Sunday, April 27, 2008

Severina - Ajde ajde zlato moje (NG 2008)

Massì, ci vuole una pausa! Magari musicale. Questa è la canzone che spesso ascolto nei locali di Zagabria, Nova Gradiška, o Šlavonski Brod.
A Nova Gradiška, piccola graziosa cittadina della Slavonia, dove molti mi conoscono, spesso nelle serate libere mi concedo una bibita (o due o tre…) in qualche piccolo ritrovo o birreria della città. Ed è facile che le bariste (tutte altissime, bellissime, giovanissime), dopo aver selezionato nel jukebox digitale la canzone di Severina, si dimentichino semplicemente di servire i clienti, perché cantano a squarciagola danzando sui tavoli.
Che vita. Eh?

Alzate il volume.
Un omaggio ai miei 3 lettori, perché sono ancora in PARTENZA.

Hajde!

Friday, April 25, 2008

Ghada Jamshir Attacks Islamic Clerics

Posto un’intervista del dicembre 2005 a Ghada Jamshir, attivista per diritti umani.
Ghada parla della condizione delle donne musulmane; degli stupri su bambine piccolissime legittimati da imam pervertiti; dell’infibulazione…

Vi prego di notare la faccia dell’imbarazzatissimo intervistatore. L’unica vera obiezione del giornalista di Al-Arabiya è che Ghada è stata giudicata eretica da molti, anche nei forum della rete.
Alla fine dell'intervista Ghada dice (più o meno) che “non gliene potrebbe fregà de meno.”
Una donna con le palle.

Trascrizione del video-

Interviewer: What do you have against the Shari'a courts?
Ghada Jamshir
: I have a lot against them. What they have done to the Bahraini women is not a trivial matter. For years women have been going into these courts, only to be oppressed and treated unjustly. We have reached the point that we say: enough. We have reached the breaking point.

[...]

We have a problem with family planning. We have no family planning in Bahrain. The Shiites in Bahrain have marriages for the purpose of mut'ah (pleasure). They bring multitudes of children into the world, without thinking, who grow up in the streets.
It's accepted for a man to marry a Filipino woman, a Bahraini woman, and a third woman from Iran, and then he takes two or three women in mut'ah marriage... How many children will he have?!

Interviewer: On September 12 you declared that you call upon or advise the persecuted women of the Gulf, and especially the Bahraini women, to request "social asylum" in France...

Ghada Jamshir: Not in France, in Spain.

Interviewer: Pardon me, in Spain.

Interviewer: You want opposition from abroad?

Ghada Jamshir: The point is not to have opposition from abroad. The point is for them to live and be protected in a safe country. If a woman cannot get any protection in her country, cannot get any protection from the courts, cannot get any protection in the marital home - where will she go? Where will she go?

[...]

Interviewer: Some people say that Ghada Jamshir is a Sunni, and that this is why she is leading the battle against (mut'ah) marriages, which are authorized by religious law among the Shiites.>/p>

Ghada Jamshir: Authorized by religious law?!

Interviewer: Among the Shiites, yes.

Ghada Jamshir: Does the Islamic Shari'a authorize mut'ah marriages? Does the Islamic Shari'a authorize mut'ah according to the following classification: "Pleasure from sexual contact with her thighs." They have: "Pleasure from sexual touching." "pleasure from sexual contact with her breasts." "Pleasure from a little girl." Do you know what "pleasure from a little girl" means? It means that they derive sexual pleasure from a girl aged two, three, or four.

Interviewer: Let's not go into details...

Ghada Jamshir: Let me tell you what "Pleasure from sexual contact with her thighs" means...

Interviewer: Don't give me the details...

Ghada Jamshir: This is a violation of children's rights! This constitutes sexual assault of the girl. What does "pleasure from sexual contact with her thighs" mean? It means deriving sexual pleasure from an infant. How old is an infant? One year, a year and a half, a few months?
Is it conceivable for a grown man to have sex with an infant girl? And you people tell me that the Islamic Sharia authorizes this? Forget about the mut'ah. Let's talk about misyar. What do misyar marriages mean? You said that I'm a Sunni and that's why I'm attacking the Shiites. No!

