Wednesday, May 23, 2007

A nulla val il discorso acuto, se il cervello è ottuso.



Non apprezzo quelli che, reputando di essere i depositari della Verità, "sputano" sul pensiero altrui. Che guarda il caso è simile al mio.

A questo proposito, anche se decisamente spossato da un viaggio di quasi ottocento chilometri, ho creduto legittimo inviare con urgenza un messaggio ad uno di questi personaggi. Lo posto, affinchè possa leggerlo con comodo anche da qui, casomai decidesse di cancellarlo dal suo BLOG.

Ciao bimbo, questa sera ho notato che pur restando nella tua ignoranza hai deciso di perseverare nelle molestie al blog di Dani.

Come molti della tua specie, ritieni di godere della verità assoluta, mi ricordi l’inetto D’Alema. Dovresti provare a fare miglior uso del tuo cervello, magari elaborando dei concetti. Non sei un pappagallo.

Inoltre ho letto un tuo intervento (giuro, mi era sfuggito), nel quale affermavi che avresti potuto querelarmi. Non ho capito bene il perché, pertanto ti prego di scrivere ciò che ti ha offeso, in modo che io possa ripeterlo e tu abbia per davvero quest’opportunità.

Sei un bimbo, ormai lo abbiamo capito tutti. Ma ti esorto ad imparare meglio la lezione, prima di scaricare i tuoi pensieri precostituiti su blogs che, converrai con me, non possono apprezzarli.

Alcuni siti web della destra radicale o del PdcI sicuramente attendono degli intellettuali come te.
Ma non solo. Ogni nazione dove è di casa l’Islam, pullula di blog neo-nazisti.
Faresti un figurone.
Ti segnalo l’URL di un sito marocchino, dove è possibile commentare in italiano: http://www.radioislam.org/islam/index.htm#inter
Se vorrai, da qui potrai scaricare il Mein Kampf in tutte le lingue europee e medio orientali. Anche “I protocolli dei Savi di Sion”, se non l’hai già.


E poi bimbo, riguardo ai tuoi commenti, ho già scritto che ti rende ridicolo dare una veloce scorsa ai testi di storia per poi passare nel blog e sputare sentenze. E’ necessario impegnarsi per apprendere.

Leggere con passione, è questo il segreto.

Eccheccazzo, non è difficile, per una persona dotata di normale intelletto.

Vongola - è il tuo nick? Qualcuno che mi legge (Elly?) sentenzierebbe: un nome, un destino –. Vongola, ti do una dritta: per imparare con poca fatica devi leggere con attenzione dalla prima pagina all’ultima, seguendo il filo temporale degli avvenimenti, come se fosse un romanzo. Ma se parti dalla metà del libro, magari salterellando di qua e di là dove piace a te, quando mai ci capirai qualcosa?

Pertanto, molla questa “fissa” di Jabotinskij e Mussolini (à propos, hai capito come si scrive?), perché io potrei chiederti di illustrarmi l’alleanza tra Hitler e Haj Muhammed Amin al-Husseini. L’uomo che il terrorista e ladro Arafat, ha elevato al rango di “Eroe e simbolo della resistenza palestinese” (era suo zio).

Se tu conoscessi la sua storia, comprenderesti quanto fascino abbia ancora oggi il nazismo tra gli islamici. Ma non la conosci, pertanto ti fornirò un breve compendio.

Il Muftì di Gerusalemme, nazista convinto, sponsorizzato già nel 1936 dal III Reich, si dedicò alla caccia e allo sterminio degli ebrei che giungevano dall’Europa, e degli arabi palestinesi che volevano vivere in pace insieme agli ebrei.

Anche dall’esilio si dedicò alla propaganda anti- ebraica.
In seguito, dal 1941 al 1945, ospite fisso a Berlino e grande amico nonché collaboratore di Heichmann, oltre ad occuparsi della teoria e della logistica dei campi di concentramento,“inventò” i corpi speciali di musulmani bosniaci per la ricerca e l’annientamento degli ebrei in quelle aree (i padri di tre dei miei ex- compagni di viaggio e amici nella Bosnia degli anni ‘90 , furono soldati di quel reggimento di SS).

Il buon Muftì, riconosciuto criminale di guerra, riuscì a salvarsi perché gli americani, temendo un contraccolpo nei Paesi arabi, lasciarono che si rifugiasse in Egitto, dove si adoperò affinché gli stati arabi filo nazisti colpissero Israele il giorno dopo la sua proclamazione.

Il gran bastardo, morì negli anni ’70.

Se qualcuno avesse avuto la bell’idea di tagliargli la gola 50 anni prima, probabilmente ora la Storia sarebbe diversa e magari esisterebbe uno stato pacifico, formato da israeliani e da palestinesi: il sogno degli ebrei nel 1947 (non dei “sionisti come me”, ma al tempo questi erano una minoranza).

Ciò che ho appena scritto è solo un appunto, forse tra qualche giorno, racconterò un po’ della storia d’Israele sul mio blog. Ora non ho né il tempo, né la voglia.

