporto la testimonianza video di Amir Fahkravar, scrittore, dissidente iraniano e Segretario Generale della Confederazione degli studenti iraniani a Washington.

E' una denuncia (poco velata) contro Obama che sembra appoggiare tiepidamente la protesta degli studenti a Teheran. Amir non dice che Moussavi sia migliore di Ahmadinejad anzi, ma rivendica l'importanza della contestazione che potrebbe portare ad un cambiamento e poi, passo dopo passo, ad un vero rinnovamento in Iran.
Una contestazione che avanza anche grazie a milioni di blogger iraniani e difatti Amir afferma che questa è la prima rivoluzione originata dal Web.
Amir dice che gli studenti chiedono l'aiuto dell'America che amano, al contrario dei loro governanti. E si aspettano un reale appoggio da Obama.
Concludendo, Amir scaglia una frecciatina anche a Michelle.
Questo filmato diventerà un classico.

Moussavi e Ahmadinejad, tra loro poche differenze, ma il cambiamento potrebbe essere epocale.


L'interessante articolo de "Il Foglio" riportato anche sul Blog di Esperimento non ha certamente contribuito ad "aprirmi gli occhi" riguardo a Moussavi, colui che in questi giorni viene visto da molti come "il riformatore che può guidare l'Iran oltre la retorica anti-occidentale di Ahmadinejead".
D'altra parte è anche lui, come Mahmoud, una creatura del "Santo"Khomeini che, dopo avere assunto il ruolo di guida suprema della rivoluzione islamica, è diventato la guida religiosa di milioni di sciiti.
Tra parentesi, per me e per molti altri "la guida", "il santo" è solo un mostro che ha deciso di lasciare questa terra con troppo ritardo (QUI troverete un piccolo ma significativo saggio su "gli ammaestramenti" sessuali dell'Ayatollah).
Moussavi, che comunque non riconosce Israele (è pur sempre una bestia islamica), sembra non considerare la Shoà un mito, ciò lo rende diverso da Ahmadinejad. E diversamente dall'attuale dittatore, ha promesso il suo sostegno per i diritti delle donne.
Per il resto, come ci spiega l'ottimo articolo della CNN "Would an Iran with Moussavi..." nulla cambia:
Moussauvi difese la presa degli ostaggi americani nel 1981 dichiarando che fu l'inizio della "seconda rivoluzione" e affermò che questo atto contribuì a risvegliare la vera identità islamica dell'Iran. nel 1988 annunciò che la sentenza di morte di Salman Rushdie sarebbe stata eseguita senza intoppi("toppando" clamorosamente), ma nel frattempo, dal momento in cui fu nominato primo ministro (nel 1980) al 1988, c'è quella lunga scia di morti di cui parla l'articolo de "Il Foglio".
Recentemente Moussavi ha difeso il programma nucleare iraniano, dichiarando che non lo avrebbe sospeso se fosse succeduto ad Ahmadinejad.
Insomma, "visto da fuori", non vi erano grosse differenze tra i due contendenti al governo dell'Iran, allora perché questa mobilitazione di massa? Perché tutti ritengono che Massouvi sia "il riformatore"?
Probabilmente la risposta della CNN è quella più prossima alla realtà: su 70 milioni di iraniani, più del 60% sono giovani di età inferiore ai 28 anni. Forse per loro la Rivoluzione del 1979 è soltanto una noiosa litania, i problemi più importanti sono gli incerti dell'economia, l'alto tasso di disoccupazione, la miseria.
Un cambio al vertice, magari potrebbe "dare una scossa" e cambiare l'attuale situazione economica. Ma attenzione, le "scosse" sono difficili da gestire, e la situazione del Paese potrebbe sfuggire di mano anche al "riformista": la "Terza Rivoluzione" potrebbe rivelarsi distante dalle sue aspettative.
Ed è proprio questo che molti di noi si augurano: che il cambiamento, nel caso avvenisse, sia più ben più profondo e radicale e possa contribuire ad una trasformazione modernista della società iraniana.
Vedremo.

Leggi anche il profilo di Mirhossein Moussavi dal sito del "National Council of Resistance of Iran"

Friday, June 19, 2009

Ahmadinejad, il consenso e Fotoshop.


Che tristezza, il giornale conservatore Kayhann utilizza Fotoshop per farci credere che ci fosse una folla enorme alla manifestazione di sostegno ad Ahmadinejad, organizzata dal regime iraniano martedì scorso.
Nei cerchi in rosso, come in un gioco di specchi, vi sono le immagini di persone che sono presenti anche in altre zone della piazza.
"L'imbeccata" giunge da Al Salibiyyah che con un link mi ha riportato all'articolo e all'immagine pubblicata dal giornale danese Berlinske che a sua volta fa riferimento al blog di un famoso fotografo persiano, Kheirkhah.

