Wednesday, August 20, 2008

"Why would Russia target civilians?"



LA DIFFERENZA

Il violento attacco al minuscolo stato caucasico è l’ultimo atto con il quale Putin ha inteso definire la sua politica estera per i prossimi anni.

Dovrebbe essere chiaro a tutti (ma per il nostro Premier sembra non sia così), che ancora una volta il mondo è diviso tra Oriente e Occidente e alla guida del nuovo “Impero del Male” si trova una nazione che non è riuscita a fare i conti con il suo passato.

Mi aspetto che a breve il movimento pacifista mondiale torni a rivalutare il nuovo duce russo. Non potrebbe essere altrimenti, in fondo la Storia ama ripetersi ed i pacifisti di oggi discendono direttamente dal movimento dei “Partigiani della Pace” ideato e fondato nel 1949 da Stalin, il più grande assassino della Storia, per “indebolire il mondo capitalista e sottrarlo al controllo americano”.

Non a caso ho parlato di “Impero del Male”. Poiché sono convinto che, sebbene nel “mondo libero”, valga “il pensiero unico consumista”, è presente comunque un “senso morale” che segna nettamente la differenza con “l’altra parte”.

No, il mio non è fondamentalismo occidentale, ma semplice realismo.

Sappiamo tutti che la capacità di discernere il Bene dal Male è una caratteristica dell’essere umano. Tuttavia l’obbligo di raggiungere gli obiettivi imposti da certune ideologie politiche e religiose fanno sì che il comune senso morale sia posto in secondo piano, o scompaia del tutto, sacrificato sull’altare dell’Idea.
A questo proposito, molti potrebbero essere gli esempi che confortano la tesi della “differenza” tra Oriente ed Occidente. Il video di introduzione al post me ne suggerisce uno...

Nel 1999 mi trovavo a Belgrado e vidi gli effetti delle “bombe intelligenti”.
Mi colpì soprattutto la completa distruzione di uno dei palazzi del Ministero degli Interni (credo la scuola della polizia), anche perché soltanto un paio d’anni prima l’avevo guardato con attenzione e me lo ricordavo enorme e maestoso.
Dopo l’attacco Nato pareva un blocco di piombo fuso, ed era alto pochi metri.
Ma non fu questo che mi colpì maggiormente. Rimasi stupito dal fatto che, a pochi metri dal disastro, antichi palazzi, strade e giardini erano intatti. Come se nulla fosse accaduto. Osservai bene e non scorsi nemmeno tracce leggere, chessò, piccole schegge sull’intonaco, qualche cornicione danneggiato...
Mi domandai scioccamente perché le guerre non fossero solo questo: l’annientamento degli obiettivi dichiarati, evitando l’uccisione di civili innocenti.

Ed invece durante gli attacchi della Nato in Serbia, furono alcune centinaia le vittime tra i civili . Buona parte di queste si trovavano al momento dei bombardamenti, all’interno di strutture, considerate “target” dalle forze alleate. Per questo, ben prima di attaccare, la Nato usava diffondere dei comunicati affinché si limitasse la perdita di vite innocenti.
Ma è chiaro che la guerra “intelligente” non esiste. E molti civili a Surdulica, Niš, Aleksinac, ecc, persero la vita soltanto per gli errori commessi dagli attaccanti.
Tutto ciò suscitò aspre critiche dalla Comunità Internazionale e dei ripensamenti anche tra coloro che erano stati i più accaniti sostenitori dell’attacco contro Milosević.
Eppure voglio ribadire che l’uccisione di civili innocenti fu giudicata certamente un errore che si sarebbe dovuto evitare.
Ma presumo sia chiaro che nessuna azione di guerra è scevra da errori di questo genere, che vengono chiamati “danni collaterali” (brutta parola), e che per l'Occidente hanno la stessa valenza delle uccisioni per “fuoco amico”.*

Noi occidentali abbiamo maturato la convinzione non del tutto sbagliata che la NATO entra in guerra, soltanto per motivi etici*1.
In fondo la NATO è l’Occidente.
E per noi, ed anche per quelli tra noi che non osano ammetterlo, l’Occidente (in verità privo di radicate ideologie politiche e religiose) ha una sensibilità che lo rende superiore all’”Oriente”, anche perché, sebbene solo in un tempo relativamente recente, ha saldamente fissato dei principi nel suo DNA e tra questi, l’assoluta condanna per chi, persone, gruppi politici/religiosi o nazioni compie massacri volontari contro i civili
Per essere più chiari, prendiamo il conflitto del 1991-1995 in Croazia e Bosnia.
Le atrocità sono state commesse da tutte le parti: serbi, croati e musulmani. E’ stata una guerra crudele e a tratti illogica. Tra le tante assurdità abbiamo visto musulmani alleati ai serbi, combattere contro altri musulmani; croati combattersi tra loro.
Ma su tutto, abbiamo avuto la prova del progetto del “poeta” Radovan Karadzić che ha teorizzato una sistematica distruzione di due popoli, quello musulmano e quello croato.
Seguendo le direttive di Karadzić, le forze armate serbe e serbe-bosniache, comprese le centinaia di fazioni paramilitari, furono impegnate più nella deportazione e nel massacro dei civili e nel sanguinoso assedio di Sarajevo, che in effettive azioni di guerra contro le forze croato-musulmane che comunque erano meno equipaggiate ed organizzate.
Quando i croati si riarmarono e si riorganizzarono e la Nato entrò nel conflitto, il “grande” esercito serbo si dissolse.