Tuttavia, fatti una cultura, che fa bene e rende liberi.
Ah, scriverò anche dei gruppi terroristi ebrei. Sei contento, bimbo?

Intanto ragiona su questo pensiero: se avessero eliminato anche Arafat già in Giordania alla fine degli anni ’60, quante sofferenze in meno avrebbero patito i poveri palestinesi.

Vongola, non tornare sul blog di Dani per sporcarlo di nuovo. Se devi proprio sparare le solite sciocchezze fascio-comuniste che senti in giro, passa da me che ho delle idee meno moderate delle sue.

A’ propos, forse ti farà piacere, ma personalmente ritengo di avere delle affinità con quella gente che Israele combatte. Difatti, il “deputato di Hamas liberamente eletto”, di cui tu riferisci in un commento, per me è solo una zecca terrorista, la cui vita vale meno (molto meno) delle zecche (autentiche) che a volte affliggono i miei amici cani. Ti assicuro che la vita di un israeliano, per la zecca palestinese, ha lo stesso valore.

Come avrai compreso, io sono sicuramente a favore della politica delle eliminazioni mirate. Un po’ mi dispiace se ci va di mezzo qualche innocente, ma la colpa di queste nuove morti è solamente da imputare a Hamas e alla sua politica del terrore.


A presto, bimbo.

Fosca.

PS. Devi avere più fantasia. Fosca non è solo un nome da donna.

PS. Per evitarti futili scombussolamenti cerebrali, ti preannuncio che non risponderò ad una tua eventuale replica di questo messaggio, perché mi annoierebbe troppo.

8 comments:

Anonymous said...