Interviewer: Some people claim that.

Ghada Jamshir: No, no. What does the misyar marriage mean? A man marries a woman from another town, and goes to her once a month. He "visits" her. He calls her his "wife."

Interviewer: Not necessarily once a month. He might go there every day.

Ghada Jamshir: Brother Turki, this kind of marriage, this kind of behavior, diminishes the woman's honor as a human being.

[...]

All her life, the woman is a prisoner in her own home. In the past, she would not go out to work, or to study abroad. Very few women would go to university outside Bahrain. She is at home in order to cook, sweep, and raise the children. How will she get an education? There are women whose families are extremist. They even force them to marry against their will.

You tell me, why is female circumcision still practiced in the Arab world? Why? Because there is no education, no awareness. A few days ago, a four-year-old girl called An'am died in Sudan.

Interviewer: Why?

Ghada Jamshir: Because she was circumcised. Four years old, and she died of blood poisoning.

[...]

I am convinced that I was 100% right in everything I have done.

Interviewer: You have been accused of heresy by some places... some Internet forums.

Ghada Jamshir: So what? Even in mosques they accuse me of heresy. So what? You think that if they accuse me of heresy, it affects me?

Interviewer: You don't care?

Ghada Jamshir: No. Allah will decide whether I go to paradise or to hell, not them.

Interviewer: Don't you think that those who accuse you of heresy...

Ghada Jamshir: These are the methods of the weak.

Interviewer: They say they are right, and you say you are right.

Ghada Jamshir: Who gave them the right to accuse me of heresy?

Interviewer: Who gave you the right...

Ghada Jamshir: What, did they go into my heart...

Interviewer: They say...

Ghada Jamshir: Did they see whether I pray or not? Or maybe it's because I don't wear a veil.

Interviewer: So you don't care. It doesn't affect you?

Ghada Jamshir: It doesn't bother me at all.

Wednesday, April 23, 2008

Chi sono i "pacifisti"?


Nel 2003 ebbe vasta eco nel mondo la scomparsa della ventitreenne statunitense RachelCorrie, pacifista dell’IMS (Movimento di Solidarietà Internazionale).

Insieme ad alcuni compagni stava tentando di fermare le ruspe israeliane che erano in procinto di bonificare un’area nella zona di Rafah (lungo la strada tra Gaza e l'Egitto), quando un bulldozer in fase di manovra la colpì con la lama e l’attivista morì poco dopo nell’Ospedale di Gaza.

Sorvoliamo sulle manifestazioni di protesta e sulle le accuse contro Israele, organizzate dai gruppi “pacifisti” di tutto il mondo dopo la morte della giovane americana.
Vi allego soltanto un documento dell’ISM, la “ Dichiarazione sull’omicidio di Rachel Corrie”, dove si richiede alle Nazioni Unite di condannare fermamente Israele.

Nel caso non vogliate leggerlo tutto (ma è breve), riporto un periodo illuminante:

“L'ISM -formato da civili sia palestinesi che stranieri- fa appello alla comunità internazionale perché rompa il silenzio che circonda i grotteschi abusi dei diritti umani perpetrati dagli israeliani. I civili stranieri si trovano nei Territori Occupati per cercare di difendere i diritti umani e le vite dei palestinesi proprio perché le organizzazioni internazionali istituzionali si rifiutano di farlo.”

Ebbene, è proprio vero che l’ISM è un gruppo formato da “civili” palestinesi e stranieri? Ed aggiungo, è sempre vero che questi civili si trovano nella “cosiddetta Palestina” per salvaguardare i diritti umani dei “poveri palestinesi”??

Nel 2006 un ragazzo inglese che ha avuto il coraggio (e l’impudenza) di denunciare alla polizia i traffici di droga delle bande di pakistani (e la corruzione di alcuni poliziotti), dopo essere stato più volte minacciato di morte, aver perso tutti i suoi beni ed essere stato abbandonato dalle istituzioni, fugge in Israele.
Ed allora, per uno strano gioco del destino, all'aeroporto Ben Gurion, prima di salire su un minibus per Gerusalemme, conosce un giovane studente americano. Dietro suo consiglio scenderà a Gerusalemme Est.
L’inglese comprende soltanto al suo arrivo che si trova “dalla parte sbagliata” della città, ma l’americano sembra trovarcisi benissimo… Il seguito lo leggerete QUI (in inglese- Leggete anche le parti 2-3-4).