Questi risibili trucchi mi portano alla mente la manipolazione dei media compiuta dai palestinesi e da Hizbullah, ma anche le immagini chiaramente artefatte delle manifestazioni di consenso al dittatore comunista Ceasescu, poco prima della sua fine.
In Iran ci sarà lo stesso epilogo?
Me lo auguro. Ma l'importante è che l'adoratore di Maometto, Mr Barack Hussein Obama, non ci metta lo zampino.

Articolo riportato, con qualche inesattezza, anche da Snappedshot

Thursday, June 18, 2009

Chi vuole distruggere l'Italia?

Da " Il Giornale" di oggi, riporto la lettera di Deborah Bergamini, che condivido totalmente, in quanto credo sia ormai sotto gli occhi di tutti il tentativo di certuni di ribaltare il voto espresso dalla maggioranza degli italiani.

Chi sta tentando oggi di rovesciare il governo democraticamente eletto non si fa scrupolo di distruggere anche l'immagine dell'Italia all'estero: "muoia Sansone con tutti i filistei". Penso sia questo lo slogan dei moderni Kamikaze della politica.

Ieri si ricorreva ai magistrati per accusare Berlusconi di illeciti finanziari, oggi si ricorre al gossip e ad accuse infamanti, ma attenzione, se anche questo non portasse a nulla, dovremmo aspettarci che domani ricorrano alle bombe?

Il Cavaliere, moderno Catilina e le persecuzioni dei riformatori

Deborah Bergamini
Deborah Bergamini
Caro direttore, salvare Catilina, salvare la Repubblica. Roma, I secolo A. C.: Lucio Sergio Catilina è un patrizio romano, uomo coraggioso e di parola. In breve tempo percorre con inaspettato successo tutta la carriera politica, coltivando idee di giustizia sociale e libertà. Per tre volte tenta di raggiungere la carica di console, massima autorità repubblicana, spinto da un consenso popolare straordinario frutto di posizioni anticonformiste, progetti di riforma e profondo senso della Patria.

Per tre volte i poteri forti del tempo utilizzano tutti i mezzi, leciti ed illeciti, per combatterlo e sconfiggerlo. Nella Roma del 50 a.C. esisteva una norma molto lontana dall'attuale concezione del diritto, che alcune moderne marionette del giustizialismo italico vorrebbero applicare anche alla nostra democrazia: ai cittadini romani anche solo inquisiti veniva impedito l'accesso ad ogni carica pubblica. Ed è sulla base di questa norma che Lucio Sergio Catilina viene per due volte accusato di nefandezze a pochi giorni dalle elezioni, interdetto e poi assolto dopo il voto. Ma a chi vede in Catilina e nel suo partito un pericolo troppo grande per i propri interessi, l'esclusione anche solo temporanea del «rivoluzionario conservatore» non può bastare: occorre distruggerne il consenso per intero. Il compito viene affidato al più famoso e abile avvocato del tempo, Marco Tullio Cicerone, alla sua spregiudicatezza e alla sua straordinaria capacità di falsificare i fatti. Cicerone trasforma Catilina in un hostis, un nemico della Patria, servendosi dei più efficaci strumenti dell'epoca: dalle accuse basate su lettere anonime, ai brogli elettorali, ai discorsi retorici tesi a costruire l'immagine più degenerata del suo avversario, fino alle palesi violazioni della legge romana. Tra le accuse più infamanti, Cicerone imputa a Catilina di aver corrotto una giovane vestale, vergine e consacrata alla dea del focolare.

Ci spostiamo di oltre 2000 anni. Al famoso avvocato pensano di sostituirsi procure politicizzate e redazioni di giornali. Al posto delle orazioni di Cicerone, si ascoltano i teoremi mediatici e giudiziari, si assiste all'uso spesso indecente di foto, video e intercettazioni. La tentazione è sempre la stessa: demonizzare il «rivoluzionario conservatore» di oggi. Gli optimates di ieri che armarono le azioni di Cicerone erano i rappresentanti di una classe senatoriale gelosa custode di privilegi politici ed economici; gli optimates che violentano le regole di oggi sono potentati senza patria, politici mediocri e polverosi intellettuali. Il potere non accetta gli imprevisti e spesso i grandi riformatori, gli uomini in grado di cambiare la storia, si presentano all'appuntamento senza bussare. Questo li rende inaccettabili.

