Monday, March 31, 2008

FITNA : un commento.


Dal sito Gates of Vienna riporto un breve commento di Fjordman al film FITNA di Wilders.

Colgo l’occasione per postare anche una personale opinione che non riguarda l’opera in sé, bensì gli effetti della crescente popolarità che la diffusione in internet sta regalando a questo cortometraggio.

FITNA ha il potere di cambiare il corso degli eventi, perché grazie al WEB milioni di persone mai nemmeno sfiorate dal pensiero che esista nell’ISLAM la volontà di piegare l’Occidente, o che con sufficienza e sarcasmo hanno reagito alle tesi dei molti che già da anni denunciavano questo pericolo (penso ad Oriana), ora hanno la possibilità di ricredersi e di comprendere quale tremendo inganno sia il relativismo che in questi ultimi decenni ha minato le fondamenta della civiltà occidentale.

Pertanto mi sento di ringraziare sinceramente tutti quei boriosi babbei che con la loro foga di denunciare e censurare FITNA hanno accresciuto notevolmente la curiosità attorno al film.

Grazie a Ban-ki Moon. Grazie al premier olandese Jan Peter Balkenende. E grazie a tutti i ministri degli esteri della UE. Compreso il nostro “amatissimo” D’Alemah che non ci ha fatto mancare una perla della sua saggezza: "Non apprezzo che vengano offesi o colpiti i sentimenti religiosi di chicchessia". Oh, qual cristallino esempio di rettitudine, tolleranza e bontà d’animo!
Che ministro, che uomo!

Grazie. Grazie di cuore.
Standing Ovation!

I liked it. It is impressive how much they managed to squeeze into just 15 minutes. I notice several of the comments at Jihad Watch say Geert Wilders could have made it worse. Yes, he could. He left out quite a few things, but what he kept was authentic and bad enough.

We should remember that the people reading websites such as Jihad Watch or Atlas Shrugs or Gates of Vienna are perfectly aware of how bad Islam is. This movie was not made for them. It was made for all those tens of millions or hundreds of millions of people out there who don’t trust the official propaganda about Islam, but still don’t fully understand how bad it is. Being too harsh (even if what is described is true) could put some of them off.

I believe this movie struck a good balance between showing Islam for what it is and still making it possible for the average person to digest the message. It is highly effective.
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But I agree with Hugh Fitzgerald: We want a sequel! What about “Pirates of Muhammad: At Islam’s End,” starring Johnny Depp? Yes, I know, it would be too cute, but at least people would see it. As long as Keira Knightley plays Aisha, I’m happy.

For the comments about Jews, you should read Andrew Bostom’s upcoming The Legacy of Islamic Antisemitism. There is much, much more.

I especially liked the agitated gentleman waving a sword, screaming for Jihad. I thought Jihad was about inner, peaceful struggle against yourself, a bit like yoga? He didn’t seem to enjoy any inner peace, though.

And if Jihad is about better education, as I have heard from my local newspaper, why didn’t he wave a pencil?

Maybe it was a pencil sharpener?
Per leggere le reazioni al commento di Fjordman QUI

Friday, March 28, 2008

Fitna: Geert Wilders' movie about the Quran (Eng Sub) Part 1

Fitna (Eng Sub) Part 2

"Imbeccato" da Euro-Holocaust (quel che è giusto, è giusto), posto i video del film di Geert Wilders "scovati" su YOUTUBE.

Thursday, March 27, 2008

Sono pazzi questi Inglesi!



Ma sono veramente folli questi inglesi.

Non cercano di arrestare il flusso migratorio degli islamici, anzi incoraggiano i musulmani ad entrare nel Regno Unito e a sentirsi come a casa loro.

*L’arcivescovo di Canterbury ritiene che sia inevitabile introdurre alcuni aspetti della Sharia nel sistema giuridico britannico(d’altra parte le Corti islamiche sono presenti nel Regno Unito da più di venti anni).

* Il NTU (National Union of Teachers) fa pressioni sul Governo affinché prenda le parti dei palestinesi, si batte per l'insegnamento della storia della Palestina in funzione anti-israeliana e nel contempo richiede che il Corano diventi materia di studio negli istituti scolastici (con degli Imam come insegnanti).

* Il Labour party, consapevole che togliere il Natale dal calendario inglese è (per ora) ancora improponibile, richiede che la sua importanza venga ridimensionata e portata al livello di altre feste e celebrazioni religiose (islamiche). Ciò per favorire le relazioni tra razze e religioni diverse.