Riassunto in breve: l’americano è un attivista dell’IMS. A Gerusalemme EST ve ne sono degli altri, di tutte le nazionalità (anche un italiano). Insieme a loro, il “nostro” visita il carcere di Gerico e ha l’occasione di conoscere sia poliziotti palestinesi, sia terroristi delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa. Durante il tour guidato da uno dei terroristi palestinesi, i “pacifisti” si fanno ritrarre imbracciando il Kalashnikov ed “abbracciando” alcuni "martiri" di Al Aqsa. Tutte le foto, durante la serata verranno cancellate. Tutte, eccetto quelle dell’inglese che prima del controllo, toglie la scheda dalla fotocamera.

Al’’inglese viene detto che il l’obiettivo principale dell’IMS è raccogliere fondi per la causa palestinese. Durante la notte all’inglese vengono raccontati tutti gli orrori compiuti da Israele (l’indottrinamento). Il giorno dopo al gruppo di “pacifisti” viene ordinato di raggiungere un territorio nella West Bank per ricevere maggiori “informazioni” e addestramento. A questa “missione” il "nostro" non partecipa.

Lionhearth che ha vissuto questa “interessante” esperienza, ci parla anche del Movimento di Solidarietà Internazionale, non risparmiandoci le sue (/mie) opinioni su quel branco di “utili idioti” alla causa del terrorismo QUI e QUI.

Potrebbe interessare a qualcuno:

Un libro sulla tragica morte della "pacifista" di IMS QUI
Manifesto di solidarietà a IMS dalla "
Rete Ebrei contro l’occupazione e dal Movimento palestinese per la cultura e la democrazia" QUI.
Un sito di Informazione di "pacifisti" a Gaza QUI.
ISM in Italia QUI.

Un video QUI.

Nell'immagine, due componenti dell' IMS e tre terroristi delle Brigate dei martiri di Al Aqsa.

Monday, April 21, 2008

Emergenza stupri: il genio Rutelli ne ha pensata un’altra



La soluzione di Rutelli: "Bracciale anti-stupro a tutte le donne"
di Antonio Signorini IL GIORNALE

A sinistra spunta l'idea di fornire un cerchietto elettronico, come quello dato negli Usa ai carcerati, a un milione e mezzo di donne romane