Ma la storia maledice il suo ritorno. Il suo tragico fugge davanti alla farsa in cui si trasforma. E così accade che oggi, per distruggere l'uomo che sta cambiando l'Italia, si è persino disposti a distruggere l'Italia stessa. Minando la fiducia nelle istituzioni che quell'uomo rappresenta, il valore di una democrazia fondata sul consenso popolare, l'immagine di una nazione all'estero e la percezione che il Paese ha di se stesso. Si è disposti a far precipitare la dignità nazionale dentro il buco di una serratura. Un'opera di demolizione che non dovrebbe giovare a nessuno. O forse sì. Quando l'avversario politico viene trasformato per forza in un nemico della patria, quando diviene normale distruggerne il nome, la famiglia, gli amici, i collaboratori, la vita stessa, quando trionfano coloro che accusano per mestiere, con illazioni e teoremi, dietro il velo di un'informazione che è spesso solo fango, allora il diritto scompare, le Repubbliche cadono, le libertà civili si spezzano e i Cesari, quelli veri, arrivano di lì a poco.

Nota Bene: non ho una particolare predilezione per Mr B, anzi devo ammettere che ha cominciato a starmi sui cosiddetti da quando frequenta alcuni tipi loschi che amerei sapere in prigione per tutto il tempo che rimane loro da vivere. Mi riferisco ovviamente all'eurasiatista Putin e alla bestia islamica Gheddafi. Comunque so per certo che finchè Berlusconi sarà al governo, l'Italia sarà libera e democratica. Ma se l'intento dei "golpisti" (?) andasse in porto, che potrebbe succedere?

Monday, June 15, 2009

Hamas - Al Fatah. Piccole ma sostanziali differenze.



Please don't watch this video if you are too sensitive and weak - Non guardate questo video se siete troppo sensibili.

Ho letto che un ragazzino di 13 o 15 anni (versioni diverse) è stato torturato dalla famiglia perché accusato di collaborazionismo con gli israeliani. Ciò è accaduto nella West Bank e pare che la polizia dell'autorità palestinese abbia già provveduto ad arrestare i responsabili: il padre, lo zio ed il cugino dello sfortunato ragazzo.
Chissà, probabilmente trascorreranno qualche mese in carcere. Ma se qualcosa è veramente cambiato da quelle parti, magari verranno rinchiusi per qualche anno. Vedremo.
Comunque già il fatto che uccidere un "collaborazionista" (di 13/15 anni?) sia considerato un reato ci indica che la West Bank NON è Gaza.
Gaza è amministrata da un manipolo di terroristi fondamentalisti che non hanno alcun scrupolo nel torturare i presunti collaborazionisti (se avete stomaco, guardate il video *1di introduzione al post). Hamas non ha alcuna pietà e ha massacrato i collaborazionisti anche quando questi erano feriti e ricoverati all'ospedale AL-Shifa, magari in quel frangente Hamas fu avvertita della presenza dei collaborazionisti dal grande amico, stalinista (nazional socialista) e attivista palestinese, il medico norvegese Mads Gilbert che (purtroppo) opera al Al-ShiFa.
Hamas, che ha alcuni uomini ben introdotti all' UNRWA, non si fa scrupolo di utilizzare le ambulanze e le scuole dell'ONU (ente veramente inutile e dannoso) per portare gli attacchi ai soldati israeliani. Non si fa scrupolo di costringere i bambini a morire sotto le bombe (leggi qui), soltanto per aumentare il numero degli innocenti uccisi dagli israeliani. Ed infine, le bestie di Hamas non si fanno scrupolo di esporre alla stampa internazionale, per giorni e giorni, i cadaveri di bimbi convenientemente truccati e sistemati in pose mistiche per accusare Israele di genocidio.
Hamas è il male e dovrebbe essere estirpato con ogni mezzo per il bene del popolo palestinese.
Purtroppo Hamas affascina quella parte marcia dell'Occidente composta da neo-nazisti, radicali marxisti e semplici coglioni, che hanno in comune l'odio verso Israele e la giustizia e hanno come mito un antisemitismo radicato.
Coglioni come questi che fingono di non conoscere chi siano quelli che hanno un reale interesse affinché la maggioranza del popolo palestinese rimanga nella sofferenza.


*1-Il video ci mostra dei miliziani di Hamas che metodicamente, con calma e crudeltà, spaccano le gambe di un presunto collaborazionista. Il filmato è stato girato da loro stessi, come propaganda e monito.
Invito chi mi legge, anche quei "coglioni" di cui parlavo poc'anzi, a visionare altre barbarie di Hamas (non torture): qui, quo, qua e que. Ma anche lì.