Le trattative subirono una battuta d'arresto quando le truppe alleate catturarono, nel giugno 1941, Naftali Loubentchik, l'emissario di Abraham Stern e Itzak Shamir, nell'ufficio stesso dei servizi segreti a Damasco.
Altri membri del gruppo mantennero i contatti fino all'arresto di Shamir da parte delle autorità britanniche nel dicembre 1941, con l'accusa di “terrorismo e collaborazione col nemico nazista”.
1941 Viene formato il Palmach, la forza d'attacco della Haganà.
La Patria, una nave che trasportava immigrati illegali che stavano per essere deportati alle isole Maurizio, viene sabotata dall'Haganà per impedirne la partenza; affonda nel porto di Haifa con 250 persone a bordo.
1942 La nave Struma, costretta a tornare in Europa dagli inglesi i quali non avrebbero permesso di accedere a nessun porto della Palestina, va a picco nel Mar Nero e tutte le 700 persone a bordo muoiono.
1944 La Brigata Ebraica, composta da ebrei della Palestina, viene incorporata nell'esercito inglese.
Il gruppo Lehi assassina lord Moyne, ministro residente britannico al Cairo
1945 Finisce la Seconda Guerra Mondiale (8 Maggio).
Il Generale Sir Alan Cunningham viene nominato come ultimo Alto Commissario.
Due membri del Lehi (Eliyau Hakim e Eliyahu Bet Zuri) vengono impiccati dagli inglesi in Egitto, per aver assassinato al Cairo Lord Moyne, il ministro britannico per il Medio Oriente.
1946 Le organizzazioni di difesa ebraiche (Haganà, Etzel, Lehi) uniscono le loro forze per compiere azioni di sabotaggio contro gli inglesi colpendo strade e ponti ferroviari che collegano la Palestina con stati limitrofi.
Sabato Nero (29 giugno) Il governo mandatario arresta molti ebrei, fra questi anche membri dell'esecutivo dell'Agenzia Ebraica, esiliandone molti a Cipro, effettua ricerche per scoprire membri del Palmach e nascondigli di armi, e intensifica la propria politica contraria all'immigrazione illegale.
L’ala sud dell'Hotel King David, sede del governo mandatario e dell’esercito britannico viene fatta esplodere dell'Ezel; sono 86 i morti, arabi, ebrei ed inglesi e 5 passanti. L’attentato venne considerato uno dei peggiori atti terroristici del secolo. L'attacco è stato compiuto il 22 luglio, alle 12.00, quando gli uffici sono pieni. Gli attentatori camuffati da lattai, hanno trasportato esplosivo in contenitori di latte, mettendoli nel basamento dell'Hotel e sono fuggiti.
Il Capo Segretario del Governo di Palestina, Sir John Shaw, dichiarò alla radio: “Come capo del Segretariato, la maggior parte dei morti e dei feriti erano del mio staff, li conoscevo personalmente da undici anni. Erano più che colleghi. Inglesi, Arabi, Ebrei, Greci, Armeni; ufficiali anziani, poliziotti, miei sottoposti, il mio autista, furieri, guardie, uomini e donne, giovani e vecchi, erano miei amici. Nessuno potrebbe desiderare di avere sottoposti più efficienti, leali e onesti di queste comuni persone dignitose. Il loro unico crimine era la loro fedele, imparziale e umile servizio rivolto alla Palestina e al suo popolo. Per questo sono stati ricompensati con una strage sanguinosa”.
Sebbene membri della Irgun’vai Leumi si assumessero la responsabilità di questo crimine, resero pubblico, più tardi, che avevano ottenuto il consenso e l'approvazione del comando dell’Haganah, e di conseguenza quella della Jewish Agency.
La motivazione della Jewish Agency per l’attacco, era la distruzione delle prove, che gli inglesi avevano raccolto, e che indicavano che l'ondata di terrore in Palestina non era solo un'azione di un ristretto gruppo come l'Irgun e la banda Stern, ma vennero commessi in collusione con l'Haganah e il gruppo Palmach che erano sotto il controllo del gruppo dirigente delle istituzioni sioniste stesse, note come Jewish Agency.
Per la prima volta viene applicato dalla Lega Araba il boicottaggio economico arabo contro la comunità ebraica della Palestina (e successivamente contro lo Stato di Israele)
Il Ventiduesimo Congresso Sionistico; il primo dopo la seconda guerra mondiale, si riunisce a Basilea.
1947 A 4500 profughi che avevano abbandonato l'Europa sulla nave Exodus non viene concesso il permesso di sbarcare in Palestina e vengono rispediti indietro in Europa.
Le Nazioni Unite decidono per la fondazione di due stati in Palestina, uno ebraico ed uno arabo, con una votazione di 33 paesi favorevoli, 13 contrari e 10 astenuti; iniziano le rivolte arabe contro l’Yshuv (29 Novembre)
Viene costituita la Compagnia Nazionale dell'Opera d’Israele, che si esibisce a Tel Aviv e in tutto il paese. L’ONU decise la spartizione della Palestina tra Arabi e Israele. Fu rifiutata da entrambi.
Il Massacro Di Baldat Al-Shaikhù. Questo massacro venne attuato a seguito di una controversia sorta tra operai palestinesi e sionisti, presso la raffineria di petrolio di Haifa, che causò la morte di parecchi palestinesi e il ferimento o il decesso di circa 60 sionisti. Un grande numero di operai arabi palestinesi vivevano a Baldat al-Shaikh e a Hawasa, site nel sud-est di Haifa. Conseguentemente, i sionisti pianificarono l’attacco a Baldat al-Shaikh e Hawasa, come la risposta per vendicare i sionisti uccisi nella raffineria: la notte tra il 30 e il 31 gennaio del 1947, una forza mista composta dal I° battaglione della Palmakh e dalla brigata Carmelie, sotto il comando di Hayim Afinu’am lanciò un raid contro le due città. Concentrarono l’attacco sui sobborghi di Baldat al-Shaikh e Hawasa. Attaccando di sorpresa le case in prima fila, mentre i loro abitanti dormivano; le bombardarono con le granate, quindi entrarono dentro e spararono con le pistole-mitragliatrici.
L'attacco terrorista provocò la morte di circa 60 civili, uccisi nelle loro case, parecchi erano donne, vecchi e bambini. L'attacco durò un’ora, dopo di che i sionisti si ritirarono.
1948 Viene proclamato lo Stato di Israele (14 Maggio) da David Ben Gurion, poche ore prima che il mandato britannico giungesse al termine (15 Maggio).
