Saturday, February 11, 2012

Christmas in Eurabia - Latma TV

Si può sdrammatizzare sul funesto destino dell'Europa? Certo, Latma , con un umorismo tipicamente ebraico, accompagna gli europei nella loro folle corsa verso il baratro dell'islamizzazione. Ma è certo che la storia non si fermerà lì. Anzi, se veloce sarà la discesa, repentina sarà la risalita. 
E dolorosa per l'Islam. 
In fondo io sono un inguaribile ottimista.

Note. Ok, Natale è passato. Ma dove mi trovo nevica molto...e l'atmosfera è rimasta

Thursday, January 26, 2012

La Croazia nella UE.

Con il Referendum di domenica scorsa la Croazia è ufficialmente nella UE. Il 66% dei croati ha deciso che  questo Paese entrerà in Europa nel luglio del prossimo anno.  Il mio sondaggio su facebook ha dato risultati esattamente opposti: meno del  30%  dei miei amici croati sono euro-entusiasti.
Comunque i giochi sono fatti, anche se è triste ricordare che la condizione per entrare nella UE la dettò il Parlamento europeo nel 2005 esercitando una formidabile pressione sul governo affinché contribuisse all'arresto del Generale Ante Gotovina e nel contempo si adoperasse per mutare il giudizio del popolo  croato  verso colui che era considerato ormai da 10 anni come un eroe e un mito.
Sappiamo come andò a finire: due anni dopo il Generale fu arrestato  e tradotto al Tribunale dell'Aja come un Milošević qualunque.
Nell'aprile dello scorso anno è stato condannato a 24 anni di prigione per i fatti inerenti  l'operazione Oluja dell'agosto del 1995 che portò alla riconquista delle Kraijne e all'allontanamento di migliaia di serbi da quelle regioni (nonché al ritorno nelle loro case dei superstiti croati cacciati dai serbi nel 1991). 
L'operazione Tempesta fu eccellentemente condotta dal Generale e  fortemente voluta dal presidente croato Tuđman che si avvalse anche dell'aiuto americano. Si attese la morte di Tuđman per  trasformare l'eroe di guerra croato Ante Gotovina nel criminale di guerra dell'Aja.

La Croazia è nella UE, il Generale è all'Aja, ma oggi il sentimento di affetto dei croati per il comandante dell'Operazione Tempesta non è certo diminuito, anzi si è rafforzato, ne sono testimonianza il florilegio di siti web e di manifestazioni pro-Generale di questi ultimi anni. 
Gotovina  rimane un eroe per tutti i croati e il giorno della presa di Knin, è Festa Nazionale.

Io non credo nell'Europa, ma ho fiducia che  l'ingresso nell'Unione della Croazia,  ed in futuro della Serbia, sarà un bene per l'occidente. Il primo vantaggio sarà l'allontanamento di  questi due stati dall'area di influenza russa; il secondo beneficio lo trarremo  dal carattere orgoglioso e nazionalista di questi due popoli, che è unito ad un forte sentimento  cristiano e "anti multietnico" (serbi e croati hanno ben compreso che è il fallimento il destino di una società composta da popoli con diversa estrazione culturale e diversa religione*). 

* A mio avviso una società multietnica può sopravvivere per un periodo di tempo relativamente lungo a patto che  una etnia più forte e motivata riesca a dominare sulle altre. Ciò credo stia avvenendo in Europa, dove i musulmani  presenti in un piccolo numero (per ora) riescono ad imporsi sulla maggioranza cristiana. E' chiaro che ciò  porterà nel futuro dell'Europa ribellioni, terrorismo  contro gli islamici e contro i sostenitori del multiculturalismo  e infine guerre civili.

Alcune precisazioni su Oluja. Fuori da ogni ipocrisia,  è chiaro che l'operazione Tempesta è stata un'azione di pulizia etnica. Era questo l'obbiettivo di Tuđman: annientare  le postazioni militari serbe e cacciare definitivamente i soldati superstiti dalla Croazia; la popolazione civile serba li avrebbe seguiti  per non restare senza difese nelle città ormai riconquistate dai croati. Ma a questo si è arrivati dopo anni di  pulizia etnica serba cominciata in Croazia a Vukovar nel 1991  e conclusa in Bosnia, a Srebrenica, nel luglio del 1995.

