Monday, March 19, 2007

In Europa è Jihad. Parte III



“It is far too easy to get a Swedish whore……I guess you can say they get fucked to pieces.” Hamid.
Un Paese in Europa ha il più alto numero di immigrati musulmani. Ma ha anche il primato delle violenze sessuali su minori: una statistica pubblicata nel 2005 dal Consiglio Nazionale per la Prevenzione del crimine di Stoccolma svela che nell’anno precedente furono 467 gli stupri di bambine sotto i 15 anni.

La Svezia di oggi è una nazione dove sempre più numerosi sono i crimini perpetrati da giovani e giovanissimi di religione islamica e dove lo stupro, che diventa strumento per oltraggiare le giovani occidentali, è comune quasi quanto lo scippo in alcune città italiane.

Come già accade in Norvegia, parte della classe politica svedese non permette che si parli di razzismo anti-occidentale, in quanto ha la convinzione che ciò possa deteriorare quel sogno (disilluso) di vivere in una società di eguali, moderna e multiculturale. Pertanto le cronache dei crimini commessi dai cittadini “non occidentali” vengono riportate dai giornali in modo neutro e mai si insiste sulla provenienza dei malfattori. Un esempio eclatante è la cronaca riportatata da alcuni giornali svedesi riguardo alle violenze subite da due ragazze, Jenny e Linda (foto sopra), stuprate e massacrate di botte. Nei giornali fu riportato che gli stupratori erano due svedesi, un finlandese, un somalo. Ma la versione raccontata dalle vittime era sostanzialmente diversa: si trattava di quattro nord africani.
Forse la verità si trovava nel mezzo: i due cittadini svedesi erano di origine somala, così come il filandese. L’ultimo, quello identificato come realmente somalo, era nell’attesa di ricevere la cittadinanza svedese.

Abbiamo detto che lo stupro di ragazze e ragazzine svedesi è così comune nelle città, che tra non molto gli svedesi non si stupiranno di trovare nelle vetrine di alcuni negozi delle cinture antiviolenza, insomma delle vere proprie cinture di castità, re-inventate da alcune ragazze ventenni. Una delle creatrici, Nadja Björk, ha affermato che il profitto che deriverà da quest’operazione commerciale sarà nulla in confronto alla soddisfazione di contribuire a ridurre il numero delle violenze commesse contro le sue coetanee.

Eppure nella Svezia del 2007, nessuno crede ad una flessione della criminalità.
Malmo, seconda città del Paese, grande centro commerciale e culturale, ha un tasso di banditismo che a noi italiani parrebbe inconcepibile per una città del Nord Europa. Il numero degli stupri è quasi di sei volte superiore a quello registrato nella città di Copenaghen, maggiore in estensione e popolazione.
Di fatto metà dei cittadini è d’origine non autoctona. Questo comporta una sorta di ghettizzazione che ha la sua causa-effetto nella comparsa di centinaia di bande di giovanissimi rapinatori e stupratori che scorazzano indisturbati dalla periferia al centro della città rubando e saccheggiando.
A questo proposito, Feriz e Partimi, membri di una banda albanese, hanno detto che in Kosovo erano abituati ad uccidere i serbi, in Svezia hanno trovato una situazione totalmente diversa, in quanto gli svedesi "sono dei codardi" e “If they get injured, they just have themselves to blame for being weak”.
E’ sempre la solita storia: per i musulmani chi si dimostra debole si deve vergognare e non merita pietà.
Svedesi codardi? In effetti, la criminalità e così diffusa che in certe piccole città anche le forze dell’ordine evitano di contrastare le bande islamiche, poiché queste non si fanno scrupolo di minacciare di morte le loro famiglie.
Non è raro nemmeno che molte ragazzine siano rapite di fronte a persone che non fanno nulla per fermare l’aggressione. Sì, forse molti svedesi sono dei codardi, tuttavia in Svezia le minacce di morte ai testimoni dei processi per stupro sono all’ordine del giorno, e pare non esistano strutture e programmi per la loro protezione.

