Monday, April 21, 2008

Emergenza stupri: il genio Rutelli ne ha pensata un’altra



La soluzione di Rutelli: "Bracciale anti-stupro a tutte le donne"
di Antonio Signorini IL GIORNALE

A sinistra spunta l'idea di fornire un cerchietto elettronico, come quello dato negli Usa ai carcerati, a un milione e mezzo di donne romane

da Roma

La proposta è fantascientifica. E, se la faccenda non fosse più che seria, verrebbe da evocare qualche film di Arnold Schwarzenegger o l’antifurto Gps delle macchine applicato agli umani. Fatto sta che il candidato sindaco di Roma Francesco Rutelli - pressato dall’emergenza sicurezza dopo il caso della studentessa violentata nella periferia della Capitale - ha inserito nel suo pacchetto di contromisure da prendere in caso di vittoria, anche la sperimentazione di un braccialetto elettronico.
Solo che, a differenza di quello che accade nei film e negli Stati Uniti, dove effettivamente un apparecchio del genere viene imposto ad alcuni criminali in libertà vigilata, l’intenzione sarebbe quella di consegnarlo alle potenziali vittime, presumibilmente donne, per segnalare situazioni di pericolo. Un dispositivo per la sicurezza sul quale non si conoscono altri particolari, tranne il fatto che nei progetti del centrosinistra romano dovrebbe essere affiancato da centraline Sos nelle zone più a rischio collegate con le centrali operative (un presidio simile alle vecchie colonnine della Polizia che alcune città stanno effettivamente pensando di reintrodurre). E che costerebbe moltissimo, visto che nella Capitale ci sono circa 1,5 milioni di donne e tutte sono potenziali destinatarie del braccialetto segnalatore.
La proposta era passata quasi inosservata sabato, quando era stata formulata, ma ieri l’avversario Gianni Alemanno non si è lasciato sfuggire l’occasione e ha attaccato lo sfidante, definendo il braccialetto «umiliante» per le donne. Una resa delle istituzioni «incapaci di garantire la sicurezza dei cittadini». Senza contare che, sia nei film sia nella realtà, «viene indossato dai delinquenti e non dalle persone che devono essere difese. La questione, così, viene capovolta».
Un piccolo incidente, sembrerebbe di capire, sull’onda dei fatti di cronaca. E comunque, per il centrosinistra, un pensiero in più visto che la campagna elettorale si sta concentrando su un tema scomodo. E che difficilmente prenderà altre vie, da qui a domenica prossima, quando si terranno le votazioni per decidere il primo cittadino della Capitale.
Oltre alla battaglia sulle proposte per risolvere i problemi di Roma, il discorso si è spostato sulle colpe di una situazione che nella percezione comune è sfuggita al controllo.
Rutelli ha individuato la responsabilità nel precedente esecutivo di centrodestra: «Voglio ricordare ad Alemanno che il governo Berlusconi, di cui faceva parte, ha approvato una sanatoria per l’ingresso di 141.620 romeni». Accuse respinte da Alemanno: la sanatoria fu fatta per i clandestini «entrati nel nostro Paese durante gli scorsi tre governi di centrosinistra; a tutti sono state prese le impronte digitali e quindi sono persone sotto controllo». Per quanto riguarda la Romania, invece, «è entrata nell’Unione Europea il primo gennaio del 2007; Prodi aveva sei mesi per fare una moratoria e non l’ha fatta».
In ballo c’è anche il giudizio sull’operato di Walter Veltroni sindaco. Sempre sfumato nelle parole di Rutelli. Tanto che a difendere il leader del Partito democratico è intervenuto l’ex prefetto di Roma Achille Serra, adesso esponente del Partito democratico. «È davvero sconcertante - questo il commento di Serra - constatare ancora una volta come si vogliano utilizzare tristi fatti di cronaca per ottenere risultati elettorali accusando inoltre un sindaco come Veltroni che è stato e sarà ricordato come uno dei migliori amministratori della Capitale d’Italia».
Replica di Alemanno: «Mi dispiace che Serra intervenga a copertura di Walter Veltroni. Lo ha già fatto negli ultimi due anni quando, nei consigli comunali straordinari sulla sicurezza si è unito a Veltroni nel dire che Roma è sicura».
Talmente sicura, verrebbe da dire, che persino i candidati di centrosinistra pensano che serva la tolleranza zero. E i braccialetti.

Diavolo, Cicciobello una ne fa e cento ne inventa. Lo immaginate? Un milione e passa di donne costrette a girare per la città come delinquenti in libertà vigilata, mentre stranieri ed extra-comunitari, sarebbero liberi di muoversi al loro piacimento. Questa proposta è simile a quella di qualcuno che all'indomani dell'emergenza meningite, probabilmente importata in Italia da alcuni immigranti latino-americani, affermò che sarebbe stato utile un ritorno alla vaccinazione di massa anche per quelle malattie che si pensava di aver definitivamente debellato.
Che dovremmo fare noi???
Vaccinarci tutti e 57 milioni perché degli extracomunitari potrebbero attaccarci le loro malattie?
OK, anche se per molti sarebbe auspicabile, è chiaro che non possiamo impedire totalmente l'accesso in Italia a persone di altri Paesi.
Ma scusate, non è più logico mantenere TUTTI i nuovi immigrati in quarantena per, diciamo così, sei mesi (rinnovabili)?

Chi tra loro risultasse ammalato potrebbe essere curato e nel contempo avremmo l'occasione di rispedire al mittente con annesso calcio in culo i maomettani convinti, gli zingari* ed i malfattori.
E buona parte dei nostri problemi sarebbero risolti.

E' di oggi la notizia di un nuovo stupro di una diciassettenne compiuto da due nord-africani.

* Nota: mi riferisco esclusivamente agli zingari romeni che (me l'hanno confermato loro stessi) arrivano in Italia con la consapevolezza che da noi è più facile rubare e la condanna, in caso di cattura, non è mai certa, mentre in Romania vieni catturato, processato per direttissima e spedito in carcere.
Alcuni mi hanno detto di avere molta più paura delle bande di albanesi e di marocchini, che della nostra polizia.
A delinquere sono per lo più i nomadi romeni. Eppure mi accorgo che molti italiani hanno dei pregiudizi contro tutti i romeni.
Ebbene, io ne conosco molti: tutte brave persone che cercano di lavorare in ogni modo, ma onestamente, per aiutare le loro famiglie. Li conosco in Italia ed in Romania. E queste persone si sentono danneggiate dalla campagna "antiromeno" che secondo loro dovrebbe essere mirata esclusivamente contro gli zingari.