Tuesday, January 24, 2012

Personale ma non troppo - 2

Et me voilà, dopo tanti mesi di assenza dal Blue-blog eccomi di nuovo a postare ciò che (per fortuna) pochi (buoni e cattivi) leggeranno. Però devo riprendere un pò di pratica con Blogger che si è rinnovato, ma continua a pubblicarmi i post che salvo nelle bozze (ok, la colpa è sempre mia).
Diciamo che è passato un lungo periodo di tempo senza che scrivessi nulla perchè ero ... in altre faccende affaccendato, ma anche perchè mi trovavo in zone non completamente coperte dalla rete. Comunque il novembre scorso sono tornato nuovamente nei Balcani giusto in tempo per partecipare ancora una volta alla manifestazione di Vukovar (20 anni dallo stupro della città) e giusto in tempo per assistere (da lontano) al repentino disfacimento della democrazia in Italia e all'avvento, sempre nel mio sfigatissimo Paese, della "Repubblica dei Professori" (che ricorda tanto il comunismo platonico).
A farla breve,  ha finalmente preso corpo in Italia quella sorta di dittatura "soft", inseguita per anni da una parte della sinistra alleata ai "poteri forti" e ad una sezione fortemente politicizzata della magistratura. Evviva!
Ma ciò è potuto accadere soltanto grazie alla stupidità dei moltissimi e alla scaltrezza di alcuni  (il presidente comunista Napolitano, ad esempio).
Ma torniamo a noi, passato il Natale ho chiesto ad un paio di amici che vivono qui (ma come Fosca, non sono propriamente balcanici) di accompagnarmi per trascorrere alcuni giorni di vacanza in Italia. Devo ammettere che non c'è voluto molto a convincerli: erano assai più entusiasti di me all'idea di conoscere anche soltanto una piccola parte del Bel Paese.
Nella mia regione, oltre a visitare alcune località interessanti dal punto di vista storico e paesaggistico, i miei compagni di viaggio hanno avuto modo di apprezzare la passione dei friulani per le "frasche", dove viene servito cibo semplice e vino ottimo (a volte superbo, come lo "Schioppettino" di Albana). Per non farci mancare nulla, c'è anche scappata una bella gita a Venezia e nell'occasione, dopo aver apprezzato le bellezze della città, ci siamo chiesti dove *azzo fossero finiti i veneziani doc, difatti moltissime bancarelle di souvenirs sono gestite da extracomunitari provenienti dal Bangladesh, dal Pakistan e da chissà quali altre disgraziate nazioni.