Infine, eccovi un fulgido esempio di ideologia nazista prestata alla "politica pacifista". Dal Blog di Vittorio Arrigoni, commento a questo Post:

"Morte ad Israele

Palestina libera

Bastardi ebrei spero che la risposta di Hamas e di Hitzbollah sia dolorosa e grondante sangue sionista, spero che vi facciano saltare tutti per aria, nelle vostre città e sui vostri autobus, che sventrino le vostre donne incinte e che facciano a pezzi i vostri giovani!!Nella speranza che facciano quello che i nazisti purtroppo non sono riuscita a fare: eliminarvi dalla faccia della Terra."

30/12/2008 19:03

"A letter to Mankind" di Ali Sina


Dal sito Faithfreedom.org riporto la lettera di Ali Sina all'umanità. La versione in italiano è anche qui.

Spero di cuore che l'anticristo, l'adoratore di Maometto, che malauguratamente siede alla Casa Bianca, abbia l'occasione di leggere questo messaggio, scritto da chi ha abbandonato l'Islam da molto tempo.


Dear Fellow human,
Today humanity is being challenged. Unthinkable atrocities take place on daily basis. There is an evil force at work that aims to destroy us. The agents of this evil respect nothing; not even the lives of children. Every day there are bombings, every day innocent people are targeted and murdered. It seems as if we are helpless. But we are not!

The ancient Chinese sage Sun Zi said, "Know your enemy and you won't be defeated". Do we know our enemy? If we don't, then we are doomed.

Terrorism is not an ideology, it is a tool; but the terrorists kill for an ideology. They call that ideology Islam.

The entire world, both Muslims and non-Muslims claim that the terrorists have hijacked "the religion of peace" and Islam does not condone violence.

Who is right? Do the terrorists understand Islam better, or do those who decry them? The answer to this question is the key to our victory, and failure to find that key will result in our loss and death will be upon us. The key is in the Quran and the history of Islam.

Those of us, who know Islam, know that the understanding of the terrorists of Islam is correct. They are doing nothing that their prophet did not do and did not encourage his followers to do. Murder, rape, assassination, beheading, massacre and sacrilege of the dead "to delight the hearts of the believers" were all practiced by Muhammad, were taught by him and were observed by Muslims throughout their history.

If truth has ever mattered, it matters most now! This is the time that we have to call a spade a spade. This is the time that we have to find the root of the problem and eradicate it. The root of Islamic terrorism is Islam. The proof of that is the Quran.

We are a group of ex-Muslims who have seen the face of the evil and have risen to warn the world. No matter how painful the truth may be, only truth can set us free. Why this much denial? Why so much obstinacy? How many more innocent lives should be lost before YOU open your eyes?

We urge the Muslims to leave Islam. Stop with excuses, justifications and rationalizations. Stop dividing mankind into "us" vs. "them" and Muslims vs. Kafirs. We are One people, One mankind! Muhammad was not a messenger of God. It is time that we end this insanity and face the truth. The terrorists take their moral support and the validation for their actions from you. Your very adherence to their cult of death is a nod of approval for their crimes against humanity.

We also urge the non-Muslims to stop being politically correct lest they hurt the sensitivities of the Muslims. To hell with their sensitivities! Let us save their lives, and the lives of millions of innocent people that could become their victims.

Millions, if not billions of lives will be lost if we do nothing. Time is running out! "All it takes for evil to triumph is for good people to do nothing." Do something! Send this message to everyone in your address book and ask them to do the same. Defeat Islam and stop terrorism. This is your world, save it.

The ex-Muslim Movement

Iraq: "Gruppi di miliziani" torturano e uccidono sadisticamente gli omosessuali

Da Jihadwatch:

Anche "bloccando l'ano con la colla." 'Uccidono la gente come noi', dice un gay Iraqeno.
Fonte: articolo di Cheryll Simpson per l'NBC, 4 Maggio:

BAGHDAD - La violenza generalizzata sta calando a Baghdad, tranne che per un gruppo di minoranza.

La popolazione gay dell'Iraq è bersagliata da gruppi di miliziani in ondate di omicidi che hanno finora costato la vita di fino a 25 giovani uomini e ragazzi nello scorso mese.

"Sanno che sono gay. Non so se verrò ucciso, solo Dio lo sa", dice Moyad, un 38enne di Baghdad che preferisce non fornire il suo cognome per timore per la sua incolumità.

Visibilmente spaventato, dice che ha molti amici che sono stati torturati con sadismo, alcuni anche uccisi. "Gli chiudono l'ano con della colla; alcuni ospedali si rifiutano di curarli. E' forse una guerra condotta contro gli omosessuali?" si chiede...


