Tuesday, March 22, 2011

Tutto secondo copione


Da "il Giornale", riporto un articolo scritto dalla deputata del PDL Souad Sbai. Con un referendum il popolo egiziano ha approvato la proposta delle modifiche alla Costituzione favorendo di fatto il partito dei Fratelli Musulmani perché forte, organizzato a livello capillare e pertanto già pronto per partecipare (e vincere) alle prossime elezioni. Ciò è accaduto perché una parte dell'Occidente, Barack Hussein in testa, ha abbandonato Mubarak ("A Bullet in the Back from Uncle Sam.") e lo ha fatto coscientemente. Quella stessa parte dell'Occidente sta completando il suo progetto, aiutando i Fratelli Musulmani e Al Qaeda a liberarsi di Gheddafi.

Insomma, tutto secondo copione.

La sinistra nostrana plaude e approva*1). E a guardar bene è la stessa sinistra che qualche anno fa si dispose a barriera per difendere il "terrorismo del Sudan" contro la volontà di Bush Jr. di intervenire con le armi e salvare la popolazione del Darfur.


L'Egitto regalato ai fondamentalisti.
Dopo il Nord Africa toccherà a noi.

L’Egitto è perso. Peggio, è nelle mani dei Fratelli Musulmani, una sigla e una realtà che ai più forse dice poco, ma che non fa dormire la notte chi qualcosa ne sa. Quando parlavamo, all’alba delle prime proteste, del rischio altissimo di fondamentalismo in Egitto, venivamo presi per visionari e il nostro timore veniva sottovalutato. Anche quando Al Qaradawi, leader spirituale dei Fratelli Musulmani, tornato al Cairo per l’occasione, chiamava alla da-wa e all'apertura del passaggio del valico di Rafah per unirsi ai fratelli palestinesi, tutti voltavano lo sguardo in altre direzioni. E oggi che il sì alle modifiche della Costituzione ha sancito definitivamente la caduta del Paese fra le spire dei Fratelli Musulmani? Di nuovo non una parola. Certo, c’è l’esclusiva attenzione per l’attacco in Libia, sul quale pure moltissimo ci sarebbe da dire, ma non è nemmeno lontanamente giustificabile che nessuno “faccia caso” a cosa accade in Egitto e alle conseguenze per loro e per noi di quelle scelte. Perché non si vuole capire che da lì parte la conquista del Nordafrica da parte del fondamentalismo oscurantista? È cecità oppure ignoranza tout court? Mentre scriviamo, la protesta infiamma anche lo Yemen, la Siria e il Bahrein. L’Egitto è solo la punta dell’iceberg di questo movimento tellurico che sconvolge il quadrante nordafricano intero e che presto guarderà con occhi avidi anche all’Europa. La sete di islamizzazione dei Fratelli Musulmani non ha fine. Se guardiamo alla Costituzione egiziana, così come è stata emendata, forse si capisce bene cosa vogliamo dire e il perché delle nostre denunce. Copti, donne e minoranze sono praticamente estromessi dalla vita politica del paese. E' escluso dalle candidature presidenziali di chi ha doppia nazionalità: Moussa e Baradei sono quindi già fuori dai giochi, con quest’ultimo preso a sassate fuori da un seggio. La favola della rivoluzione per la libertà ha presto gettato la maschera e svelato il suo volto di subdola scalata al potere politico da parte di un movimento senza scrupoli. L'Islam moderato, lasciato solo, non può far altro che assistere impotente allo sradicamento della sua libertà e identità. Il tutto si innesta in un quadro di instabilità totale, nel quale Gheddafi pare ad oggi il solo imputato, peraltro già condannato senza processo, e quindi obbligato a lasciare il suo posto, anche con le armi, che puntualmente hanno tuonato. In Italia fanno particolare impressione gli ormai ex-pacifisti dell'opposizione, le loro facce campeggiano sui manifesti in giro per le nostre città mentre rivendicano una guerra per cosiddette "ragioni umanitarie". Se ne faccia una ragione chi nasconde i propri interessi dietro alla guerra per la democrazia: dopo il Colonnello ci saranno solo e soltanto i Fratelli Musulmani in Libia. Le facce, gli occhi, le armi sono le stesse già viste a Piazza Tahrir. È tutto preordinato, scritto e orchestrato alla perfezione dai Fratelli Musulmani, con la colpevole inerzia di chi guarda ma non vede, ascolta ma non sente. Lo scandaloso baratto fra libertà ed interessi geopolitici ed economici è ormai evidente. È una responsabilità storica enorme, che qualcuno dovrà necessariamente caricarsi sulle spalle. Ma allora, forse, sarà troppo tardi, perché le dittature teocratiche oscurantiste domineranno incontrastate.
Souad Sbai è autrice del saggio " L'inganno" - Vittime del Multiculturalismo.

Personalmente rimango dell'opinione che un'accelerazione della prossima e certa invasione islamica non è il male assoluto, e potrà indurre in molti il risveglio dell'orgoglio occidentale.


1)La nostrana sinistra interventista plaude alla guerra in Libia anche perché crede che sia un modo trasversale di colpire l'odiato Berlusconi. A questo proposito vorrei far notare un fatto curioso: Berlusconi in questo ventennio ;) ha avuto così grande influenza sull'Italia da riuscire a cambiare radicalmente anche la sinistra che è diventata interventista, guerrafondaia, patriottica e nazionalista. Praticamente il nuovo fascismo.


3 comments:

Eleonora said...

Si svegliano per l'orgoglio occidentale? Sicuro? La vedo dura...

Fosca said...

Oh che pessimista!

E tu? Ed io?
E svariati altri milioni di -come diavolo ci chiamano?- "ISLAMOFOBICI" che ci stiamo a fare qui?
Abbi fede.

nuovopatriota said...

Io ci sono! Sempre pronto alla pugna per la Patria!
Spada alzata!

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+nuovopatriota+
[torneranno i crociati.. e saran mazzate!]