Un appunto, alcuni manifestanti che (giustamente) contestavano le idee “multiculturali” del Vescovo di Canterbury sono finiti in manette.
Che avranno fatto a quelle zecche islamiche che nelle manifestazioni a Londra gridavano “ Bomb UK! Bomb USA!”? Secondo me non hanno fatto proprio nulla Un video QUI.

Vi auguro di non andare in Gran Bretagna con il vostro animale di compagnia, rischiereste di vederlo trattenuto in quarantena per 6 mesi. Certo, gli inglesi temono che le nostre bestiole portino chissà quali epidemie nella loro isola. Intanto la Gran Bretagna è zeppa di bestie fondamentaliste il cui intento è demolire le basi della nostra cultura occidentale per sostituirle con le loro. E’ questo il virus che sta attecchendo nel Regno Unito (ed in altri Paesi europei). E tanti occidentali accecati dalla falsa luce del multiculturalismo, ne sono gli inconsapevoli veicoli.

Gran Bretagna, Belgio, Svezia, Francia, Bosnia…. l’avanzata dell’Islam pare inarrestabile. Per ora gli effetti dell’immigrazione musulmana non sono percepibili a tutti, ma esistono e sono devastanti. La mia opinione è che non possiamo fermarci a guardare il lento declino dell’Europa, o a registrarne solamente gli effetti. Occorre dire basta a tutto ciò ed essere pronti a combattere in ogni modo per debellare il cancro che può portare all’estinzione della nostra civiltà.

Leggi anche Londonistan, Corti e leggi islamiche. Allarme in Inghilterra

Di seguito un articolo tratto da UP POMPEII

CHRISTIAN GREAT BRITAIN WILL SOON BE OBLITERATED BY MUSLIM IMMIGRATION & GOVERNMENT INTERVENTION

---------------"Christmas should be downgraded in favour of festivals from other religions to improve race relations, says an explosive report.

Labour's favourite think-tank says that because it would be hard to "expunge" Christmas from the national calendar, 'even-handedness' means public organisations must start giving other religions equal footing. " ------link to this article is here---------------

This leads me back to my original premise - the eradication of our Christian heritage and mores from Great Britain has less to do with church attendance than it does with the government intentionally undermining Christianity and by its support of increased muslim immigration and subsequent ongoing Islamisation of the UK.

Posted by The Opinionator
Siamo certi di voler accettare tutto questo senza reagire?

Wednesday, March 26, 2008

Per questa volta è andata bene.



Anni fa ho vissuto per qualche tempo a Kiseljak, una cittadina croata della Bosnia Erzegovina a circa 20 Km da Sarajevo. Di tanto in tanto torno da quelle parti, anche perché ho degli amici che frequento tuttora. Ieri uno di loro mi ha raccontato che l’8 marzo scorso si è trovato in mezzo ad una azione delle forze speciali della polizia e per un attimo ha creduto di essere finito sul set di un film d’azione, o di essere tornato in guerra.

Era appena entrato all’interno del disco pub che poche ore dopo avrebbe ospitato centinaia di donne per la ricorrenza dell’8 marzo, quando il locale è stato presso d’assalto da uomini armati e mascherati che si sono qualificati come membri di una sezione operativa del Ministero dell’Interno. Fuori, sulla strada proprio di fronte alla discoteca, altri uomini dei reparti speciali armeggiavano intorno ad un’auto, mentre due di loro tenevano sotto mira un uomo già ammanettato.

Quando gli agenti all’interno del locale hanno concluso la raccolta delle generalità dei presenti, hanno invitato tutti ad uscire, per proseguire indisturbati le loro ricerche all’interno dell’edificio.

A farla breve, l’uomo catturato era un musulmano ed aveva parcheggiato l’auto di fronte al pub pochi minuti prima.

Beh certo, sebbene trattasi di maomettano, il solo fatto di entrare con l’auto in una città croata e parcheggiare di fronte ad un locale, non dovrebbe (credo) costituire un reato. Tuttavia nell’auto dell’islamico erano ben nascosti due ordigni esplosivi con l’innesco a tempo e ciò, anche da noi, è proibito.

La versione “ufficiosa” che "gira" a Sarajevo e dintorni è che la polizia aveva ricevuto una "soffiata" riguardo la preparazione di un attentato da eseguirsi in una località croata non distante dalla capitale, durante la Festa della Donna.