Si, è così. Muhammad ha detto, "Se trovate qualcuno compiere quello che fa la gente di Lot [atti omosessuali], uccidete colui che lo compie, e colui su cui è compiuto." (Sunan Abu-Dawud, Libro 38 No. 4447)

Sunday, June 07, 2009

Egyptian lawyer: Rape Israeli women for the "resistance"



Nagla Al-Imam, a female Egyptian lawyer, recently expressed on Al-Arabiya TV to the idea that one recommended form of "resistance" for Arabs to conduct against Israel are sexual attacks:

"Most Arab countries," she explained. "With the exception of three or four Arab countries, which I don’t think allow Israeli women to enter anyway, most Arab countries do not have sexual harassment laws. Therefore, if [Arab women] are fair game for Arab men, there is nothing wrong with Israeli women being fair game as well."

It is clear from her remarks that "harassment" is not confined to leering comments about her attire at the water cooler or catcalls next to the construction site. When it comes to "sexual harassment," she opined, "the [Israeli women] do not have any right to respond. The resistance fighters would not initiate such a thing, because their moral values are much loftier than that. However if such a thing did happen to them, the [Israeli women] have no right to make any demands, because this would put us on equal terms –- leave the land so we won't rape you. These two things are equal."

Noi occidentali che abbiamo in comune con questa gente, Mr Obama?
da Israelinsider

Friday, June 05, 2009

Obama as ALICE IN WORDERLAND


Diciamolo, a Fosca non è piaciuto proprio il discorso dell'anticr... cioè di Obama al Cairo, perché sembra soltanto il prodotto di un leccaculismo estremo, tipico di un adoratore dell'Islam. A Barrack Hussein è stato probabilmente dettato in sogno dai suoi avi maomettani, comunque di certo non sembra scritto da chi dovrebbe guidare l'America, cioè l'Occidente .
Fosca si permette di commentare qualche passaggio .


"We meet at a time of tension between the United States and Muslims around the world – tension rooted in historical forces that go beyond any current policy debate. The relationship between Islam and the West includes centuries of co-existence and cooperation, but also conflict and religious wars. More recently, tension has been fed by colonialism that denied rights and opportunities to many Muslims...."

Ecco che puntualmente ritorna il colonialismo dei cattivissimi uomini bianchi e cristiani. Sfortunatamente Barack Hussein nulla dice a riguardo del colonialismo dell'impero ottomano, che fu certamente più esteso nel tempo e nello spazio di quello europeo.


The attacks of September 11th, 2001 and the continued efforts of these extremists to engage in violence against civilians has led some in my country to view Islam as inevitably hostile not only to America and Western countries, but also to human rights.

Diavolo, erano indispensabili gli attacchi del 2001 per rendersi conto che islam e diritti umani non vanno d'accordo? A questo proposito, già che siamo in argomento, vorrei ricordare che nella Carta Araba dei Diritti Umani (versione ratificata nel 2008) il Sionismo è posto allo stesso piano del razzismo e "deve essere eliminato", ciò non mi va proprio a genio anche perché credo di essere un sincero estimatore del sionismo, mentre sicuramente non sono un razzista.
Per quanto riguarda l'eguaglianza tra i sessi la Carta spiega: “L'uomo e la donna sono uguali sul piano della dignità umana, dei diritti e dei doveri nel quadro della discriminazione positiva istituita a profitto della donna dalla Sharia islamica e le altre leggi divine e le legislazioni e gli strumenti internazionali”
Mah, chissà cosa avranno voluto dire...


Vi sono altre belle perle all'interno della Carta Araba dei Diritti Umani, è un peccato non leggerla. Ma attenzione, quella che trovate comunemente sul web in italiano è la versione priva di capoversi. La versione originale è questa.


...and one based upon the truth that America and Islam are not exclusive, and need not be in competition. Instead, they overlap, and share common principles – principles of justice and progress; tolerance and the dignity of all human beings.

Rasentiamo il ridicolo. Qui Barack Hussein si è superato. Non intendo commentare oltre.


There must be a sustained effort to listen to each other; to learn from each other; to respect one another; and to seek common ground.

L'Islam che ascolta l'Occidente? E noi cosa potremmo imparare dagli islamici? Come si trattano le donne? Come si amministra la giustizia? Ma va, va...


As a student of history, I also know civilization's debt to Islam. (...)paving the way for Europe's Renaissance and Enlightenment. It was innovation in Muslim communities that developed the order of algebra; our magnetic compass and tools of navigation; our mastery of pens and printing; our understanding of how disease spreads and how it can be healed.