Durante il viaggio di ritorno verso i Balcani, per ingannare il tempo (e farci del male) abbiamo chiacchierato sull'attuale misera condizione dell'Italia.
Molte sono le domande che mi hanno e ci siamo fatti; ad esempio quando abbiamo riempito il serbatoio dell'auto in Slovenia, dove il carburante costa 1,27 eurini, ci è venuto naturale chiederci se l'Italia fosse attualmente governata da un manipolo di matti o magari di sabotatori al soldo della Merkel. Perché è certo che se se si è così duramente operato affinché l'Italia venisse guidata da un governo fantoccio,  almeno all'inizio occorrerebbe giustificare il golpe in atto aiutando l'economia a decollare, ma ciò non può avvenire se le si tarpano subito le ali aumentando il carburante ad Un-Euro-e-Ottanta!
La conversazione è proseguita su altri temi non meno pungenti. Ed eccoci allora alle prese con un interrogativo che ancora anni fa affrontavo nelle frasche e nei locali friulani: "Perchè anche in Friuli, una regione, lontana dall'Italia delle grandi industrie e del potere, c'è una così massiccia immigrazione?" Ho appena scritto che una volta si parlava di immigrazione di fronte ad un bicchiere di vino o ad un caffè in qualche locale di Udine o del cividalese. Ora non è più nemmeno consigliabile discuterne al bar. A parte il fatto che una buona percentuale delle persone che ti servono il caffè hanno nomi per lo più impronunciabili ed origini aliene , appena entri un un locale, che sia il Bar dello Sport o l'Irish Pub, ti senti come Luke Skywalker quando arriva a Mos Eisley, il porto spaziale del suo pianeta Tatooine: decine di idiomi diversi si sovrappongono e tu sei proiettato dentro un tunnel linguistico in cui stenti a trovare l'uscita. E se sei un tipo che viaggia spesso fuori dall'Europa, come Fosca, potresti trovarti disorientato e pensare per un attimo, per una frazione di secondo, di non essere mai partito o di non essere mai arrivato e magari di esserti smarrito in un incubo, ergo in un agghiacciante, mostruoso, "sinistro" sogno multiculturalista.
Ma la domanda resta: perché? Non credo vi sia una risposta assoluta a questo interrogativo; certo io posso offrire la mia opinione di "italiano all'estero" e la mia convinzione è che l'Italia stia semplicemente seguendo un trend imposto dall'Europa, che lentamente ma ineluttabilmente sta portando l'italiano medio al rincoglionimento (altrimenti detto "Perdita delle Palle").
In uno scatto d'orgoglio latino, mi rendo conto che è riduttivo attribuire ad altri l'intero merito del rimbambimento del Bel Paese. Senza dubbio noi ci abbiamo messo del nostro e ciò grazie ad una antica e naturale predisposizione italica a prenderlo nel sedere.

Monday, January 23, 2012

E' importante non dimenticare chi sono i Talebani.

Qui sopra potrete guardare  un video che mostra la vita quotidiana dei Taliban in Afghanistan prima dell'invasione voluta dal Presidente Bush. Non è  troppo spaventoso, ma se avete lo stomaco forte e siete pronti a qualcosa di più "splatter",  è sufficiente digitare la frase "taliban execution" ad esempio in Youtube, per vedere apparire una crestomazia dell'orrore made in Afghanistan e Pakistan. 
Purtroppo è certo che le testimonianze delle nefandezze talebane non verranno  guardate da quelli che ne avrebbero più bisogno. In questa categoria rientra quella moltitudine  che continua  a credere alla storiella dei poveri  montanari costretti dai cattivi  americani a difendere la propria libertà ed il proprio Paese,  ma anche quelle persone che in Italia, in Europa ed in America sono convinte  che con i talebani si possa trattare (ridicolo).
Tutti questi e ahimè molti altri si sono scandalizzati guardando il video di alcuni marines che urinano sulle  carcasse dei talebani uccisi. Pure su alcuni giornali italiani  il video ha ispirato commenti penosi riguardo "l'assenza di umanità degli americani". 
Che tristezza!

Se i talebani fossero dei combattenti come tutti gli altri, sarebbe certamente uno "schock" guardare lo sfregio compiuto dai nostri soldati. Tuttavia, parafrasando il motto di un ingenuo ragazzotto annichilito dai suoi stessi compagnucci islamici, i talebani "non sono umani". 
Non c'è umanità in chi tortura e sgozza i prigionieri civili e militari.
Non c'è umanità in chi impicca gli omosessuali e nel contempo abusa di piccoli schiavi.
Non c'è umanità in chi attacca le scuole dove studiano bambine e giovani ragazze e le avvelena, le sfregia, le uccide.
Non c'è umanità in chi lapida le donne colpevoli di adulterio (vero o presunto), ed in alcuni casi condanna alla stessa sorte anche le vedove o le fanciulle che hanno subito violenza.
Non c'è umanità in chi mùtila o ammazza dei poveri cristi colpevoli di utilizzare delle suonerie "occidentali" nei loro telefonini.
Non c'è umanità in chi non ci pensa due volte a caricare di esplosivo bimbi, donne e disabili per poi farli esplodere ai check-points.
Ed infine c'è solo barbarie in chi vuole riportare il mondo al medioevo islamico.

Ogni persona di buon senso (musulmani, afghani e pakistani compresi) non può non sperare in un completo annientamento di questa feccia del mondo.