da Roma

La proposta è fantascientifica. E, se la faccenda non fosse più che seria, verrebbe da evocare qualche film di Arnold Schwarzenegger o l’antifurto Gps delle macchine applicato agli umani. Fatto sta che il candidato sindaco di Roma Francesco Rutelli - pressato dall’emergenza sicurezza dopo il caso della studentessa violentata nella periferia della Capitale - ha inserito nel suo pacchetto di contromisure da prendere in caso di vittoria, anche la sperimentazione di un braccialetto elettronico.
Solo che, a differenza di quello che accade nei film e negli Stati Uniti, dove effettivamente un apparecchio del genere viene imposto ad alcuni criminali in libertà vigilata, l’intenzione sarebbe quella di consegnarlo alle potenziali vittime, presumibilmente donne, per segnalare situazioni di pericolo. Un dispositivo per la sicurezza sul quale non si conoscono altri particolari, tranne il fatto che nei progetti del centrosinistra romano dovrebbe essere affiancato da centraline Sos nelle zone più a rischio collegate con le centrali operative (un presidio simile alle vecchie colonnine della Polizia che alcune città stanno effettivamente pensando di reintrodurre). E che costerebbe moltissimo, visto che nella Capitale ci sono circa 1,5 milioni di donne e tutte sono potenziali destinatarie del braccialetto segnalatore.
La proposta era passata quasi inosservata sabato, quando era stata formulata, ma ieri l’avversario Gianni Alemanno non si è lasciato sfuggire l’occasione e ha attaccato lo sfidante, definendo il braccialetto «umiliante» per le donne. Una resa delle istituzioni «incapaci di garantire la sicurezza dei cittadini». Senza contare che, sia nei film sia nella realtà, «viene indossato dai delinquenti e non dalle persone che devono essere difese. La questione, così, viene capovolta».
Un piccolo incidente, sembrerebbe di capire, sull’onda dei fatti di cronaca. E comunque, per il centrosinistra, un pensiero in più visto che la campagna elettorale si sta concentrando su un tema scomodo. E che difficilmente prenderà altre vie, da qui a domenica prossima, quando si terranno le votazioni per decidere il primo cittadino della Capitale.
Oltre alla battaglia sulle proposte per risolvere i problemi di Roma, il discorso si è spostato sulle colpe di una situazione che nella percezione comune è sfuggita al controllo.
Rutelli ha individuato la responsabilità nel precedente esecutivo di centrodestra: «Voglio ricordare ad Alemanno che il governo Berlusconi, di cui faceva parte, ha approvato una sanatoria per l’ingresso di 141.620 romeni». Accuse respinte da Alemanno: la sanatoria fu fatta per i clandestini «entrati nel nostro Paese durante gli scorsi tre governi di centrosinistra; a tutti sono state prese le impronte digitali e quindi sono persone sotto controllo». Per quanto riguarda la Romania, invece, «è entrata nell’Unione Europea il primo gennaio del 2007; Prodi aveva sei mesi per fare una moratoria e non l’ha fatta».
In ballo c’è anche il giudizio sull’operato di Walter Veltroni sindaco. Sempre sfumato nelle parole di Rutelli. Tanto che a difendere il leader del Partito democratico è intervenuto l’ex prefetto di Roma Achille Serra, adesso esponente del Partito democratico. «È davvero sconcertante - questo il commento di Serra - constatare ancora una volta come si vogliano utilizzare tristi fatti di cronaca per ottenere risultati elettorali accusando inoltre un sindaco come Veltroni che è stato e sarà ricordato come uno dei migliori amministratori della Capitale d’Italia».
Replica di Alemanno: «Mi dispiace che Serra intervenga a copertura di Walter Veltroni. Lo ha già fatto negli ultimi due anni quando, nei consigli comunali straordinari sulla sicurezza si è unito a Veltroni nel dire che Roma è sicura».
Talmente sicura, verrebbe da dire, che persino i candidati di centrosinistra pensano che serva la tolleranza zero. E i braccialetti.

Diavolo, Cicciobello una ne fa e cento ne inventa. Lo immaginate? Un milione e passa di donne costrette a girare per la città come delinquenti in libertà vigilata, mentre stranieri ed extra-comunitari, sarebbero liberi di muoversi al loro piacimento. Questa proposta è simile a quella di qualcuno che all'indomani dell'emergenza meningite, probabilmente importata in Italia da alcuni immigranti latino-americani, affermò che sarebbe stato utile un ritorno alla vaccinazione di massa anche per quelle malattie che si pensava di aver definitivamente debellato.
Che dovremmo fare noi???
Vaccinarci tutti e 57 milioni perché degli extracomunitari potrebbero attaccarci le loro malattie?
OK, anche se per molti sarebbe auspicabile, è chiaro che non possiamo impedire totalmente l'accesso in Italia a persone di altri Paesi.
Ma scusate, non è più logico mantenere TUTTI i nuovi immigrati in quarantena per, diciamo così, sei mesi (rinnovabili)?

Chi tra loro risultasse ammalato potrebbe essere curato e nel contempo avremmo l'occasione di rispedire al mittente con annesso calcio in culo i maomettani convinti, gli zingari* ed i malfattori.
E buona parte dei nostri problemi sarebbero risolti.

E' di oggi la notizia di un nuovo stupro di una diciassettenne compiuto da due nord-africani.