Questa è bella. Forse per fare una bella impressione Barack Hussein si è messo a studiare la storia su dei Bignami islamici? Affermare che i musulmani hanno spianato la strada al Rinascimento e udite udite all'Illuminismo, mi pare una madornale bestemmia. Poi ammettiamo pure che i musulmani ci abbiano trasmesso l'algebra che a parte il nome arabo, è un insieme di studi matematici indiani elaborati durante il VII e l'VIII secolo, o la bussola, che inventata dai cinesi nel 2000 ac, ci giunse attraverso i musulmani e in Occidente fu perfezionata (si dice per merito dei navigatori amalfitani). Per quanto riguarda la medicina, certamente i musulmani non furono degli innovatori ma si limitarono a tradurre e a mettere in pratica antichi testi greci (Galeno& Co). Così come tradussero, forse senza comprenderli a fondo, gli studi filosofici di Platone, Talete ecc. ecc. Diavolo ebbero anche loro alcuni (pochi) filosofi, tra i quali il sommo Averroè che venne perseguitato perchè nel suo trattato "L'Incoerenza dell'Incoerenza" (Destructio Destructionis) sosteneva che la verità poteva essere raggiunta anche attraverso la filosofia, non soltanto attraverso l'Islam. E difatti Averroè sembra proprio l'ultimo brillante faro musulmano, prima di secoli di oscurantismo
Ma i musulmani non hanno avuto un Boccaccio, un Dante Alighieri, un Leonardo da Vinci, un Newton, un Locke, un Diderot, un Voltaire, un Kant, un Nietzsche, un Hegel, un Balzac, un Goguin, un Baudelaire, un Kafka ecc. ecc. ecc.
Ok, mi pare di fare il verso a Oriana Fallaci che scrisse queste stesse cose (ovviamente 'ssai meglio) nel suo "La Rabbia e l'Orgoglio". Ma la verità è questa, e non ce n'è un'altra.
Con ciò non si intende affermare che le popolazioni musulmane "so'de coccio", ma soltanto che non hanno avuto la possibilità/libertà di evolversi. Al centro di tutto l'Islam ha Dio e Dio non si può discutere. La nostra civiltà, anche grazie alle solide radici nella cultura dell'antica Grecia, pone al centro del cosmo l'uomo. E la differenza è palpabile.
Sebbene per secoli la Chiesa abbia scomunicato, processato, massacrato, non è riuscita ad arrestare quel processo rivoluzionario che è nei geni dell'uomo occidentale e che ha reso l'Occidente moderno, cioè quello che è oggi: la patria delle libertà e dell'individuo che sceglie autonomamente come condurre la propria esistenza.

Eppoi ve lo immaginate un Secolo dei Lumi islamico*? Ma andiamo!



...And throughout history, Islam has demonstrated through words and deeds the possibilities of religious tolerance and racial equality.

Mi chiedo se sia utile commentare questa "chicca" dell'aspirante maomettano della Casa Bianca
.


...Much has been made of the fact that an African-American with the name Barack Hussein Obama could be elected President.

Ma daì?



....That is why the U.S. government has gone to court to protect the right of women and girls to wear the hijab, and to punish those who would deny it.

E il diritto delle donne di essere uguali all'uomo, senza "discriminazioni positive"???



The Holy Koran teaches that whoever kills an innocent, it is as if he has killed all mankind; and whoever saves a person, it is as if he has saved all mankind. (...)


Si dice che l'unica attività congeniale all'Islam sia l'arte della guerra. Chi ha visto combattere dei mujaideen, magari in Bosnia, potrebbe obiettare che quella gente è imbibita di coraggio/incoscienza/fanatismo, ma condurre una battaglia è altra cosa. Tuttavia è indubbio che da 1430 anni, da Maometto in poi, l'Islam è stato in guerra senza soluzione di continuità. Ora il Barack ci viene a raccontare i buoni, pacifici precetti etici del corano.
Ma va là.

Barack non si chiede se l'Islam consideri innocenti gli infedeli, gli ebrei, gli omosessuali, le adultere, gli apostati?



Islam is not part of the problem in combating violent extremism – it is an important part of promoting peace.


Invece Fosca, che è un malvagio, un sadico e (Dio lo salvi) un "political incorrect", crede che sia l'Islam parte del problema dell'estremismo violento.



On the other hand, it is also undeniable that the Palestinian people – Muslims and Christians – have suffered in pursuit of a homeland. For more than sixty years they have endured the pain of dislocation. Many wait in refugee camps in the West Bank, Gaza, and neighboring lands for a life of peace and security that they have never been able to lead. They endure the daily humiliations – large and small – that come with occupation. So let there be no doubt: the situation for the Palestinian people is intolerable.