I talebani uccidono gli stranieri, lo fanno da sempre, pertanto non ritengo che l'ultimo barbaro assassinio di quattro francesi in Afghanistan sia dovuto ad un atto di ritorsione per il video americano.  E  non credo affatto che i talebani si sono sentiti oltraggiati nel guardare i loro camerati irrorati dall'urina occidentale. E ciò sinceramente mi dispiace.

Saturday, January 14, 2012

Gaza - Gaza Strip. Indoctrination of Kids
Motivating children to hate the West - seeking shadada (martyridom)



Finland - Europa. Indoctrination of Kids
Motivating children to love Islam- multiculturalism

Friday, January 13, 2012

Ali Abu Al-Hasan: "In qualche decennio l'Europa diventerà uno stato Islamico" Ergo: siamo in GUERRA.



Alcuni tra i miei conoscenti credono che io abbia una forte avversione per i popoli di religione islamica. Non è esattamente così. A mio favore posso giurare che in alcuni Paesi non europei ho ancora degli ottimi amici musulmani... e delle dolcissime amiche.
Di fatto io ho una forte avversione per quei maomettani che grazie a sciagurate politiche migratorie, arrivano nella nostra Cristiana Europa con l'intento di perpetuare le loro insane e barbare tradizioni religiose.
Oddio, se fosse solo questo, si potrebbe trovare una soluzione non troppo dolorosa.
Tuttavia non è soltanto questo: buona parte dei maomettani che arrivano nelle nostre città aspirano ad una Europa governata dalla Shar'ia e, come detto già troppe volte, lungi dall'integrarsi con l'Occidente, pretendono di integrare l'Occidente nell'Islam.
Adesso non prendetemi per folle, ma io, da antico soldato, riesco a comprenderli: siamo in guerra, e loro, da bravi combattenti, cercano di invadere il nostro territorio con l'intento di occuparlo e dominarlo. Ciò che invece stento a comprendere, è l'aiuto che i maomettani ricevono dai tanti traditori della nostra Cristiana Europa. Ovviamente mi riferisco a quei politici, a quegli "intellettuali", insomma a quelle zecche dalle menti ottenebrate dal multiculturalismo che in Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi ecc ecc rappresentano la quinta colonna dell'Islam.
In guerra i traditori hanno sorte peggiore dei combattenti in caso di cattura.
E' probabile che le zecche che perseverano nell'intento di trasformare l'Europa in EURABIA, non ne siano coscienti.

Wednesday, April 20, 2011

Ancora sul "Martire della Pace"


Estratto dal Blog di Arrigoni
Arrigoni: - "....non sono umani, credo che non lo sono mai stati"
Sub: - "Sono dei maiali"

Ovviamente si parla degli israeliani
Per coloro che come Fosca, senza insultare, intendevano partecipare al blog rimproverando il finto pacifista di alimentare l'odio causando maggiori danni al popolo palestinese più che ad Israele (come in realtà avrebbe voluto), venivano affibbiati dei titoli tipo l'ormai obsoleto: “bastardi sionisti”
.
Dunque, come ho scritto in un post precedente, il pacifinto fino a poche settimane fa era il perfetto giocattolo della propaganda di Hamas poi, con lo stupore di tutti, soprattutto dei suoi avversari, è uscito dallo stordimento che credevamo perenne rendendo partecipi i suoi compagnucci italiani riguardo alcuni piccoli dubbi sul potente e ricco manipolo che governa Gaza.

Ora pensate cosa sarebbe accaduto se il nostro finto pacifista , il volontario Arrigoni, avesse continuato a manifestare il suo dissenso sull'operato del governo della Striscia. Certamente una delle conseguenze sarebbe stata l'apertura di una piccola breccia nel consenso di quella parte dell'Occidente che fino ad ora ha appoggiato il terrorismo anti-Israele proprio grazie a irresponsabili come lui.
E intendiamoci, una breccia benché minuscola è destinata ad allargarsi.