Viene giustiziato il conte Folke von Bernadotte, mediatore delle Nazioni Unite in Palestina, “colpevole”, secondo il Lehi, di aver proposto una spartizione della Palestina sfavorevole agli ebrei. Il gruppo di comando era in questi anni nelle mani di una specie di triumvirato composto da Yitzak Yzernitzky, detto Shamir, Israel Sheib e Yellin Mor, poi diventato pacifista.
Il rapporto delle Nazioni Unite sull’assassinio disse che il governo provvisorio di Israele doveva assumersi la piena responsabilità di queste uccisioni.
Inizia la Guerra d’Indipendenza (15 Maggio) quando gli eserciti di Egitto, Siria, Giordania, Libano e un contingente irakeno attaccano il nuovo stato; in quindici mesi di combattimenti ad intermittenza, tutti gli invasori vengono respinti.
La Jewish Agency aumentò la campagna del terrore contro gli Arabi Palestinesi. Decisero di perpetrare un massacro sanguinoso bombardando il Semiramis Hotel nel quartiere Katamon di Gerusalemme, allo scopo di scacciare i Palestinesi da Gerusalemme. Il massacro del Semiramis Hotel, del 5 gennaio 1948, fu una diretta responsabilità del leader della Jewish Agency David Ben-Gurion e dei capi dell'Haganah Moshé Sneh e Yisrael Galili.
Se il massacro fosse stato compiuto in tempo di guerra, sarebbero stati condannati a morte per la loro criminale responsabilità assieme ai terroristi che piazzarono l'esplosivo. Una descrizione del massacro del Semiramis Hotel da parte dei documenti dell'ONU, è qui presentata, così come il rapporto della Polizia Palestinese, spedito al Colonial Office di Londra: 5 gennaio 1948.
“I terroristi dell'Haganah effettuano il più barbaro attacco alle 1.00 del mattino di lunedì, il Semiramis Hotel nel quartiere Katamon di Gerusalemme, uccidendo decine di persone innocenti e ferendone parecchie.
La forza terrorista della Jewish Agency fece esplodere l'entrata dell'hotel con una piccola bomba e quindi piazzò delle bombe nel basamento dell'edificio. Perciò a causa dell'esplosione, l'edificio crollò sui residenti. Quando i terroristi si ritirarono, iniziarono a sparare sulle case del vicinato”.
Di seguito il testo del cablogramma dell'Alto Commissario per la Palestina al Colonial Office riguardo il massacro: Gerusalemme. Città. Alle 01.17 circa, una granata è stata gettata nel Semiramis Hotel, quartiere di Katamon, causando danni superficiali, ma non perdite umane. Durante la conseguente confusione, una carica è stata piazzata nell'edificio, e esplode un minuto dopo, demolendo completamente metà dell'edificio.
Testimoni hanno dichiarato che gli attentatori provenivano dalla Upper Katamon Road, su due taxi. Quattro persone sono scese dal primo taxi, e un'altra, apparentemente per coprire i primi, dal secondo. Vestivano tutti abiti europei.
A Deir Yassin, villaggio palestinese vicino Gerusalemme, viene compiuto uno dei più scabrosi atti di violenza sionista contro la popolazione civile palestinese: 254 le vittime, civili, tra le quali molte donne e bambini. Nelle parole di Menahem Begin sono descritti gli eventi: “Gli Arabi combatterono tenacemente in difesa delle loro case, delle loro donne e dei loro figli”.
Il combattimento si svolse di casa in casa, e quando gli ebrei occupavano una casa, la facevano esplodere, spingendo gli abitanti a uscire o ad affrontare la morte. Credendo alla minaccia, le persone lasciavano le case nel terrore e sperando di salvare donne e bambini. Ma ciò che le bande Stern e Irgun era quello di abbattere chiunque finisse nel raggio delle loro armi.
Il massacro di Naser al-din: un contingente del Lehi e Irgun entrò in questo villaggio (presso Tiberiade), la notte del 13 Aprile vestito come soldati Arabi. All’entrata al villaggio, la gente si avvicino loro per ringraziarli, allora i terroristi fecero fuoco, uccidendone molti. Solo 40 persone sopravvissero. Tutte le case vennero rase al suolo.
Il massacro di Beit Daras: dopo parecchi tentativi falliti di occupare questo villaggio, i sionisti mobilitarono un grande contingente e circondarono il villaggio. La gente di Beit Daras decise che donne e bambini dovevano andarsene. Appena donne e bambini lasciarono il villaggio, l’esercito sionista li massacrò nonostante sapesse che si trattava di donne e bambini che lasciavano il villaggio per evitare la battaglia.
Il massacro della moschea di Dahmash: dopo che l’89° Battaglione Commando Israeliano, comandato da Moshe Dayan occupò Lydda, gli israeliani dissero agli arabi, con l'altoparlante, che dovevano riunirsi nella moschea per essere al sicuro. Per rappresaglia a un attacco con bombe a mano, effettuato dopo la resa, che aveva provocato la morte di parecchi soldati israeliani, 80-100 Palestinesi vennero massacrati nella moschea, i loro corpi furono lasciati decomporsi, per 10 giorni, sotto il sole d'estate.
La moschea è oggi abbandonata. Questo massacro provocò panico e terrore nella popolazione araba di Lydda e Ramle, che ricevettero l'ordine di abbandonare le due città, dopo che vennero spogliati dei loro beni personali da parte dei soldati israeliani. Yitzak Rabin, Comandante della Brigata, disse: “Non si deve evitare l'uso della forza e minacciare l'uso delle armi, per spingere gli abitanti fino a dieci/quindici miglia , presso il punto cui la popolazione può incontrare la Legione araba”. Molti dei 60.000 abitanti di Lydda e Ramble trovarono rifugio presso i campi di Ramallah, circa 350 morirono per disidratazione, durante la marcia. Molti sopravvissero bevendo la propria urina. Le condizioni nei campi richiesero altre vite.
Il massacro di Dawayma: l'esercito israeliano massacrò brutalmente circa 100 donne e bambini, precipitandoli da una scarpata di questo villaggio posto nel lato occidentale delle montagne di Hebron.
Dal primo censimento risulta che la popolazione in Israele è di 872.700 abitanti, 716.700 Ebrei e 156.000 non Ebrei. Nel censimento non vengono calcolati gli 867.000 profughi palestinesi (stima delle Nazioni Unite) che non hanno più potuto fare ritorno nelle loro case.
Israele procedette a distruggere 450 villaggi arabi. Nuovi villaggi ebraici furono costruiti su quelle rovine e furono loro assegnati nomi in ebraico. Nelle case abbandonate nelle città s'insediarono i nuovi immigranti.