Il disco pub era stato inaugurato da poco e la sua prima grande iniziativa sarebbe stata proprio una grande festa per l’8 marzo. Per essere certi dell’affluenza, i gestori del pub avevano distribuito i manifesti pubblicitari perfino a Sarajevo. Pertanto, pur controllando altre cittadine croate, la vigilanza si era accentuata su Kiseljak e su quel locale.

La versione ufficiale del Ministero degli Interni è che il musulmano è stato arrestato “per caso” durante una normale azione di polizia (seeeh!). Inoltre, sempre secondo il governo di Sarajevo, l'islamico avrebbe probabilmente venduto gli ordigni a terze persone.

Tuesday, March 25, 2008

Rifiutano di giocare con Israele, scoppia il caso

La nazionale giovanile della Tunisia diserta la semifinale contro i pari età ebrei per motivi politici: partita persa a tavolino

«Con loro noi non giochiamo. Punto e basta». Gli intrighi della politica internazionale hanno fatto irruzione in una tranquilla domenica nel Memorial Ferruccio Cornacchia. La semifinale della competizione di pallavolo Under 19, giunta all'edizione numero 26 e con 32 squadre (tra maschili e femminili) impegnate per tre giorni in 9 palazzetti del Friuli Occidentale, era in programma nel pomeriggio pasquale al Forum di Pordenone. Di fronte, dopo un lungo cammino partito dalle fasi di qualificazione, le nazionali dei diciannovenni di Tunisia e Israele. Ed ecco il colpo di scena. Il capo della delegazione nordafricana avvicina il patron della competizione giovanile, Tiziano Cornacchia, e lo informa della novità. Senza appello. «Per noi niente partita», dice il tunisino, utilizzando un buon italiano. C'è un momento di gelo. Poi Cornacchia chiede lumi. Scopre che a Kamel Rkata, il signore citato, è appena arrivata (via cellulare) una telefonata dal ministero dello Sport del suo Paese. È stato vietato «tassativamente» al suo sestetto di sfidare i coetanei giunti da Tel Aviv. «Un ordine giunto dall'alto, direttamente da Tunisi - commenta a freddo lo stesso Tiziano Cornacchia, che oltre a organizzare materialmente il torneo, guida da dirigente la Polisportiva San Giorgio di Porcia - In 26 anni non mi era mai successa una cosa del genere. Questi "politicanti da quattro soldi" dovrebbero vergognarsi. Ho visto alcuni ragazzi tunisini piangere a dirotto, perché è stato detto loro che non avrebbero potuto giocare. Qui le diversità di vedute religiose non c'entrano nulla. Ciò che è accaduto rappresenta non soltanto la negazione dell'etica sportiva, ma anche un affronto alla città di Pordenone, alle sue autorità e alla sua ospitalità». Comunque non c'è più niente da fare, se non sancire la "promozione" alla finalissima della Selezione d'Israele contro la Nazionale italiana prejuniores di Barbiero, che poi vincerà con un secco 3-0. E i nordafricani? «A norma di regolamento - puntualizza il patron - oltre a subire la sconfitta per 3-0 avrebbero dovuto essere subito esclusi dalla manifestazione. In realtà, per non penalizzarli eccessivamente, il nostro comitato ha deciso di far loro disputare la sfida per il terzo posto a Claut contro la Sisley di Treviso». Un match poi onorato dai maghrebini, capaci d'imporsi (3-2) su uno dei vivai migliori d'Italia. «Noi avremmo voluto scendere in lizza - racconta a fine torneo Rkata - ma abbiamo ricevuto una telefonata molto chiara. Mi dispiace per i ragazzi, alcuni dei quali si sono messi a piangere, e per i nostri connazionali immigrati in Friuli, che erano venuti a incitarci dalle tribune. Sono stupito io stesso. Posso soltanto aggiungere che non era possibile fare altrimenti. Adesso penseremo alla Coppa del nostro continente». Per la cronaca, nel 2009 i tunisini (campioni nel 2007) non ci saranno più. Resta una piccola nota di consolazione. Il nordafricano Berber Bilel è stato premiato come miglior libero della competizione e l'israeliano Viacheslav Brekel come centrale più forte. Sul palco, almeno, i due ragazzi si sono stretti la mano. «Peccato - è il congedo di Cornacchia - che le oscure ragioni della politica ci abbiano impedito di ammirare anche il confronto pallavolistico fra due scuole di volley che sono e restano tra le migliori del mondo. Mi auguro soltanto che da questa vicenda si possa trarre una lezione utile». Magari pensando alle Olimpiadi di Pechino.
Pier Paolo Simonato
Il Gazzettino.

