Parole in libertà 2
Sotto il nome di un quotidiano “rosso” leggo “Giornale Comunista”.
Bella cosa: comunisti e fieri di gridarlo al mondo.
Sappiamo che nel secolo scorso il fascismo e il nazismo e l’insieme delle dittature che nel mondo si sono rifatte a queste ideologie, compresi anche alcuni regimi e movimenti del medio oriente, complessivamente non hanno causato l’incredibile numero di morti che invece ha prodotto il comunismo.
Dall’Unione Sovietica ai Paesi dell’Est Europeo; dalla Cina alla Corea del nord; dalla Birmania al Vietnam, al Laos alla Cambogia; da Cuba ad alcuni paesi africani. Dove il comunismo ha attecchito, il mondo civile ha assistito impotente all’instaurarsi di dittature profondamente sanguinarie.
Sarebbe interessante che qualcuno spiegasse quale sia il motore che spinge così tanti italiani a votare senza vergognarsene per un’ideologia che nel mondo ha portato solo dolore e morte.
Inoltre, ma ne avevamo già parlato, nel nostro Paese per fortuna non si può rifondare il partito fascista (che si potrebbe chiamare “ Il Partito della Rifondazione Nazional popolare Fascista”) ma permettiamo che esista il partito della “Rifondazione Comunista”, il partito dei “Comunisti Italiani”, il partito dei “Giovani Comunisti”, un “giornale comunista” (Liberazione), ecc. ecc.
E in fondo che lo dico a fare: c’è un’aula del Senato intitolata alla memoria di un comunista aspirante assassino di carabinieri…
E’ uno schifo. Mi auguro che negli anni a venire, qualcuno vi porrà rimedio.
Il gioco è stato rimosso, ma il logo è rimasto. A che pro?
Eppure proprio sotto l’immaginetta ludica c’è un invito a giocare... clicco e … voilà, mi ritrovo su un sito anglosassone dove saltano subito all’occhio alcune foto di procaci ragazze che, quarda il caso, dalle didascalie sotto le immagini sembrano provenire tutte da paesi della provincia italiana. Dal momento che cà nisciuno è fesso, comprendo che il sito è dotato di un programmino che registra il mio IP e cambia in tempo reale la nazionalità riportata nei sottotitoli. Pertanto presumo che da Belgrado, vi troverei immagini di ragazze “provenienti” da Ruma o da qualche sperduto villaggio della Vojvodina; navigando da Sarajevo, magari potrei ammirare le foto delle ragazzotte di Kiseljak.
Ok, non è grave. L’importante è NON cliccare sulle immagini.
Per il resto, anche il mio super potente antivirus non rivela pericoli di sorta e mi permette di continuare la navigazione.
Comunque lo faccio girare per una manciata di secondi.
Hmmm…Ah!
Chiudo il collegamento e torno sul sito comunista.
Il gioco è disgustoso: non mi farebbe sorridere nemmeno se al posto del prete ci fosse un imam o il granprofetapedofilo in persona che insegue Aisha, e lo scopo del gioco fosse di fermarlo sparandogli un missile nelle parti basse.
E’ un passatempo ributtante. Degno di chi ama sentirsi “comunista”.
C’è del marcio in quella parte della sinistra.
Apriamo una parentesi. Anni addietro altri italiani giunsero a Jenin per organizzare manifestazioni contro il muro dell’Apartheid. Per loro fortuna, nel periodo della protesta quella separazione così avversata dai pacifinti fu d’impedimento agli attacchi terroristici. Dunque non si ebbero ritorsioni israeliane e gli italiani non furono usati come scudi umani dai palestinesi. Chiudiamo la parentesi.
Lo scopo dichiarato del “campo” sarà di riaccendere il sorriso ad un gruppo numeroso di ragazzini palestinesi. “Le attività del summer camp comprenderanno: clown, musica, animazione, disegno, sport”.
Inoltre i volontari italiani potranno essere impiegati anche in altre attività come dipingere scuole o piantare alberi.
Tutto ciò è giusto e caritatevole. Allontanare i bimbi per un periodo seppur breve dal disastro provocato dagli adulti palestinesi in quelle zone, è un atto meritevole di plauso.