Fosca said...

Beh, montare un puzzle con 4 o 5 fonti diverse non ti fa onore.
Ripeto, sarebbe meglio che studiassi la Storia e ragionassi con il tuo cervello.

Difatti leggendo il tuo commento, ritrovo “la Storia del Sionismo”, ma anche estratti (taglia/copia/incolla) da " I miti fondatori della politica Israeliana" guarda guarda, proprio dal sito web neo-nazista,che ti avevo passato (Radio Islam). Allora lo conoscevi già vero? Come l'altro sito fascista negazionista www.vho.org, dove hai avuto la possibilità di scaricare il PDF del saggio di Roger Garaudy.
Ma io li ho tutti, sarebbe stato sufficiente chiedere.

Tuttavia, il mio commento precedente non voleva essere uno stimolo a cercare con urgenza lo sputtanamento d’Israele tramite i tuoi siti nazisti di riferimento. Volevo solamente accennare al Gran bastardo del Mufti, zio di Arafat. Un sunto storico (non copia/taglia/incolla, come fai tu), per ricordarti le radici naziste (vere) degli attuali movimenti musulmani anti-israeliani.
Che è poi la stessa radice della propaganda anti-israeliana mondiale.
Lo svela la stessa tua fonte (VHO).

Per quanto riguarda i gruppi terroristici ebrei, presumo che tu li conosca meglio di me che, in ogni modo, mai ho negato la loro esistenza.

Per terminare, se veramente è troppo difficile per te rinunciare al copia/taglia/incolla, evita di farlo dai siti neo-nazisti, in quanto per me ( e per molti) hanno valore 0 (zero)

Anonymous said...

tu continua a leggerti Panella, noto 'storico' (ahahah)per come parli (bastardo, tagliare la gola) denoti problemi seri...
tu non affronti niente dal punto di vista storico, ma da quello personale e emotivo.
Quindi qualsiasi ragionamento tu faccia, non ha senso e sorattutto, noto ancoa che non contraddici con documenti alla mano, ma con le solite accusa (comusmi, fascismo etc). sei poca cosa.

p.s. Queste cose 'copiate' se vuoi te le posto per giorni e giorni...io ci ho fatto una tesi sul sionismo...
prima di parlare con qualcuno, per evitare figure di merda, informati. E togliti quella spocchia di dosso, che non sei nessuno.

Anonymous said...

ecco da dove ho 'copiato'
BIBLIOGRAFIA

AAVV
Nakba, l'espulsione dei palestinesi dalla loro terra
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Storia d’Israele
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Gli Stati Uniti, il sionismo e Israele (1938-1956)
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Verso la Terra promessa. Storia del pensiero sionista
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Democrazia in vendita
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AIELU, Associazione Italiana “Ebrei Laici Umanistici”
http://digilander.libero.it/ebraismolaico
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www.dossetti.com – David Bidussa sul fondamentalismo
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Materiale sul B’nai B’rith, loggia massonica ebraica
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Fragmenta minun aurinkoni
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La rivista del manifesto
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Lev Chadash Associazione italiana per l'ebraismo progressivo
http://www.levchadash.it/presentazione.htm
Dialeghestai, Rivista telematica di filosofia
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L'identità ebraica nel dibattito delle scienze sociali statunitensi
Http://www.morasha.it/tesi/ppcd/index.html
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
http://www.movisol.org/index.htm
Netureikarta (ortodossi non sionisti)
http//www.netureikarta.org
Spartacus educational – Materiale sul sindacalismo americano
http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/USAtu.htm
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M. Massara, "La terra troppo promessa"
http://www.tmcrew.org/int/palestina/document.htm
Ebraismo laico
http://xoomer.virgilio.it/shindayan/ebraismolaico.htm
Osservatorio medio orientale
http://www.zmag.org/Italy/medioriente.htm
New Politics
http://www.wpunj.edu/~newpol/default.htm
The World Zionist Organization.
http://www.wzo.org.il