Non servirebbe aggiungere altro, eccetto che personalmente ritengo vergognosa la decisione del comitato organizzatore di NON allontanare definitivamente la squadra tunisina dalla manifestazione.
Come al solito, anche noi ci siamo piegati ai diktat degli islamici.
E non mi si venga a dire che gli atleti magrebini non avrebbero meritato l'esclusione poiché erano in disaccordo con la decisione dei loro inetti governanti.

Monday, March 24, 2008

TIBET LIBERO! (Dai tibetani)

Sì, avete letto bene. Il sogno (non) nascosto dei compagnucci di Diliberto è un Tibet finalmente scevro dalla “dittatura religiosa” imposta dai “professionisti dell’eversione reazionaria” (leggi Dalai Lama e suoi accoliti), pilotati e finanziati dal diabolico imperialismo americano.

Tibet libero dai tibetani e pienamente “comunista”.

Gli stessi individui che urlano, piangono, battono i piedi e si strappano i capelli chiedendo a gran voce la fine “dell’occupazione” in Iraq e Afghanistan – “l’Iraq agli iracheni!”, do you remember?” - probabilmente sono i primi ad augurarsi che un intero popolo sia finalmente cancellato dal mondo e dalla Storia.

Nuie ce fâ, il tempo passa, ma loro, i figli di Stalin, non cambiano e rimangono gli stessi comunisti di 50 anni fa: dannosi, illiberali, fedeli alle loro aberranti ideologie.

Ma il peggio è che tuttora in Italia ci si può permettere di dichiararsi pubblicamente “marxisti” senza per questo essere esposti al pubblico ludibrio. E si può celebrare il comunismo senza incorrere nel reato di “apologia del comunismo”, perché questo reato non esiste.
Non ancora.
Ma questa è un’altra storia…

di Massimo Ciusani
Sulle questioni internazionali lo sbando della cosiddetta sinistra (radicale, ambientalista o di governo) è totale. Le continue folgorazioni che spesso influenzano le scelte del ceto politico di sinistra riservano sempre delle bizzarre sorprese. E’ ormai prassi quotidiana pontificare contro quei Paesi che cercano di modificare i rapporti di forza nel mondo contro l’attuale egemonia imperialista. Tra la sinistra italiana è di moda sventolare la bandiera del separatismo dei movimenti arancione: dall’Ucraina alla Bielorussia, dal Kosovo alla Cecenia per arrivare fino al Tibet.
Che la sinistra italiana abbia abbandonato ogni ipotesi di cambiamento e di trasformazione del mondo è chiaro nelle sue scelte subalterne al campo occidentale. Il separatismo è infatti un’arma micidiale usata dall’imperialismo americano ed europeo per indebolire i nemici strategici dell’impero. Secondo le esigenze si utilizza lo strumento della guerra, come è successo per smembrare la Jugoslavia, oppure in presenza di entità statuali pesanti - come la Cina e la Russia - il lavoro sporco viene gestito dai servito segreti e affidato a personaggi ed arnesi professionisti dell’eversione reazionaria reclutati in loco. Il Dalai Lama è un tipico esempio.
I comunisti invece lavorano per scardinare la supremazia Usa che è militare in particolare, ma non solo. Russia e Cina (ma anche altre importanti realtà regionali) sono ormai avviate con notevole sicurezza e decisione verso il ruolo di potenze antagoniste, mentre l’Europa è ormai - insieme allo stato canaglia di Israele - il gendarme dell’ordine imperialista. Per di più è anche venuta ad esaurimento la relativa, ma non secondaria, autonomia gollista della Francia.
I comunisti, invece, si schierano nettamente nel fronte antimperialista, nel senso preciso di una netta opposizione alle aggressioni Usa ed europee: aperte o sotterranee, con mezzi militari o con la “democrazia” finanziata con milioni e milioni di dollari, con manovre e pressioni diplomatiche, con l’intervento di gruppi finanziari e multinazionali americani, europei, italiani.
Per la sinistra quello che conta è il politicamente corretto. Per i comunisti il problema decisivo è la riduzione, in qualsiasi modo venga ottenuta, della supremazia Usa.
Si deve essere favorevoli alla resistenza irachena, pur se è inutile negare che si è in buona parte trasformata in guerra tra sunniti e sciiti. Si deve essere favorevoli all’Iran e al fatto che all’interno non prevalgano i “modernisti” e “riformisti” filoccidentali, ma non certo perché si possa nutrire particolare simpatia per idee e atteggiamenti culturali degli Ayatollah. Si deve essere favorevoli alla resistenza afgana, ma non necessariamente ai loro costumi, cultura, mentalità. Non sento invece di appoggiare i ceceni malgrado la ferocia con cui esercito e polizia russi li massacrino o i rivoltosi birmani, pur se non mi riconosco nella giunta militare.
Nel Tibet la situazione è ancora più limpida e trasparente. Con la presa del potere da parte dei comunisti cinesi inizia un lungo processo di trasformazione sociale che comprende l’abolizione della servitù della gleba e della schiavitù, la distribuzione dei pascoli ai contadini senza terra e il programma di alfabetizzazione di massa con partenza da quota zero.
Il potere popolare ha dovuto scontrarsi contro il potere religioso schierato in difesa dei privilegi delle classi possidenti e dell’oscurantismo medioevale, così come successe tra le fine degli Anni 70 nella Repubblica Democratica dell’Afghanistan e agli inizi degli Anni 80 nella Polonia Popolare.
Perché se non si capisce che la “resistenza” cecena o le “rivolte” birmana e tibetana (come la “democrazia” in Ucraina e Georgia) fanno comunque il gioco della supremazia imperialista Usa e del tentativo degli Usa di contenere e accerchiare Russia e Cina - loro antagonisti principali in questa fase storica - siamo al sostanziale analfabetismo politico, al risultato di decenni di “rincoglionimento” delle masse da parte di una sinistra buonista, politicamente corretta, subalterna ai poteri economici e finanziari internazionali e completamente incapace di una pur minima analisi di fondo, strutturale come si diceva un tempo.
Dopo le elezioni del 14 aprile è necessario porre all’ordine del giorno la battaglia per l’unità dei comunisti sganciata da ogni zavorra moderata e subalterna per mantenere aperta, qui in Italia, una prospettiva di cambiamento e di trasformazione.