Probabilmente in questo ultimo periodo l' Arrigoni senza esserne consapevole incuteva più timore della minaccia di un'intera divisione israeliana aviotrasportata su Gaza.
Pertanto si potrebbe presumere che qualcuno nella Striscia, forse anche a malincuore, si sia convinto che il pacifinto ormai potesse continuare ad essere utile ad Hamas soltanto da morto, da martire.
Il “Martire della Pace” per l'appunto, come l'emittente RAI di chiare simpatie (nazional) comuniste titolava qualche giorno fa il servizio sulla sua morte.

Dispiace per la madre di Arrigoni: avrebbe potuto compiere un importante gesto di distensione, ma non ha saputo/voluto cogliere questa occasione preferendo impedire che il feretro del suo ragazzo compiesse il viaggio naturale attraverso Israele per giungere in Italia. Così facendo ha soltanto reso noto a tutti che l'ottusità e l'odio verso gli ebrei è comune in quella famiglia disgraziata e in quella parte politica.

E allora che beffa sarebbe se magari scoprisse che alcuni dei palestinesi che le hanno inviato le loro condoglianze sono implicati nella morte del suo figliolo...


Come non si può essere d'accordo nel condannare queste scritte?
Può anche darsi che nel passato alcuni magistrati (pochi) abbiano simpatizzato con la ideologia brigatista, come altri magistrati possono aver solidarizzato con i gruppi dell'eversione di destra.
Sicuramente durante la prima Repubblica alcuni magistrati hanno favorito la mafia, mentre altri loro colleghi la combattevano strenuamente.
I magistrati sono uomini e possono sbagliare.
Così come hanno sbagliato poliziotti, politici, sindacalisti ecc. ecc.

In questi giorni è stato reso noto che nel passato anche un capo dello Stato* ed un governo (del centrosinistra) sono caduti nell'errore piegandosi ad a un patto scellerato con le mafie.

Di certo ha sbagliato chi ha scritto “via le BR dalle Procure”.
Questa persona avrebbe fatto meglio a scrivere: “Via i Golpisti dalle Procure”.

Infatti presumo che per molti osservatori in Italia e all'estero l'accanimento quasi ventennale di una parte minoritaria della magistratura contro Berlusconi (esattamente da quando è entrato in politica) appaia ormai come il palese intento di capovolgere gli equilibri politici al fine di affossare le istanze democratiche della maggioranza degli italiani conservando nel contempo le prerogative di una casta potente e privilegiata.
Del resto, da molto tempo alcuni giudici sembrano frequentare più i salotti televisivi che le aule delle procure.
Ed è proprio sotto la luce dei riflettori che ormai quotidianamente i divi togati lanciano accorati appelli in difesa ...dei loro privilegi, passando ad esempio il messaggio che l'intenzione della destra berlusconiana di riorganizzare l'amministrazione della Giustizia secondo il modello anglosassone sia un vero attentato contro la la libertà e l'indipendenza della magistratura.

Sinceramente verrebbe da domandare a dei giudici americani se per caso non siano veramente privati della loro indipendenza ed asserviti al potere politico.

Tornando ai poster affissi a Milano, l'attuale presidente della Repubblica Italiana, il comunista Napolitano, li ha condannati aspramente tuonando dall'alto del colle pure contro il PDL, la parte politica di riferimento.
Da parte loro i giudici hanno già belle e pronte le imputazioni per vilipendio delle istituzioni.
Ma il premier italiano non è parte lui stesso delle istituzioni? Eppure viene insultato e calunniato quotidianamente dai giornali, da ridicoli ed imbarazzanti leader politici (mi riferisco a Di Pietro), da alcuni giudici: per il suo caso non esiste il vilipendio delle istituzioni?

Che vergogna questa Italia.

*Il capo dello Stato cui ci riferiamo è ovviamente Luigi Scalfaro, famoso per aver comminato,da magistrato l'ultima condanna a morte in Italia. Ma famoso anche per aver intascato centinaia di milioni di lire “sottobanco” durante il suo mandato. Ora è altrettanto famoso perché da poco si è scoperto che durante il suo settennato e nello specifico quando governava il centrosinistra guidato da Ciampi ( che guarda il caso divenne Presidente dopo Scalfaro), lo Stato scese a patti con la Mafia e ad esempio il regime carcerario del 91bis fu praticamente cancellato.
Tutto tornò nella normalità con i governi Berlusconi.
Anzi il carcere per i mafiosi divenne ancora più duro di quanto fosse stato in precedenza
E' chiaro che le mafie vedono nei governi di centrodestra i loro veri nemici.