* Nota: mi riferisco esclusivamente agli zingari romeni che (me l'hanno confermato loro stessi) arrivano in Italia con la consapevolezza che da noi è più facile rubare e la condanna, in caso di cattura, non è mai certa, mentre in Romania vieni catturato, processato per direttissima e spedito in carcere.
Alcuni mi hanno detto di avere molta più paura delle bande di albanesi e di marocchini, che della nostra polizia.
A delinquere sono per lo più i nomadi romeni. Eppure mi accorgo che molti italiani hanno dei pregiudizi contro tutti i romeni.
Ebbene, io ne conosco molti: tutte brave persone che cercano di lavorare in ogni modo, ma onestamente, per aiutare le loro famiglie. Li conosco in Italia ed in Romania. E queste persone si sentono danneggiate dalla campagna "antiromeno" che secondo loro dovrebbe essere mirata esclusivamente contro gli zingari.

Friday, April 18, 2008

Europa o Arabia?

Da UP POMPEii riprendo un articolo del Prof. Daniel Pipes pubblicato sull'Australian del 15 aprile.

Europa: è inevitabile un prossimo dominio islamico? Ce ne staremo buoni e calmi in attesa di consacrarci a Maometto o reagiremo cercando di cambiare il corso della Storia?

Possibili scenari futuri.

The future of Europe is in play. Will it turn into "Eurabia," a part of the Muslim world? Will it remain the distinct cultural unit it has been over the last millennium? Or might there be some creative synthesis of the two civilizations?

The answer has vast importance. Europe may constitute a mere 7 percent of the world's landmass but for five hundred years, 1450-1950, for good and ill, it was the global engine of change. How it develops in the future will affect all humanity, and especially daughter countries such as Australia which still retain close and important ties to the old continent.

I foresee potentially one of three paths for Europe: Muslims dominating, Muslims rejected, or harmonious integration.

(1) Muslim domination strikes some analysts as inevitable. Oriana Fallaci found that "Europe becomes more and more a province of Islam, a colony of Islam." Mark Steyn argues that much of the Western world "will not survive the twenty-first century, and much of it will effectively disappear within our lifetimes, including many if not most European countries." Such authors point to three factors leading to Europe's Islamization: faith, demography, and a sense of heritage.

The secularism that predominates in Europe, especially among its elites, leads to alienation about the Judeo-Christian tradition, empty church pews, and a fascination with Islam. In complete contrast, Muslims display a religious fervor that translates into jihadi sensibility, a supremacism toward non-Muslims, and an expectation that Europe is waiting for conversion to Islam.

The contrast in faith also has demographic implications, with Christians having on average 1.4 children per woman, or about one third less than the number needed to maintain their population, and Muslims enjoying a dramatically higher, if falling, fertility rate. Amsterdam and RotterdamRussia could become a Muslim-majority country in 2050. To employ enough workers to fund existing pension plans, Europe needs millions of immigrants and these tend to be disproportionately Muslim due to reasons of proximity, colonial ties, and the turmoil in majority-Muslim countries. are expected to be in about 2015 the first large majority-Muslim cities.

In addition, many Europeans no longer cherish their history, mores, and customs. Guilt about fascism, racism, and imperialism leave many with a sense that their own culture has less value than that of immigrants. Such self-disdain has direct implications for Muslim immigrants, for if Europeans shun their own ways, why should immigrants adopt them? When added to the already-existing Muslim hesitations over much that is Western, and especially what concerns sexuality, the result are Muslim populations that strongly resist assimilation.

The logic of this first path leads to Europe ultimately becoming an extension of North Africa.

(2) But the first path is not inevitable. Indigenous Europeans could Rrresist it and as they make up 95 percent of the continent's population, they can at any time reassert control, should they see Muslims posing a threat to a valued way of life.

This impulse can already be seen at work in the French anti-hijab Fitna. Anti-immigrant parties gain in strength; a potential nativist movement is taking shape across Europe, as political parties opposed to immigration focus increasingly on Islam and Muslims. These parties include the British National Party, Belgium's Vlaamse Belang, France's Front National, the Austrian Freedom Party, the Party for Freedom in the Netherlands, the Danish People's Party, and the Swedish Democrats. legislation or in Geert Wilders' film,

They will likely continue to grow as immigration surges ever higher, with mainstream parties paying and expropriating their anti-Islamic message. Should nationalist parties gain power, they will likely seek to reject multiculturalism, cut back on immigration, encourage repatriation of immigrants, support Christian institutions, increase indigenous European birthrates, and broadly attempt to re-establish traditional ways.