Da: http://www.pdcitorino.it/
Situazione nel Tibet vista dai comunisti: http://www.resistenze.org/

Tuesday, March 18, 2008

Solidarietà a Fiamma Nirenstein


Chi sono gli amici italiani di quelle bestie senza cuore e senza testa che festeggiano quando i loro compari massacrano dei giovani studenti ebrei; educano i loro stessi figli al martirio ; non si fanno scrupolo di servirsi dei loro bimbi come bersaglio e scudo per screditare Israele?

Crediamo di saperlo bene: i D'Alema, i Vauro, i Diliberti e molti altri.
Tuttavia la gran parte di questi eroi è abbastanza intelligente da dissimulare il proprio antisemitismo e le simpatie neo-naziste.
Altri, forse è proprio il caso di Vauro, sotto pressione e stress da... elezioni(??), "sbragano", vanno fuori di testa e si rivelano per quello che sono.
Delle gran teste.....

Di seguito, un articolo di Debora Faith, ripreso da Informazione Corretta.
Miserevole, meschina, schifosa, vigliacca, perfetto esempio di propaganda neonazista la vignetta di Vauro sul Manifesto, che alcuni chiamano ormai Nazifesto, del 15 marzo. Appena vista mi ha assalito un'ondata di rabbia cosi' forte che avrei voluto averlo qui davanti a me l'autore di tanta schifezza, per guardarlo negli occhi e dirgli una sola parola "Auschwitz" perche' l'unico periodo della storia moderna in cui gli ebrei hanno dovuto portare sugli abiti la Stella di David e' stato quando venivano portati nei campi della morte. Vauro ha ripetuto l'orrore raffigurando Fiamma Nirenstein con una Stella sul petto e vicino il fascio littorio per insultarla, delegittimarla, svergognarla a causa della sua candidatura nel Partito della liberta'. Viva la democrazia comunista! L'insulto, la vergogna, lo schifo vanno tutti rigettati sull'autore di simile obbrobrio e sul giornale che lo ha pubblicato, posso immaginare quanto avranno sghignazzato fra loro, questi paladini della liberta' e grandi difensori di terroristi. Avranno riso , pacche sulle spalle del Vauro, sempre recidivo, sempre pronto a disegnare vignette antisemite che gli escono direttamente dal cuore. Sono sicura che non ha bisogno di pensarle, gli vengono spontanee, sono frutto del suo odio , figlio primogenito dell'ideologia cancerogena che anima questa gente che si dichiara di sinistra ma che e' erede diretta delle purghe, dei campi in Siberia, dei manicomi criminali dove venivano sbattuti i nemici del regime, in primis gli ebrei che, se non abiuravano fede e appartenenza, erano considerati nemici da eliminare, esseri spregevoli da ammazzare o da deportare ai confini piu' lontani dell'impero sovietico. Come il nazismo, il comunismo si e' macchiato di orrori indescrivibili contro gli ebrei eppure, mentre oggi chi e' ancora fascista si deve , giustamente, vergognare, questi qua, questi sciacalli, questi vigliacchi, questi razzisti vanno in giro orgogliosi del loro essere comunisti, colla puzza, tanta puzza sotto il loro naso. Questo Vauro che si e' sempre tanto divertito a disegnare infami porcherie contro gli ebrei e Israele , questa volta prende di mira la miglior giornalista italiana, la piu' preparata, la piu' coraggiosa perche' ha il fegato di mettersi contro quella fetta di italiani che, a pugno chiuso, gridano " A morte Israele". Secondo me Vauro e' invidioso, secondo me avrebbero fatto carte false per avere una personalita' come la Nierenstein dalla loro parte senza rendersi conto che un ebreo orgoglioso di esserlo, un ebreo sionista, un ebreo che ama Israele , un ebreo che odia il terrorismo e le falsificazioni storiche che lo hanno fatto nascere e proliferare non potrebbe mai stare dalla loro parte. Purtroppo gli italiani hanno la memoria corta, per quello che gli fa comodo, e quasi tutti, ahime' anche tanti ebrei, hanno dimenticato cosa ha fatto la sinistra contro Israele negli ultimi 40 anni. Quasi tutti hanno dimenticato la violenza, le calunnie gli insulti, le manifestazioni oceaniche contro Israele. Ma io ricordo, caspita se ricordo! Anni, anni, anni di rabbia, dolore, ribellione, anni di buio e di solitudine per difendere Israele! Ricordo le prime pagine dei quotidiani dove la parole piu' gentile dedicata a Israele e agli ebrei era "Nazisti". Ricordo l'adorazione per Arafat quando veniva in Italia