Ebbene, se Karadzić non avesse progettato quel genocidio, il conflitto, benché illegittimo, sarebbe stato più facilmente “digerito” dall’Occidente. Ci sarebbero state comunque delle vittime civili, ma sarebbero rientrate nell’atroce casistica della guerra.
Dunque non fu tanto il proditorio atto di invasione della Bosnia croata e musulmana che colpì l’opinione pubblica occidentale, quanto lo sterminio di gente innocente.
Voi direte: “ma è ovvio!”
Certo, è ovvio per noi occidentali…

Ed eccoci al nocciolo della faccenda: buona parte del mondo non condivide la nostra “sensibilità”.
Facciamo un salto nel Medio-Oriente. Prendete ad esempio i gruppi terroristi che vorrebbero annientare Israele (palestinesi, Hezbullah): non soltanto non nutrono compassione per le vittime civili provocate dai loro attacchi, ma sono proprio gli innocenti il loro obiettivo principale. Inoltre, conoscendo bene “la pietà occidentale”, spesso, durante le risposte armate ai loro attentati, si fanno scudo dei civili affinché la comunità internazionale (occidentale) biasimi gli aggrediti che intendono difendersi, e non gli aggressori.

Raggiungiamo la Russia, dei giorni nostri. Su certa stampa, l’arresto di Radovan Karadzić è raccontato come un atto vile, perpetrato “dall’Occidente” nei confronti della Serbia e della Russia, sua protettrice.
Ma, non sono soltanto pochi gruppi radicali o gli eurasiatisti che hanno elevato “il poeta contro l’Europa moderna” Karadzić ad eroe del mondo slavo.
E’ in fondo la stessa linea di Putin, di Medveded, di Vladimir Zhirinovsky.
Ed è significativo che il rappresentante russo presso la Nato Dmitri Rogosin affermi che ''se Karadzić merita di essere giudicato all'Aja, allora accanto a lui sul banco degli imputati devono stare anche coloro che hanno preso la decisione di bombardare i pacifici cittadini morti a centinaia durante la cosiddetta democratizzazione dei Balcani da parte dell'Occidente''.

E’ ben chiaro? Ecco la prova della “sensibilità” dell’ “Oriente”: un mostro, uno psichiatra pazzo, il piccolo Hitler che ha ordinato lo sterminio di migliaia di persone inermi, viene esaltato, giustificato e difeso. Per contro, i “danni collaterali” (ripeto - brutta parola, ma questo è) delle Forze occidentali vengono poste sullo stesso piano del genocidio pianificato da Karadzić.

Noi, con molta fantasia potremmo metterci per un attimo dalla parte dei serbi e dei russi, magari comprendendo ed accettando i motivi del conflitto in Bosnia. Tuttavia, sarebbe contro la nostra natura giustificare lo sterminio studiato a tavolino dal presidente della Repubblica Srpska*2.

Andiamo al conflitto di questi ultimi giorni: vi sono stati bombardamenti sulle città, uccisioni di civili commesse dagli osseti, dai georgiani e dai russi.
Credete forse che il potente esercito russo, che ha una tecnologia militare pari a quella degli USA, perda il tempo con le bombe intelligenti?
Soldati o civili per chi non è occidentale hanno la stessa valenza. Anzi è probabile che i civili vengano “sacrificati” proprio per incutere al nemico un maggior terrore e un senso di impotenza.
Ed ecco allora la prima, agghiacciante differenza tra noi e loro.

In conclusione, in Occidente è l’individuo ad abbandonare talvolta il senso morale. Dall’altra parte è il sistema che lo impone.
Ma mai come ora, dove i confini tra Oriente ed Occidente non sono ben definiti, stare con l’una o con l’altra parte, vivere da uomo o dimenticare di esserlo, è solo una questione di scelte.

*1 La Carta dell’ Onu condanna ogni tipo di guerra, anche quella considerata “giusta”, “etica”, “umanitaria” (che in effetti è una contraddizione in termini). Ma a volte permette “l’uso controllato della forza”, non ammettendo ipocritamente che sempre di guerra si tratta.

*2 Per suggerire un altro esempio, io come molti altri sono convinto che la guerra in Vietnam fosse dettata dalla reale esigenza di frenare l’avanzata del comunismo nel sud-est asiatico. Ma altra cosa è la ferma condanna degli eccidi compiuti da “alcuni” americani durante quel conflitto. Ma l’occidente stesso condannò prontamente quei massacri. Nel caso di Mai Lay, la strage fu contrastata da altri militari americani intervenuti a difesa dei civili.
Se per ipotesi al posto degli americani ci fossero stati i russi o gli iraniani, Credete che saremmo venuti a conoscenza di quell’eccidio? Credete che l’opinione pubblica di quei paesi avrebbe condannato i loro soldati?

1 comment:

Anonymous said...

Credo che dipenda dal punto di vista da cui vedi le cose .
Karadzic nel 1992 aveva chiesto soltanto la cantonalizzazione della Bosnia ossia garanzie costituzionali per i suoi . Niente di che insomma .
Senza contare che Sarajevo avrebbero potuto rudurla in cenere i cattivi Serbi se propriuo avessero voluto .
Mario