Muslim alarm will likely follow. American author Ralph Peters sketches a scenario in which "U.S. Navy ships are at anchor and U.S. Marines have gone ashore at Brest, Bremerhaven or Bari to guarantee the safe evacuation of Europe's Muslims." Peters concludes that because of European's "ineradicable viciousness," its Muslims "are living on borrowed time" As Europeans have "perfected genocide and ethnic cleansing," Muslims, he predicts, "will be lucky just to be deported," rather than killed. Indeed, Muslims worry about just such a fate; since the 1980s, they have spoken overtly about Muslims being sent to gas chambers.

Violence by indigenous Europeans cannot be precluded but nationalist efforts will more likely take place less violently; if any one is likely to initiate violence, it is the Muslims. They have already engaged in many acts of violence and seem to be spoiling for more. Surveys indicate, for instance, that about 5 percent of British Muslims endorse the 7/7 transport bombings. In brief, a European reassertion will likely lead to on-going civil strife, perhaps a more lethal version of the fall 2005 riots in France.

(3) The ideal outcome has indigenous Europeans and immigrant Muslims finding a way to live together harmoniously and create a new synthesis. A 1991 study, La France, une chance pour l'Islam (France, an Opportunity for Islam) by Jeanne-Hélène Kaltenbach and Pierre Patrick Kaltenbach promoted this idealistic approach. Despite all, this optimism remains the conventional wisdom, as suggested by an Economist leader of 2006 that concluded that dismissed for the moment at least, the prospect of Eurabia as "scaremongering."

This is the view of most politicians, journalists, and academics but it has little basis in reality. Yes indigenous Europeans could yet rediscover their Christian faith, make more babies, and again cherish their heritage. Yes, they could encourage non-Muslim immigration and acculturate Muslims already living in Europe. Yes, Muslim could accept historic Europe. But not only are such developments not now underway, their prospects are dim. In particular, young Muslims are cultivating grievances and nursing ambitions at odds with their neighbors.

One can virtually dismiss from consideration the prospect of Muslims accepting historic Europe and integrating within it. U.S. columnist Dennis Prager agrees: "It is difficult to imagine any other future scenario for Western Europe than its becoming Islamicized or having a civil war."

But which of those two remaining paths will the continent take? Forecasting is difficult because crisis has not yet struck. But it may not be far off. Within a decade perhaps, the continent's evolution will become clear as the Europe-Muslim relationship takes shape.

The unprecedented nature of Europe's situation also renders a forecast exceedingly difficult. Never in history has a major civilization peaceably dissolved, nor has a people ever risen to reclaim its patrimony. Europe's unique circumstances make them difficult to comprehend, tempting to overlook, and virtually impossible to predict. With Europe, we all enter into terra incognita.

Daniel Pipes - "Europe or Eurabia?" THE AUSTRALIAN 15/04/08

In italiano QUI

Thursday, April 17, 2008

Kill them All

“L’Olp è l’unico legittimo rappresentante del popolo palestinese e non ha mai cambiato di una virgola il suo programma politico”. Lo ha dichiarato l’ambasciatore dell’Autorità Palestinese in Libano Abbas Zaki, in un’intervista trasmessa mercoledì scorso dalla tv libanese NBN, ora tradotta in inglese dal Middle East Media Research Institute (MEMRI).
“Alla luce della debolezza della nazione araba e della mancanza di valori – ha spiegato il rappresentante palestinese – e alla luce del controllo Americano su tutto il mondo, l’Olp ha deciso di procedere per fasi, senza cambiare i propri obiettivi strategici. Lasciatemi dire che, quando l’ideologia d’Israele inizierà a crollare e noi prenderemo perlomeno Gerusalemme, l’ideologia d’Israele crollerà del tutto e noi, a Dio piacendo, inizieremo a realizzare il nostro programma ideologico e li cacceremo fuori da tutta la Palestina”.
Il video dell’intervista di Abbas Zaki è disponibile (con sottotitoli in inglese) al link:
http://www.memritv.org/clip/en/1738.htm