e lo portavano in trionfo ad Assisi, santo tra i santi, mentre l'Italia e l'Europa subivano in silenzio il terrorismo dei suoi feddaiyn, mentre veniva assassinato Stefano Tache', mentre veniva assalita l'Achille Lauro e un ebreo anziano e in sedia a rotelle , Leon Klinghofer, veniva ammazzato come un cane e gettato in mare. Ricordo quando i congressi nazionali della Federazione Italia-Israele dovevano essere protetti dalla polizia in arme e da agenti in borghese, ricordo che a Bergamo avevamo due ali di poliziotti armati intorno all'albergo perche' un emerito rifondarolo, deputato nel governo Prodi, aveva giurato che ci avrebbe assaliti insieme ai suoi seguaci. Ricordo le minacce, le librerie date alle fiamme perche' avevano in vetrina libri su Israele, ricordo le telefonate anonime"schifosa sionista, creperai presto", ricordo il rifiuto dei governi italiani di ricevere ministri di Israele mentre Arafat la faceva da padrone all'interno delle nostre istituzioni con deputati e ministri che gli si inchinavano davanti sbavanti, per non parlare dei giornalisti. Ricordo treni e pullmann a centinaia viaggiare verso Roma per la piu' grande delle manifestazioni contro Israele, al grido di "Israele, a morte" e ricordo l'espressione di un amico israeliano che non riusciva a capacirasi di essere considerato "IL MALE", come gli aveva gridato in faccia un manifestante. Ricordo anni di solitudine, di abbandono , di disprezzo, di violenza verso chi si dichiarava orgogliosamente sionista. Ricordo una mostra di fotografie di Israele a Brescia e la distruzione del locale, le foto a terra, il gallerista preso a pugni, sacchi di sterco gettati sul pavimento e le scritte "Morte a Israele- Palestina libera e rossa". Gli autori erano gli angioletti dei centri sociali. Ricordo la disperata solitudine di Israele, paese reietto, paese paria, paese da odiare, di cui chiedere a gran voce la distruzione dando alle fiamme le sue bandiere. Ricordo i cortei della famosa Pantera , tutti belli inkefiati che passando davanti al Tempio Maggiore di Roma urlavano, stendendo il pugno chiuso, "A MORTE". Ricordo La pipa di Luciano Lama, seduito da un codazzo di giovinastri urlanti, mentre faceva gettare una bara nera sulla scalinata del Tempio. Pochi giorni dopo veniva rubata da un feddayin la vita di Stefanino Tache', due anni appena. Ricordo Pertini che, davanti al nostro dolore e rabbia, disse "ma cosa vogliono questi ebrei!". Ricordo il corteo coi kamikaze tenutosi a Roma nel 2002 mentre in Israele i genitori mandavano i loro figli a scuola in autobus diversi nella speranza di rivederne almeno uno vivo. Ricordo tutti i sinistri che durante gli anni di guerra del terrore incominciata da Arafat nel 2000, non sapevano fare altro che demonizzare Israele e difendere i terroristi. Si , li ricordo i cosidetti pacifisti andare a manifestare con chi faceva saltare in Israele autobus, bar, pizzerie, teatri, scuole. Me li ricordo bene, in fila e commossi, andare a onorare Arafat al Mukata e baciargli la kefiah come a un santo e farsi sbavare la faccia dai suoi baci schifosi. Non ricordo invece di aver mai visto un vigliacco comunista davanti ai cadaveri carbonizzati di bambini israeliani. Ci sono ebrei che disapprovano la candidatura di Fiamma Nierenstein col centro destra? Certo, ma io a questi ebrei ciechi dico soltanto che negli anni del terrore, negli anni in cui avevamo paura di uscire per le strade di Israele, negli in cui la sinistra e il centro sinistra ci davano addosso, impietosi e incuranti, il governo di Berlusconi si e' schierato apertamente con Israele e con gli USA contro il terrorismo, contro quei figli di Allah assassini e maledetti di cui ha tanto parlato l'altra grande giornalista odiata dai sinistri , Oriana Fallaci. Chi e' con Israele , in Italia deve avere la scorta. Perche'? Perche' Fiamma Nierenstein e Magdi Allam devono essere difesi in una democrazia occidentale? Perche' Vauro e Michele Giorgio no? Ve lo siete mai chiesto? Concludo esprimendo tutto il mio disprezzo a Vauro e al suo giornale spazzatura. A Fiamma Nirenstein vanno la mia solidarieta', la mia ammirazione e il mio affetto,in nome della civilta' della democrazia e della liberta' .
Deborah Fait
da Israele!