Friday, April 15, 2011

Vittorio Arrigoni è l'ultima vittima del terrorismo palestinese.

E alla fine è accaduto. Vittorio Arrigoni, l'attivista pro-Hamas è stato ucciso. Non è stato assassinato per mano degli “odiati sionisti”, ma sembra per mano di alcuni fondamentalisti islamici, appartenenti ad una cellula di un gruppo salafita.

Per un lungo periodo avevo considerato l'Arrigoni un semplice strumento della propaganda di Hamas, il loro giocattolo italiano.
Il suo blog Guerrilla Radio, al pari di una testata giornalistica, sembrava avere un unico e potente editore, in questo caso il governo di Gaza.
Difatti per anni l'obbiettivo quotidiano del blog , è stato quello di diffondere menzogne su Israele.
Ad esempio durante il conflitto del gennaio 2009 non passava giorno senza che l'Arrigoni non pubblicasse le immagini, alcune opportunamente truccate, di bimbi “assassinati dai sionisti”.
D'altra parte il conflitto, scoppiato in risposta alle continue aggressioni di Hamas, veniva descritto come un puro e semplice massacro di civili palestinesi, nello specifico soprattutto di bambini.

Chi faceva notare sul suo blog che c'erano le prove che Hamas si servisse dei civili come scudi umani, dei mezzi di soccorso come mezzi di trasporto truppe e di edifici pubblici come base per il lancio di missili contro Israele, veniva duramente attaccato o semplicemente “bannato”.

Anche senza l'ausilio di guerre o presunti massacri, il nostro non perdeva l'occasione per attaccare Israele raccontando dei continui assalti e delle violenze perpetrate dai “sionisti” contro gli “indifesi contadini palestinesi”, oppure contro gli attivisti della pace come lui che con “le flottiglie della speranza” intendevano portare viveri e conforto “alla stremata popolazione di Gaza”
Infine sarebbe stata pura follia immaginare che il buon pacifista a senso unico pubblicasse sul blog i racconti (ed i filmati) delle violenze compiute dai militanti di Hamas sui palestinesi di Al Fatah o sui loro stessi connazionali .

Poi è cambiato qualcosa.
I riots scoppiati nel Maghreb ed in Egitto hanno causato un'onda lunga che ha lambito anche La Striscia, ma nessun grande giornale occidentale ha ritenuto opportuno segnalarlo . Ed allora è accaduto il miracolo: l'Arrigoni ha cominciato a porsi i primi dubbi su Hamas; ha ammesso (per la prima volta) che il “suo editore” si è comportato troppo duramente contro chi in modo legittimo chiedeva più libertà; nel suo blog ha pubblicato anche le rivendicazioni di quei gruppi che pacificamente si opponevano al governo di Gaza.
Io me ne sono accorto tardi, ma ho provveduto a segnalarlo QUI.
In fondo è stata la conferma che l'Arrigoni non era un convinto e abietto complice di Hamas, ma soltanto un semplice ragazzo forse un po' credulone, plagiato ed usato dai neo-nazisti fratelli musulmani di Gaza.
Malauguratamente proprio ora che i suoi articoli stavano diventando critici anche nei confronti del governo della Sriscia e pertanto avrebbero potuto risultare utili per coloro che desiderano veramente il bene dei palestinesi, lui non è più...

Una delle televisioni italiane care alla sinistra filo-Hamas, Rai News24 , ha intitolato il servizio sull'assassinio di Arrigoni : “Il Martire della Pace”.
Che titolo disgraziato, sembra proprio mutuato dall'ideologia di quei terroristi.
D'altronde che ci si può aspettare da RaiNews24?
Magari che nei prossimi giorni faccia uscire anche la voce che dietro agli assassini islamici ci sia il Mossad.