UN PREDICATORE DI HAMAS ESORTA ALLA CONQUISTA DI ROMA E DEL MONDO INTERO

In un sermone mandato in onda venerdì scorso dalla tv di Hamas Al-Aksa (ora tradotto in inglese da MEMRI), il parlamentare e chierico di Hamas Yunis al-Astal ha detto ai fedeli che l’islam presto conquisterà Roma, “la capitale dei cattolici, la capitale crociata che ha dichiarato guerra all’islam e che ha insediato in Palestina i fratelli delle scimmie e dei maiali [gli ebrei] per impedire il risveglio dell’islam”, come fu per Costantinopoli. Roma, ha affermato al-Astal, diventerà “un avamposto della conquista islamica che si estenderà su tutta l’Europa e poi si volgerà alle due Americhe ed anche all’Europa orientale”. “Allah ha scelto voi per sé e per la sua religione – ha continuato il predicatore palestinese – affinché serviate da motore che traini questa nazione verso la fase della successione, della sicurezza e del consolidamento del potere, e verso la conquista delle capitali di tutto il mondo per mezzo della predicazione e delle conquiste militare. Credo che i nostri figli e i nostri nipoti erediteranno la nostra jihad [guerra santa] e i nostri sacrifici e, a Dio piacendo, i comandanti delle conquista si leveranno fra loro. Oggi noi instilliamo queste buone nozioni nelle loro anime e, mediante le moschee, i libri coranici e le storie del nostro Profeta, dei suoi compagni e dei grandi condottieri, li prepariamo per la missione di salvare l’umanità dal fuoco dell’inferno sul cui orlo oggi si trova”.
Il video del sermone di Yunis al-Astal è disponibile (con sottotitoli in inglese) al link:
http://www.memritv.org/clip/en/1739.htm

(Da: Jerusalem Post, 14.04.08)


Ho inserito la simpatica immagine immediatamente sopra, come schietto commento al post pubblicato da Liberali per Israele.
In confidenza, si tratta di una figura stampata sulla maglietta che amavo indossare qualche anno fa. Ne avevo un'altra assai più carina, dove sotto l'immagine che al momento preferisco non descrivere, era scritto: "RUDI, MA VOLGARI".
Ma amici miei, francamente, serenamente, pacatamente, dopo aver letto quell'articolo, l'unico commento che il cuore mi suggerisce è proprio questo:
KIll them all!



Tuesday, April 01, 2008

In partenza


Sono partito nell'ottobre scorso e su RRResistenza per mesi non c'è stata traccia di me.
Non è stato un bel gesto.
Non mi sono comportato correttamente. Difatti anche se
il mio blog avesse avuto un solo lettore (diavolo, ne avrà almeno tre o quattro!), avrei dovuto avvertire per tempo della pausa "forzata" in cui intendevo relegarlo.
Inutili e tardive sono le giustificazioni apportate QUI.
Mea grandissima culpa.
Ora non voglio incappare nel medesimo errore.


Domani partirò per un nuovo viaggio.
Al momento non so quando ritornerò e non sono certo di quando avrò la possibilità di scrivere ancora su questo blue-blog, ma a meno di impedimenti seri, forse tra una decina di giorni i "quattro abbonati" a RRRESISTENZA potranno trovarmi di nuovo sulla Rete. E' chiaro che innanzitutto dovrò organizzare il mio lavoro (e approntare una nuova postazione internet), poi avrò l'opportunità di scorrere le pagine di RRR e dei bloggers amici*.
A presto.
Fosca

PS: ma non da "clandestino"...

Io scrivere in italiano. Tu capire??

La buona notizia è che sono stato citato in un post* di 21&33




OK, niente male, quando ...




... parla di ISLAM, immigrazionismo e identità nazionale (avrei preferito che parlasse d'identità occidentale).
L'ideale del "mutuo sociale" e della " casa per tutti gli italiani"....?? Mah: un linguaggio che non mi va a genio.
Insomma, personalmente l'apprezzo abbastanza, pertanto le auguro di oltrepassare (di poco) la soglia del 4%.

La Cortellesi? Fantastica!