Saturday, January 03, 2009

And then Israel woke up...










A natale solitamente non mi aspetto dei regali. Ho trascorso tre mesi all’estero e tornare in Italia per qualche giorno è già un bel regalo. Ma queste feste hanno portato a me e a molti un dono inaspettato: l’insulso e farlocco governo israeliano, in un sussulto di dignità (oddio, siamo in prossimità delle elezioni), ha deciso di dare una risposta netta e decisa alla violenza del terrorismo fondamentalista palestinese e da domenica 28 dicembre la sua aviazione ha colpito incessantemente Gaza, eliminando buona parte della forza offensiva di Hamas, distruggendo una parte dei rifugi e dei tunnel impiegati per il passaggio delle armi, eliminando molti dei quadri dell’organizzazione terroristica e, notizia di poche ore fa, eliminando anche Nizar Rayyan, la nuova guida spirituale di Hamas, un assassino che all'interno dell'organizzazione terroristica aveva rimpiazzato il posto che fu dello sceicco Yassin.


La dichiarazione unilaterale della fine della tregua ed il martellamento con i missili Kassam dei territori israeliani confinanti con la striscia di Gaza hanno certamente contribuito ad accelerare l’azione di forza, che comunque era attesa e auspicata da Hamas.

Oh no, non è masochismo. Verosimilmente i capi di Hamas hanno creduto possibile che un’azione contro Gaza avrebbe causato molte vittime tra i civili e grazie a ciò il mondo intero si sarebbe sollevato contro Israele. Se le vittime non fossero state molte, gli operatori delle emittenti occidentali “amiche” avrebbero trasmesso comunque delle immagini di distruzione e di morte che, vere o false, sarebbero servite allo scopo.

Ma non dimentichiamoci che Hamas brama la fine di Israele, pertanto è anche probabile che abbia creduto in una rapida discesa in campo dei Paesi Arabi, uniti per soccorrere Gaza e distruggere il “piccolo satana”. A questo proposito, almeno fino a ora, pare che l’organizzazione terroristica abbia sbagliato i suoi calcoli, perché, a parte le solite dichiarazioni di condanna contro Israele, che ci arrivano dalla Lega Araba, nessun leader islamico intende fare qualcosa di concreto per aiutare i terroristi.

Chissà, forse Hizbullah potrebbe decidere di ricominciare i suoi attacchi contro Israele per impegnarlo su due fronti. Sarebbe la ciliegina sulla torta ed Israele di certo non perderebbe l’occasione per tentare di annichilire definitivamente la rinvigorita forza militare del Partito di Dio.


Ma anche l’opzione: tante vittime civili = tanto sdegno contro Israele, sembra ormai crollare definitivamente, perché l’aviazione israeliana, sganciando le sue bombe su obiettivi mirati, scoperti in mesi di eccellente lavoro di intelligence, sta fortunatamente limitando al minimo il numero delle vittime innocenti. Inoltre, grazie ad alcuni (pochi) media “liberi” dalla propaganda filo-terrorista, tutto il mondo ormai è a conoscenza che i palestinesi di Gaza che abitano nei pressi degli obiettivi da distruggere 1* sono avvertiti per tempo, affinché possano mettersi in salvo. Caso strano, ma eclatante, anche Nizar Rayyan era stato avvertito (testimone è uno dei suoi famigliari sopravissuti al bombardamento) eppure è rimasto ad attendere la morte, costringendo anche le sue mogli ed alcuni dei suoi figli a condividere lo stesso destino.


Leggendo le battute iniziali di questo post, qualcuno mi accuserà di essere un cinico.

E certo: non è politicamente corretto affermare che un’azione di guerra ha la valenza di un regalo di Natale.

Può darsi che sia cinico, ma è certo che non sono un ipocrita. E non nascondo che ho auspicato anch’io per molto tempo un’azione radicale di Israele contro i terroristi di ogni fazione e provenienza. Consapevole che ad ogni minaccia a cui non sarebbe seguita una pronta risposta, Hamas (e altri gruppi terroristi) avrebbe creduto in un inesorabile indebolimento del piccolo stato ebraico.


Per contro, anche se sono assolutamente convinto che con i terroristi non si dialoga, ma è necessario annichilirli dovunque essi siano (in tutto il mondo), rimango dalla parte dei più deboli, in questo caso anche di quei tanti palestinesi che vorrebbero vivere una vita normale ed invece a causa dei loro leaders, vivono nel terrore e, in molti casi, nella miseria.

Tuttavia, i capi palestinesi o le nazioni arabe che li appoggiano non sarebbero così forti senza l’apporto fondamentale di una parte marcia dell’Occidente.

Ed è proprio l’Occidente che con le sue scelte sbagliate alimenta la guerra infinita che nuoce maggiormente al popolo palestinese. Ma qui da noi nessuno pare rendersene conto.


Consiglio di leggere il piccolo post qui sotto, troverete un fulgido esempio di ideologia nazista prestata alla politica pacifista. Una chicca.

Ma il commento non mi sorprende né mi scandalizza: i pacifinti, sebbene siano una delle cause del disastro del popolo palestinese, sono assolutamente ridicoli.


Nota : 1* gli obiettivi sono quasi sempre nascosti tra le abitazioni civili, o all’interno di edifici religiosi


3 comments:

Anonymous said...

Hai detto le cose esattamente coem stanno
liberaliperisraele

Fosca said...

Eh già, se avessi scritto delle cose esattamente opposte a ciò che scrive liberaliperisraele, probabilmente il mio blu-blog si sarebbe chiamato "Guerriglia Radio" o magari come uno di quei blog filo-nazisti e euroasiatisti che imbrattano la rete.
Sono i casi della vita.

Ma tu, il nome no, eh?

Anonymous said...

scrivimi in privato che te lo dico :)
lxI