Invece mi trovo d'accordo con la frase pronunciata da un leader dell' AP: “la morte di Arrigoni è una pagina buia per il popolo palestinese”.

Chissà se la famiglia, il popolo palestinese e noi tutti sapremo a breve le vere ragioni del rapimento e dell'assassinio dell'attivista, perché quelle che arrivano dal portavoce del governo della Striscia sono assai meno che convincenti.
Non trovate?

Ajde Čao


Tuesday, April 05, 2011

I nuovi guitti della Chiesa cattolica


Il Cardinale Bagnasco ha detto ad un convegno a Genova «L'Europa è in debito verso l'Africa pertanto è necessario che questo debito venga soddisfatto nel modo migliore"

Spero che mi scuserete se mi rivolgo direttamente a LUI.

"Ma caro il mio prelato da strapazzo, credi veramente che l'Europa sia in debito con l'Africa?
E per cosa, per avervi portato un pò di civiltà occidentale?
I maomettani, dopo aver stuprato l'Europa per ben più di mille anni, dopo aver posto in schiavitù milioni di europei (puoi smentire questo macchietta di cardinale?) ci hanno per caso lasciato qualche segno di civiltà?
Bagnasco sei soltanto un "pagliaccio" e sinceramente mi dispiace per quelle persone che vedono in te una guida."

Tuesday, March 22, 2011

Cuneo?


Ancora in partenza...
Tuttavia sono certo che troverò il tempo (e "serie" connessioni alla rete) per aggiornare il blue-blog.
Intanto mi voglio divertire e, anche per chi se lo fosse perso, posto il mio video preferito di Zelig 2011.

A Cuneo non ci sono mai stato.
E me ne vergogno un pò.
Ajde, Čao!

Anche a Gaza si dissente.

Incredibile:

LUI, che è stato il corrispondente da Gaza per il (nazi)Manifesto;
LUI che per anni è stato il pseudo portavoce italiano di Hamas...

Ha pubblicato dei post che esprimono dissenso contro l'attuale governo di Gaza QUI e QUI.
Ripeto, incredibile.

Il "giocattolo" di Hamas pare si sia rotto.
Come è potuto accadere?

Forse i compagnucci palestinesi, durante le ultime fredde sere invernali, non sono stati troppo delicati nei confronti del nostro giovane connazionale?

Noi gli offriamo tutta la nostra solidarietà.
Siamo consapevoli che LUI resterà un anti-sionista, ma sinceramente apprezziamo che almeno per una volta abbia scritto la verità.

Tuttavia, qualora volesse tentare un riavvicinamento al gruppo terrorista nazi-islamista che governa la Striscia di Gaza, riteniamo opportuno che si munisca di strumenti adatti ad evitare dolorose conseguenze.

Tutto secondo copione


Da "il Giornale", riporto un articolo scritto dalla deputata del PDL Souad Sbai. Con un referendum il popolo egiziano ha approvato la proposta delle modifiche alla Costituzione favorendo di fatto il partito dei Fratelli Musulmani perché forte, organizzato a livello capillare e pertanto già pronto per partecipare (e vincere) alle prossime elezioni. Ciò è accaduto perché una parte dell'Occidente, Barack Hussein in testa, ha abbandonato Mubarak ("A Bullet in the Back from Uncle Sam.") e lo ha fatto coscientemente. Quella stessa parte dell'Occidente sta completando il suo progetto, aiutando i Fratelli Musulmani e Al Qaeda a liberarsi di Gheddafi.

Insomma, tutto secondo copione.

La sinistra nostrana plaude e approva*1). E a guardar bene è la stessa sinistra che qualche anno fa si dispose a barriera per difendere il "terrorismo del Sudan" contro la volontà di Bush Jr. di intervenire con le armi e salvare la popolazione del Darfur.


L'Egitto regalato ai fondamentalisti.
Dopo il Nord Africa toccherà a noi.