ARTICOLI E SAGGI
Baquis A., Quanto pesa la lobby dei coloni, in “Limes”, n. 1/2001
Chomsky N., USA - Israele - Palestina, Red Pepper, maggio 2002
Chomsky N., Una guerra coloniale, Internazionale, 27 aprile 2002
Cockburn A., Israele e l’antisemitismo, Counterpunch, 18 maggio 2002
Denes N., Le colonie: il caso di Shilo, La rivista del Manifesto, 28/5/2002
Fitchett J., Se l'America non sa pensare il territorio, in “Limes”, n. 1-2/1993
Gelfond L., Agitando ramoscelli di olivo, Hadassah, 2001
Ghilan M., Come funziona la lobby sionista in America, in “Limes”, n. 4/1995
Giannini G., Abraham Joshua Heschel e l'Ebraismo dal Nordamerica,
Dialegesthai Rivista telematica di filosofia, anno 4 (2002)
Ian B., How to talk about Israel, The New York Times Magazine, 31/8/2003
Mallet L., Nell'ex Asia sovietica sionismo fa rima con capitalismo, “Limes” n. 4/1995
Plansky A., Grande Israele: dal precetto al progetto, in “Limes” n. 4/1995
Riccardi A., E’ la terra che ci divide: Vaticano e Israele dal gelo al dialogo, in “Limes”, n. 4/1995
Robert C., Le relazioni pericolose fra Pretoria e Gerusalemme, in “Limes”, n. 4/1995
Romanowski A. I cristiani nei paesi islamici: a colloquio con Samir Khalil
Said E., La guerra delle mappe, Internazionale, 26 gennaio 2001
Said E., La crisi degli ebrei americani, Al Ahram, 17 Maggio 2002
Schulman J., The Life and Death of Socialist Zionism,New Politics, n.9, no. 3
Thompson S. e Steinberg J., Il 25° anniversario del "Matrimonio d’armi" tra il Likud d’Israele e i Fondamentalisti USA, E.I.R, 2002
Zunes S., Perche' gli USA appoggiano Israele, FPIF Policy Report, 5/2002

Anonymous said...

foschia, perchè non posti le decine e decine (quasi 100) risoluzioni ONU (un gruppo di antisemiti, chissà...) contro Israele, che ci facciamo due conti...

Beppe said...

(un gruppo di antisemiti, chissà...)
---

si, appunto un gruppo di antisemiti
cosa di aspetti da una commissione Diritti Umani che non batte ciglio sui crimini delle peggiori dittature del mondo?

L'Onu è ostaggio di paesi che non ripsttano i diriti umani, tanto per citare un caso, nel 1975 il dittatore Ugandese Amin Dada (circa 200.000 morti sulla coscienza)chiese lo sterminio dello "Stato ebraico" e tuti applaudirono, quello stesso giorno fu approvata la risoluzione sionismo= razzismo , poi revocata nel 1991.
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non so dove l'hai presa, ma a me risulta che stima delle Nazioni Unite diceva 726.000 profughi, altri studi ripostati da parlano di 420.000 cmq dimentichi i profuchi ebrei dopo la guerra del '48, circa 600.000, scacciati dagli stai arabi.

Anonymous said...

Ho visto oggi per la prima volta l'immagine che hai nel profilo. Proprio bella. Direi che parla da sola.

Fosca said...

La propaganda antisemita

In Italia, come in gran parte dell’Occidente, molti utili idioti alla causa del terrore, sono i veicoli inconsapevoli di un rinato antisemitismo che ha lo scopo di demonizzare Israele per condurlo in una sorta d’isolamento internazionale, affinché si avveri, senza rilevanti complessi di colpa, ciò che la parte più scellerata ed integralista dell’Islam brama da tempi remoti: l’annientamento d’Israele, che indurrebbe anche un’accelerazione alla disgregazione della nostra civiltà occidentale, da sempre in simbiosi con l’essenza giudaica.

In Italia, l’antisemitismo era elemento distintivo dell’ultra destra, ora è peculiare alla Sinistra. Assai più subdola e pericolosa, in quanto l’ostilità contro gli ebrei è dissimulata dietro il falso pretesto di una politica terzomondista e “solidarista” .

L’antisemitismo e la propaganda anti-israeliana sono presenti in modo capillare in ogni espressione della Sinistra italiana.

Di recente ho visitato il sito della ONG “Un Ponte Per”. Vi ho trovato l’ennesima versione della Storia d’Israele: la solita distinzione tra un popolo colonialista ed oppressore, ed un popolo oppresso.

Leggendo questa “storia” del conflitto arabo-israeliano, ho trovato la giustificazione della prima aggressione degli Stati arabi all’indomani della proclamazione di Israele: “ 1948 – 15 maggio - le forze armate egiziane, irachene, siriane, libanesi e transgiordane entrano in Palestina. Inizia la guerra arabo-israeliana …a difesa dei territori destinati allo stato palestinese” A difesa dei territori palestinesi? Ah, si spiega tutto. Tuttavia ritenevo che i musulmani avessero aggredito Israele solamente per impedire la sopravvivenza di un “avamposto” ebraico situato al centro dei Paesi arabi; come anche per soddisfare le mire espansionistiche di Transgiordania ed Egitto su quella terra che, dopo tanti anni dalla Dichiarazione di Balfour, L’ONU aveva finalmente stabilito di spartire tra la Palestina Araba ed Israele.

Anche Paolo Barnard, giornalista di Report ci offre la sua sintetica e schierata storia d'Israele. Suggerendo ad esempio che le guerre del '56 e del '67 furono causate esclusivamente dalle bellicose mire israeliane sull'Egitto. Oppure quando ci racconta la storia di Deir Yassin seguendo pedissequamente il mito costruito dai palestinesi, senza segnalare le testimonianze di alcuni dei superstiti arabi, che riportano una verità differente. Ne parleremo in seguito.