Parliamo di Medio Oriente?
Nessun accenno al fatto che prima della guerra del 1948 gli stati islamici convinsero gli arabi palestinesi a lasciare le loro terre per annientare in sicurezza l'entità ebraica; nessun accenno alla guerra senza regole condotta dai leader palestinesi, dal gran nazista Amin Al Husseini al suo parente Arafat, contro lo stato ebraico; nessun accenno alle violenze, ai massacri, ai pogrom subiti dagli ebrei nei territori arabi; nessun accenno al fatto che la popolazione di Gaza è ostaggio di una banda di terroristi.



Palestinians must abandon violence. Resistance through violence and killing is wrong and does not succeed. For centuries, black people in America suffered the lash of the whip as slaves and the humiliation of segregation. But it was not violence that won full and equal rights. It was a peaceful and determined insistence upon the ideals at the center of America's founding. This same story can be told by people from South Africa to South Asia; from Eastern Europe to Indonesia.

Questo è un passaggio chiave. Quest'uomo è così in adorazione di ciò che non è l'Occidente, che mette sullo stesso piano gli schiavi neri e i palestinesi. Dunque avvalora l'ipotesi dello stato ebraico usurpatore e malvagio, a cui si deve rispondere con la non-violenza. I terroristi palestinesi dovrebbero trasformarsi in tanti novelli Gandhi e l'oscuro impero israeliano imploderebbe. Questa volta lo scrivo: Barack, vaffanculo!



Hamas must put an end to violence, recognize past agreements, and recognize Israel's right to exist.

Ah bè, certo se adesso l'ha detto Barack Hussein, allora siamo in una botte di ferro.



Israel must also live up to its obligations to ensure that Palestinians can live, and work, and develop their society. And just as it devastates Palestinian families, the continuing humanitarian crisis in Gaza does not serve Israel's security; neither does the continuing lack of opportunity in the West Bank. Progress in the daily lives of the Palestinian people must be part of a road to peace, and Israel must take concrete steps to enable such progress.


L'aspirante musulmano, che ha buone speranze di diventare imam ad honorem, dimentica che ad esempio il Muro di separazione costruito da Israele in Cisgiordania è antieconomico perchè limita il passaggio dei lavoranti palestinesi dunque è un danno sia per i palestinesi onesti che vorrebbero guadagnare qualcosa in Israele, sia per lo stato ebraico a cui viene a mancare la forza lavoro indispensabile per aumentare la sua ricchezza. Ma che ci dobbiamo fa'? Purtroppo il Muro è necessario, in quanto ha praticamente azzerato gli attacchi dei terroristi. Altro esempio: il territorio di Gaza, abbandonato dall'ormai rimbambito Sharon nel 2005, è ora in" crisi umanitaria", perché governato da un manipolo di sadici fondamentalisti, ma loro non sono "in crisi", poiché c'è sempre qualche stato islamico, o occidentale, che provvede a finanziarli. Dunque Barack Hussein dovrebbe rendersi conto che Israele potrebbe contribuire allo sviluppo della società palestinese solamente annientando quei gruppi che hanno vantaggio nel mantenere arretrato e povero il proprio popolo.



The fourth issue that I will address is democracy. I know there has been controversy about the promotion of democracy in recent years and much of this controversy is connected to the war in Iraq. So let me be clear: no system of government can or should be imposed upon one nation by any other.

Ecco qui devo dargli ragione. In effetti l'unica pecca di Bush è stata quella sua malsana
idea di "esportare la democrazia". Come si può soltanto parlare di democrazia a chi non la può intendere? Gli afghani ad esempio intendono le bombe, cioè comprendono benissimo il perché li abbiamo bombardati. Ma se se noi dichiariamo che con le bombe portiamo anche la democrazia e allora apriti cielo! E' come prenderli per il culo.


The fifth issue that we must address together is religious freedom. Islam has a proud tradition of tolerance. We see it in the history of Andalusia and Cordoba during the Inquisition. I saw it firsthand as a child in Indonesia, where devout Christians worshiped freely in an overwhelmingly Muslim country. That is the spirit we need today.

Se non fosse tragico, Fosca si sbellicherebbe dalle risate. Ma da quando era bambino a oggi Obama dov'è vissuto, a Paperopoli? Dai tempi dell'Andalusia sono passati dei secoli. Nessuno lo ha informato che oggi nei paesi islamici, perfino in quelli moderati come l'
Algeria vi sono continue persecuzioni di cristiani, di convertiti al cristianesimo, di apostati e di "eretici" (ad esempio i bahà'i dell' Iran)? E i quasi 14.000 morti tra musulmani e cristiani in Indonesia, lui che c'è stato da piccolo, dove li mette?
Ma dove l'hanno preso questo presidente, alla Upim?