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Monday, March 17, 2008

I palestinesi amano i loro bambini.


Cliccando l'immagine si aprirà un video di Youtube. Mostra alcune zecche palestinesi che sparano dei colpi di mortaio verso le case degli ebrei, poste al di là del confine israeliano.

Fin qua nulla di nuovo. Il curioso è che la postazione armata è sistemata nel cortile di una scuola elementare.
E' chiaro che le bestie arabe speravano ardentemente che la IAF rispondesse con i suoi missili, colpendo la scuola e uccidendo qualcuno dei bimbi che si trovavano all'interno dell'edificio. Così avrebbero mostrato ai boccaloni del mondo intero e a D'Alema, il "nuovo atto terrorista di Israele".
Farsi scudo degli innocenti non è soltanto una caratteristica palestinese.
Dall'ultima guerra il Libano abbiamo appreso che il più delle volte le postazioni missilistiche del gruppo neo-nazista Hezbollah erano collocate a ridosso di scuole, abitazioni civili, organizzazioni umanitarie.
Ma tornando al video, si vedrà che la Iaf non abbocca e fintanto che la postazione è attiva, non interviene. Quando il mortaio viene smobilitato, la Iaf elimina i terroristi.
Alè!


A' Propos di "zecche", ho "rubato" l'immagine da un sito di boccaloni comunisti. Sono uno spasso, andate a leggerli : http://www.pdci-ibarruri.it/internazionalismo.htm.
Il video l'ho "visto e preso" dal sito di Daniela (From Italy to Israel). Spero si affretti a riaprire il suo blog.

Wednesday, March 12, 2008

"Krampus" del Danubio

Diavolo, sono ancora qui.
Un altro "imprevisto" ha rimandato la partenza per la Croazia, ma tutto sommato, va bene così.

Qui, nella sponda più sfigata del Danubio, si festeggia! Ed è una festa popolare simile ad alcune celebrazioni tipiche delle regioni ladine (Friuli, Veneto, Trentino Alto Adige).
Alcuni ragazzi con il volto mascherato e coperti da pelli di pecora vagabondano per le strade principali dei paesi spaventando e rincorrendo i bimbi; corteggiando pesantemente le ragazze e fermando le auto in corsa per chiedere (estorcere) agli automobilisti alcuni lei da spendere al bar*.