L’antisemitismo si presenta in diverse forme. Da certuni, i più scaltri, è intelligentemente nascosto, in modo che riaffiori indirettamente.

Esempio: il 27 febbraio scorso un articolo del Manifesto riportava alcune dichiarazioni di Louis Farrakhan, rappresentante della Nazione Islamica negli Stati Uniti. In quest’occasione, si poneva l’accento sulla critica di Farrakhan nei confronti della situazione in Irak e dell’amministrazione Bush.

Probabilmente una frase dell’islamico ha entusiasmato i tanti piccoli antiameriKani di casa nostra (quelli per intenderci che si eccitano quando indossano la Kefiah), eccola: “Neri, non andate in Iraq. Se non volete processarlo (Bush NdF),fate qualsiasi cosa per dire al mondo che qualcosa non ha funzionato nella nostra leadership e che ne siamo pentiti”

Orbene, il Manifesto in poche righe ha creato un nuovo eroe per i suoi “solidaristi e terzomondisti” lettori. “Farrakhan, colui che aspira alla Pace e combatte l’Imperialismo dal suo interno”.

Ma Farrakhan, prima d’essere antiamerikano è un razzista antioccidentale e antisemita. Tra i suoi seguaci, il testo “ Il Protocollo dei Savi Anziani di Sion” è considerato la prova del complotto giudaico-massonico. Inoltre, la religione della Torah è ritenuta “una fogna” da dove si è originato il male del mondo.

Con “The Secret Relationship between Blacks and Jews” Farrakhan ha raccontato una particolarissima versione della storia degli ebrei che sarebbero gli artefici della schiavitù dei neri.

Molti anni fa in un discorso pubblico affermò che gli ebrei lo consideravano il nuovo Hitler nero. Si offese? Per nulla. Dichiarò di ritenere il dittatore nazista un grande uomo, il cui unico handicap era il colore della pelle.

Il “giornalista” del Manifesto non conosce il vero pensiero di questo tanghero? Non credo. Lo conosce benissimo.
Ma anche se non lo apprezza, è conscio che Farrakhan incita a battersi contro l’occidente, gli ebrei ed Israele. E ciò è sufficiente per renderlo un campione agli occhi dei lettori.

Chi mi porta a scrivere tutto ciò, non ha certo la scaltrezza del giornalista del Manifesto. Probabilmente non se ne rende conto, ma è’ uno dei tanti dal cervello pregno di suggestioni anti-israeliane.

Insomma è uno di quelli che si crede un uomo affermando: “quando ammazzerete i prossimi innocenti sparando missili con gli elicotteri comprati dagli americani, ce ne ricorderemo!”

Ma è solamente un omino piccino, privo della consapevolezza di quanto danno lui ed i suoi compagni, apportano a quei popoli che dicono di voler aiutare.
Estimatore senza alcun dubbio di giornalisti acuti quanto nocivi (alla pace) come Paolo Barnard e Paolo Landi, o semplicemente "schierati" come Riccardo Cristiano.

Nel commento alla parte prima di questo post, l'omino ci illustra le solite banalità (falsi storici e mezze verità) che sono parte integrante della propaganda anti-israeliana.
Pertanto, analizziamo brevemente questa interpretazione della "verità" su Israele, per capire quali siano le fonti.

1) Per rinforzare l’ipotesi che il Sionismo avesse velleità filo-naziste, la prima parte del commento viene tratta dal saggio “I Miti fondatori della politica Israeliana”, di Roger Garaudy.
NOTA- Che nel 1941 la minuscola banda Stern (che NON è il Sionismo) tentasse un approccio con Hitler, è realistico ma ridicolo ed ininfluente. In quegli anni il Furhrer era in altre "faccende affaccendato", e comunque il partito nazista tedesco era già abbondantemente impegnato a finanziare e a rifornire di armi ed esplosivi (dal 1936) il nazionalismo Palestinese, contribuendo ad addestrare i suoi comandanti militari in Olanda e in altri Paesi europei. Insomma, l'appoggio nazista nel Vicino Oriente, era dedicato esclusivamente ai Palestinesi, con un obiettivo comune: lo sterminio degli ebrei.

Roger Garaudy, ex comunista, revisionista convertito alla religione musulmana, dopo la prima legale pubblicazione de “I Miti” fu accusato di negazionismo e processato. In seguito ebbe il completo appoggio di diverse organizzazioni musulmane (a questo proposito leggere qui).

NOTA - alcune delle tesi riportate da " I Miti" sono riprese da precedenti dissertazioni di Faurisson: tra queste, per esempio, è interessante la teoria che ci spiega che l'ideale nazista della "Soluzione Finale" della questione ebraica, come voluta da Hitler e concepita da Heichmann, non riguarda lo sterminio degli ebrei , bensì la loro deportazione in Madagascar...