Likewise, it is important for Western countries to avoid impeding Muslim citizens from practicing religion as they see fit – for instance, by dictating what clothes a Muslim woman should wear. We cannot disguise hostility towards any religion behind the pretence of liberalism.

Posso scrivere che questo adoratore di Maometto mi sta sinceramente sulle palle???



The sixth issue that I want to address is women's rights
. I know there is debate about this issue. I reject the view of some in the West that a woman who chooses to cover her hair is somehow less equal, (...) Now let me be clear: issues of women's equality are by no means simply an issue for Islam. In Turkey, Pakistan, Bangladesh and Indonesia, we have seen Muslim-majority countries elect a woman to lead.

Ma gran figlio di Allah a che serve parlare dei diritti delle donne se tu sei convinto che la questione dell'eguaglianza dei sessi non riguardi per nessun motivo l'Islam?



Meanwhile, the struggle for women's equality continues in many aspects of American life, and in countries around the world.

Ah ho capito. Per te non riguarda l'Islam, ma è un problema dell'Occidente. Che dire, complimentoni!



In ancient times and in our times, Muslim communities have been at the forefront of innovation and education.

Non se ne esce.


All of us share this world for but a brief moment in time. The question is whether we spend that time focused on what pushes us apart, or whether we commit ourselves to an effort – a sustained effort – to find common ground, to focus on the future we seek for our children, and to respect the dignity of all human beings.


Povera stella, qua non mi sento di strapazzarlo in fondo dice cose giuste, scontate ma giuste.


It is easier to start wars than to end them. It is easier to blame others than to look inward; to see what is different about someone than to find the things we share. But we should choose the right path, not just the easy path. There is also one rule that lies at the heart of every religion – that we do unto others as we would have them do unto us. This truth transcends nations and peoples – a belief that isn't new; that isn't black or white or brown; that isn't Christian, or Muslim or Jew. It's a belief that pulsed in the cradle of civilization, and that still beats in the heart of billions. It's a faith in other people, and it's what brought me here today.


Anche queste sono parole scontate ma sagge. Il fatto è che l'interlocutore a cui Obama si rivolge difficilmente arriverà a comprenderle.

Alice nel Paese delle Meraviglie è un fantastico racconto, Obama, innamorato dell'Islam, non è Alice, ma per molti versi gli assomiglia. La realtà è diversa. Viviamo in un mondo differente da quello in parte descritto nello "storico" discorso de Il Cairo e spero per il bene del mondo che il Presidente del Paese che una volta era la guida dell'Occidente se ne renda conto. Prima che sia troppo tardi.

* L'Islam dei Lumi proposto da T.Ramadan

Tuesday, June 02, 2009

Il Presidente Inutile


Con scarso entusiasmo ho ascoltato il discorso del Presidente Napolitano.
Ammettiamolo, certamente ha espresso delle belle parole di conforto alla popolazione terremotata dell’Abruzzo; belle parole sull’Italia che si è trovata unita per ricordare le vittime del terrorismo, gli eroici magistrati antimafia, il 25 aprile.
Poi ha parlato del Paese e qui mi son fatto più attento, ha detto che il Paese ha bisogno di maggiore coesione per confrontarsi con le crisi e le tensioni che scuotono il mondo e che invece aspre sono le contrapposizioni politiche e istituzionali specialmente in questo periodo di campagna elettorale.
E poi? Più nulla.
Il vuoto.
Ma Presidente, ci dica ancora qualcosa. Magari cosa pensa del gruppo degli sciacalli, cioè suDario Franceschini- Espresso-Repubblica e l’Unità, che hanno imperniato la campagna elettorale esclusivamente su infamie da gossip estremo. Non vuole entrare troppo nel dettaglio? La capisco è per il ruolo istituzionale che ricopre. Tuttavia ci dimostri almeno il suo dissenso sul fatto che una povera ragazza appena maggiorenne è stata fatta a pezzi sui giornali ed è tuttora preda di una certa stampa che la sta usando, violentando soltanto per ottenere qualche voto in più.
Pensi, quella disgraziata potrebbe essere una delle sue nipoti.
Signor Presidente, non siamo in Iran o in Venezuela. Siamo in Italia e Lei è il Presidente di questa Italia alla frutta.
Abbia uno scatto d’orgoglio.
Dica qualcosa, Perdio!