L’Egitto è perso. Peggio, è nelle mani dei Fratelli Musulmani, una sigla e una realtà che ai più forse dice poco, ma che non fa dormire la notte chi qualcosa ne sa. Quando parlavamo, all’alba delle prime proteste, del rischio altissimo di fondamentalismo in Egitto, venivamo presi per visionari e il nostro timore veniva sottovalutato. Anche quando Al Qaradawi, leader spirituale dei Fratelli Musulmani, tornato al Cairo per l’occasione, chiamava alla da-wa e all'apertura del passaggio del valico di Rafah per unirsi ai fratelli palestinesi, tutti voltavano lo sguardo in altre direzioni. E oggi che il sì alle modifiche della Costituzione ha sancito definitivamente la caduta del Paese fra le spire dei Fratelli Musulmani? Di nuovo non una parola. Certo, c’è l’esclusiva attenzione per l’attacco in Libia, sul quale pure moltissimo ci sarebbe da dire, ma non è nemmeno lontanamente giustificabile che nessuno “faccia caso” a cosa accade in Egitto e alle conseguenze per loro e per noi di quelle scelte. Perché non si vuole capire che da lì parte la conquista del Nordafrica da parte del fondamentalismo oscurantista? È cecità oppure ignoranza tout court? Mentre scriviamo, la protesta infiamma anche lo Yemen, la Siria e il Bahrein. L’Egitto è solo la punta dell’iceberg di questo movimento tellurico che sconvolge il quadrante nordafricano intero e che presto guarderà con occhi avidi anche all’Europa. La sete di islamizzazione dei Fratelli Musulmani non ha fine. Se guardiamo alla Costituzione egiziana, così come è stata emendata, forse si capisce bene cosa vogliamo dire e il perché delle nostre denunce. Copti, donne e minoranze sono praticamente estromessi dalla vita politica del paese. E' escluso dalle candidature presidenziali di chi ha doppia nazionalità: Moussa e Baradei sono quindi già fuori dai giochi, con quest’ultimo preso a sassate fuori da un seggio. La favola della rivoluzione per la libertà ha presto gettato la maschera e svelato il suo volto di subdola scalata al potere politico da parte di un movimento senza scrupoli. L'Islam moderato, lasciato solo, non può far altro che assistere impotente allo sradicamento della sua libertà e identità. Il tutto si innesta in un quadro di instabilità totale, nel quale Gheddafi pare ad oggi il solo imputato, peraltro già condannato senza processo, e quindi obbligato a lasciare il suo posto, anche con le armi, che puntualmente hanno tuonato. In Italia fanno particolare impressione gli ormai ex-pacifisti dell'opposizione, le loro facce campeggiano sui manifesti in giro per le nostre città mentre rivendicano una guerra per cosiddette "ragioni umanitarie". Se ne faccia una ragione chi nasconde i propri interessi dietro alla guerra per la democrazia: dopo il Colonnello ci saranno solo e soltanto i Fratelli Musulmani in Libia. Le facce, gli occhi, le armi sono le stesse già viste a Piazza Tahrir. È tutto preordinato, scritto e orchestrato alla perfezione dai Fratelli Musulmani, con la colpevole inerzia di chi guarda ma non vede, ascolta ma non sente. Lo scandaloso baratto fra libertà ed interessi geopolitici ed economici è ormai evidente. È una responsabilità storica enorme, che qualcuno dovrà necessariamente caricarsi sulle spalle. Ma allora, forse, sarà troppo tardi, perché le dittature teocratiche oscurantiste domineranno incontrastate.
Souad Sbai è autrice del saggio " L'inganno" - Vittime del Multiculturalismo.

Personalmente rimango dell'opinione che un'accelerazione della prossima e certa invasione islamica non è il male assoluto, e potrà indurre in molti il risveglio dell'orgoglio occidentale.


1)La nostrana sinistra interventista plaude alla guerra in Libia anche perché crede che sia un modo trasversale di colpire l'odiato Berlusconi. A questo proposito vorrei far notare un fatto curioso: Berlusconi in questo ventennio ;) ha avuto così grande influenza sull'Italia da riuscire a cambiare radicalmente anche la sinistra che è diventata interventista, guerrafondaia, patriottica e nazionalista. Praticamente il nuovo fascismo.