Nei guai, e non solo con la LICRA (Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo), finì anche il suo estimatore ed amico, l’Abbé Pierre che ne prese le difese. In seguito fu chiaro a (quasi) tutti che L’Abbé Pierre poco o nulla aveva a che fare con il revisionismo: il suo appoggio a Garaudy aveva origine dalla profonda amicizia che legava i due.

Il libello è offerto anche in italiano, nella sua prima edizione, dai siti web neo-nazisti, o revisionisti e antisemiti come: Radio Islam (leggere verso la fine del capitolo 2°) e VHO.
E in lingua inglese, in molti siti revisionisti come IHR.
Attualmente, « Les Mythes Fondateurs de la politique israélienne », unitamente al “Mein Kampf” ed a “ Il protocollo dei Savi di Sion”, è uno dei libri stranieri più conosciuti e tradotti del mondo arabo.

2) La parte successiva del commento riguarda la Storia del Sionismo. Stendiamo un velo su quest’inutile cronologia che pare estratta dalla Selezione del Reader’s Digest, e che in ogni modo la potete trovare qui.

3) La parte più importante dell'esposizione riguarda i massacri attribuiti ai sionisti. E’ la parte più lunga, a tratti intervallata dalla Storia del Sionismo. Ne parleremo tra poco. La potrete trovare qui al paragrafo “Il catalogo dei massacri israeliani è scritto nella Torah” (magari “il nostro” ha contribuito alla ricerca delle "innumerevoli" fonti di quest’articolo, va’ a saperlo). In lingua inglese la trovate qui, qui ed in decine d’altri siti web.

4) Dopo qualche frase tratta dal Manifesto riguardo all’uccisione del conte Folke von Bernardotte Qui, ed un nuovo passaggio dell’onnipresente Storia del Sionismo, il commento finalmente si conclude con una parte tratta dalle “80 tesi per la Pace” dell’organizzazione pacifista israeliana GUSH Shalom (paragrafo 35).
Ammetto che pur non ritenendo condivisibili e applicabili la gran parte di queste “tesi”, i pacifisti di Gush Shalom hanno una “classe” diversa dai pacifisti nostrani, detti anche “a senso unico” e filo-terroristi.

“Il catalogo dei massacri israeliani è scritto nella Torah” comincia con la frase:
"Distruggi le loro terre, colpisci le loro colonne e spezza le loro statue, devasta i loro luoghi santi, ripulisci la terra e sradicali, per questo ti ho dato loro in tuo possesso" Numeri 33:52,53 " E’ logico che affermazioni simili inducano i musulmani ad odiare ancora di più, se ce ne fosse il bisogno, il popolo ebreo.

Tuttavia a guardar bene, gli israeliani in sessanta anni di guerre e di conquiste hanno quasi sempre evitato di infierire sui luoghi di culto islamici.
NOTA- come vedremo in seguito, "la sicurezza dei luoghi sacri minacciati dai sionisti" fu la geniale giustificazione degli attacchi arabi alle comunità ebraiche, dagli anni '20 ai giorni nostri.
Per contro, i musulmani non hanno avuto lo stesso rispetto per i luoghi sacri all’ebraismo. Già dai moti degli anni ’20, il furore arabo sfociò non solamente nel massacro delle famiglie ebree, ma anche nella pianificata distruzione delle sinagoghe.

Nei 19 anni della “cattività” giordana della parte vecchia di Gerusalemme (la culla millenaria degli ebrei), i luoghi di culto (sinagoghe, Monte degli ulivi ecc) furono dissacrati, e distrutti. Il Muro del Pianto fu ridotto a discarica ed orinatoio.

Durante il periodo del conflitto arabo-israeliano, ad ogni conquista araba di terre israeliane e ad ogni concessione di territori da parte d’Israele si è sempre accompagnata la pressoché totale distruzione dei luoghi di culto ebrei.

In questi ultimi anni, dopo il passaggio di Gaza all’Autorità Palestinese, moltissime opere israeliane utili agli stessi abitanti, furono demolite, così come le sinagoghe.

Chiarito ciò, passiamo oltre.

In “Back to Roots” Salman Abu Sitta, già membro fondatore del Consiglio legislativo Palestinese e presidente della Società per la terra di Palestina (associazione che si impegna per il Diritto al ritorno dei palestinesi nella loro terra d'origine) , scrive che divenne un rifugiato, all’età di dieci anni, quando dei sionisti europei invasero il suo villaggio e lo cacciarono. Da allora Salman Abu Sitta si chiede perché questo nemico abbia distrutto la sua vita.

Ecco, prestando fede solamente alla propaganda pro-Palestina, la fondazione dello Stato d’Israele sembra ridursi a questo: il massacro di palestinesi inermi; l’esodo forzato degli autoctoni.
La Nakba, appunto.

Eppure, benché in una certa misura anche questo accadde, molti di noi ritengono che, quando possibile, la Storia debba essere indagata nella sua interezza, senza il velo opaco della propaganda.
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