Un giovane conoscente romeno mi ha raccontato che questa festa, chiamata "Fasanc", ha origini serbe. I ragazzi vestiti di pelli e armati di bastoni raffigurano gli antichi spiriti dei morti che per tre giorni all'anno tornano sulla terra per terrorizzare gli uomini e per tentare di rapirli e condurli nelle tenebre. Ma i vivi devono reagire rimandando questi spiriti malvagi nell'aldilà.

Come già detto, di questa antica celebrazione pagana ritroviamo impressionanti analogie in alcune tradizioni popolari tipiche del nord-est dell'Italia: nella festa dei "Krampus" di Tarvisio, per esempio.
Non è una stranezza. Sono semplici contaminazioni tra mondi differenti, quello slavo e quello ladino.

Devo ammettere che il ragazzo romeno mi ha sorpreso quando ha voluto confermarmi di "non avere paura degli "spiriti cattivi", aggiungendo poi di avere pure trascorso una notte solitaria nel bosco, senza alcun timore di essere rapito da quelle anime dannate.
Oh signur!


* Ovviamente hanno fermato anche me: alcuni si sono sdraiati sul selciato impedendomi di proseguire; altri si sono posti ai lati dell'auto chiedendomi (quasi) gentilmente un piccolo obolo per lo spettacolo. Ho elargito ben 10 lei e sono diventato mio malgrado il più generoso benefattore della giornata. Con 10 lei ti bevi al bar 8 birre da 1/2 litro , o ti puoi comprare 5 panini imbottiti, o 5 chili di pane.
10 lei sono 2 eurini e 70.
Niente male, no?

Friday, March 07, 2008

Son qui...

Qualcuno ha detto che gli avvenimenti inattesi, gli "imprevisti", rendono la vita più interessante e degna di essere vissuta.
La mia esistenza è costellata da "imprevisti". E ora mi rendo conto di quanto ciò sia stancante, sfibrante, svigorente.
Irritante.
Non ho alcun dubbio: IO posso testimoniare che la vita è dura e dolorosa e pesante.
Comunque è sempre degna di essere vissuta.

Chiedo perdono agli amici, ai pochi "abbonati" a RRR e a Đan, per il lungo silenzio. Ma tralasciando alcuni impedimenti oggettivi (100 e più giorni trascorsi "in viaggio"), pur avendo a disposizione delle postazioni internet come questa dalla quale sto scrivendo (mi trovo sulla sponda più "sfigata" del Danubio), non avevo punto voglia di riversare i miei pensierucoli su questo blue/blog, perché temevo che con essi sarebbero cadute alcune gocce della profonda amarezza che ha segnato il "mio inverno" 2007/2008.
Per molti il blog è anche un mezzo per cercare aiuto, comprensione, consolazione.Ovviamente non è il mio caso. Fin da ragazzino ho imparato a trovare da solo le soluzioni ai miei casini. Forse ci impiegavo più tempo, ma per pudore o per orgoglio non chiedevo e non mi aspettavo l'aiuto di altri. Durante la vita si cambia più volte, ma in me il pudore e l'orgoglio non è mutato.

A chi interessa...
Da circa 40 giorni mi trovo in un territorio che dalla gran parte della popolazione romena è considerato"depresso".

In effetti potrei deprimermi anch'io, per fortuna sono dotato di un innato ottimismo e la visione quotidiana di queste baracche colme di umanità, di queste strade di fango, di questa povertà diffusa ma vissuta con fierezza mi provoca soltanto del risentimento verso quei politicanti di Bucharest, che hanno fatto "carte false" per entrare in Europa, credendo forse che con questo atto, tutti i loro problemi si sarebbero magicamente dissolti.

E certo non mi deprimo anche perché mi accontento di passeggiare all'imbrunire sull'argine di questo Grande Fiume, magari chiacchierando in "similserbo" con pescatori e guardie confinarie (aldilà del Danubio siamo in Serbia). E mi appago quando qualcuno mi invita a casa sua per dividere la sua modesta cena. E mi delizio quando posso donare un dolcetto o un formaggino ai bimbi piccolissimi, poverissimi, ghiottissimi che di tanto in tanto passano da queste parti.

Ma il mio lavoro qui è praticamente concluso. Già da lunedì prossimo tornerò in Croazia dove cercherò un appartamento (ed una nuova postazione internet). Qua, nella "zona depressa" rimarrà un mio collega italiano.
Il giorno 19 ritornerò sulla sponda "sfigata" del Danubio per recuperare il mio amico ed insieme torneremo in Italia per qualche giorno.
E rivedrò finalmente i miei lupacchiotti!.

Dimenticavo:
AUGURI ALL'ALTRA META DEL CIELO.