Purtroppo va da sé che questi volontari, magari i più giovani, saranno sottoposti al solito indottrinamento palestinese. Ed allora m’immagino che di sera, davanti al fuoco, donne velate con voci vibranti racconteranno la storia del massacro di Jenin del 2002. Nell’ordine:
- l’aggressione di Sharon alla comunità indifesa del campo profughi (causa de “l’aggressione” fu che dall’interno di questa “comunità indifesa” la Brigata Al Aqsa organizzò l’attentato kamikaze che durante il festeggiamento della Pasqua ebraica, nel Park Hotel della città di Netanya, uccise 30 persone e ne ferì 140, molte delle vittime erano anziani sopravvissuti all’olocausto);
- le centinaia di donne/bambini/vecchi uccisi dall’esercito di Tzahal con l’ordine di Sharon (in realtà dalla Comunità Internazionale furono accertati 23 morti israeliani e 52 morti palestinesi, al tempo i palestinesi parlarono di 500 morti, dal momento che sono passati un po’ di anni, come al solito, avranno aumentato le loro stime);
- le misere abitazioni abbattute dall’esercito (almeno 50 case furono minate alle fondamenta dai palestinesi per uccidere il più alto numero di ebrei).
Nel filmato “Pallywood” di cui allego il link, si possono gustare alcune esilaranti scene di quel “documentario”, compresa l’immagine dell’ospedale palestinese “cannoneggiato” dai carri armati israeliani.
I racconti dell’epopea della “resistenza” palestinese provocheranno sicuramente un brivido profondo nelle femminucce pacifinte e un po’ d’invidia nei compagni maschietti, quando si farà riferimento al leggendario capo delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa, Zakaria Zubeidi. Si parlerà delle sue coraggiose gesta (che hanno causato la morte di così tanti civili in Israele) e del suo amore impossibile per Tali Fahima, la ragazza israeliana che giunta nella West Bank per portare aiuti ai bimbi palestinesi, s’innamorò di Zakaria e divenne il suo corriere per le armi e il suo scudo umano personale.
Chissà quante di quelle giovani pacifinte italiane vorranno avere una storia romantica come quella vissuta da Tali… Certamente, durante il “summer camp” ci sarà l’occasione per qualcuna di loro, di incontrare qualche bel palestinese tenebroso dal grilletto veloce (…XD*).
L’articolo sul viaggio in Palestina mi ha fatto sorridere un po’, cancellando per un momento quella sorta di ribrezzo provocato dal gioco “pretofilia”. Ora mi accingo a cancellare per sempre dalla mia macchina il sito delle giovani zecche ital… ops intendevo dei giovani comunisti, e a tornare sul sito di “Liberazione” per scoprire come la vicenda della Moschea perugina sia stata affrontata da questo giornale.
To be continued.
Nota* stavo per scrivere una battuta troppo scontata...ho preferito risparmiarvela.
Vignetta di introduzione al post rubata dal blog di Antikomunista
7 comments:
Che stomaco che hai per visitare siti del genere :)
I mali del comunismo per loro non esistono, sono solo insinuazioni fasulle dei servizi segreti deviati, dei massoni, dei fascisti e di berlusconi... o almeno se la sono saempre cavata così!
Beh cosi' ci incuriosisci! (Forse non sarebbe meglio se giudicassimo noi, la battuta? ;P)
Vista la tempra che dimostri (e mi auguro un'abbondante scorta di antiemetici) posso consigliarti un sito altamente istruttivo:
www.pmli.it
consiglio... gli antiemetici tienili a portata di mano
Stomaco di ferro e non soggetto a nausee. Ciò è dovuto ad un periodo di assuefazione trascorso nelle fogne di quei movimenti.
Per ricordarmene ho una sezione dei "Preferiti" che ho chiamato "Rubbish",con centinaia di siti del genere.
ciao
ti avviso che ho trasferito il blog
qui
http://lacasadelleliberta.splinder.com/
roberto
quella battuta vorrei proprio leggerla XD
Insomma... sarebbe bene che i belli ed impossibili dal "sapor medio-orientale"avessero solo il grilletto veloce e non pure il pistolino.
Ecco. Adesso vado a nascondermi.
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