Durante un’intervista a dei giovanissimi studenti musulmani di una scuola della periferia di Stoccolma questi non hanno avuto alcuna esitazione ad etichettare le loro compagne di scuola come semplici “puttane svedesi” che “meritano di essere scopate a sangue”.
Sono ragazzi di 15, 16 e 17 anni, che provano un odio profondo per le loro coetanee bianche.

In un’altra intervista, riguardo allo stupro di gruppo subito da una ragazzina svedese, gli stessi ragazzi hanno risposto che “It is not as wrong raping a Swedish girl as raping an Arab girl” perché “le svedesi probabilmente hanno già fatto sesso prima dello stupro, mentre le arabe devono mantenere integra la loro verginità fino al matrimonio ed uno stupro sarebbe causa di vergogna per la loro famiglia.” Certo, il ragionamento fila.
L’odio è il comune denominatore. E’ sintomatico il caso di un ventunenne musulmano accusato solo (!) di due stupri, ma anche di avere accoltellato e sfregiato otto donne in diversi pub. Arrestato, al processo disse di avere agito “accecato dall’odio verso le puttane svedesi”.

E importante sottolineare che mentre buona parte dei giovani musulmani ritengono che tutte le ragazze svedesi siano delle “puttane”, le autorità cercano di non offendere la loro sensibilità religiosa, con la speranza che magari un giorno tutti potranno finalmente vivere in amore e fratellanza nella società multiculturale. Ed allora, come già detto, dalle cronache dei giornali scompare la nazionalità d’origine degli stupratori; scompaiono le statistiche che riguardano i gruppi etnici coinvolti nei reati di stupro ecc. ecc.
Un piccolo esempio del political correct svedese: nel 2005, due ragazze furono espulse temporaneamente dalla loro scuola perché indossavano un maglione con l’immagine della bandiera nazionale. Il Preside giustificò il suo gesto sostenendo che ostentare la bandiera poteva risultare offensivo per gli studenti immigranti.

Non abbiamo la possibilità di affermare con certezza quanti stupri siano commessi ogni anno dai giovani di religione musulmana (per le ragioni che ben conosciamo), ma i rapporti della Polizia svedese informano che 2.631 furono gli stupri (denunciati) nel 2004, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente - rammento che la Svezia ha circa 10 milioni d’abitanti e 1 milione sono gli stranieri -. Un altro rapporto della Polizia afferma che su 10 bande criminali, nove sono composte da cittadini di provenienza non occidentale e di religione musulmana.
Infine, l'avvocatessa Ann Christine Hjelm in un suo rapporto del 2003, quando era ancora possibile farlo, rivelava che ai cittadini di religione musulmana erano ascritti l'85% degli stupri commessi durante il periodo esaminato (tre anni)
Insomma, basta fare 2+2.

C'è del marcio in Nord Europa.
E in Francia? Ci arriviamo.

Fonti: Fjordman, Cage,Viking Observer,Winds of Chang, FrontPage, Balder, Sudkuriren, The weekly Standard,

Continua.

6 comments:

Anonymous said...

Riguardo gli stupri etnici commessi da maomettani, dispongo di dati statistici abbastanza precisi relativi alla città di Oslo. Li trovi alla seguente pagina:

http://fattideuropa.splinder.com/post/11206447

P.S.: ho risposto al commento che hai lasciato da me e ti ho linkato.

A presto!

Fosca said...

I dati di Oslo sono già inseriti nella 2 parte. Comprendo che, da come è strutturato il blog, alcuni Post non siano immediatamente identificabili. Pertanto credo appronterò qualche pulsante di colegamento sulla parte destra del blog affinchè si arrivi direttamente ai post in più puntate.
Comunque grazie.

Anonymous said...

Ma allora perché si parla sempre e soltanto di Gran Bretagna e Francia? (E la Svezia è peggio dell'Olanda con i brutti fatti di Van Gogh e Ayaan Hirsi Alì?)

Anonymous said...

"Mio dio!" è la prima reazione che ho avuto. Sono mesi ormai che leggo ogni giorno di fatti orribili come questi, e non mi so dare pace. E' un incubo sapere di non poter fare nulla, e rendersi conto che la stragrande maggioranza della gente vive con le fette di bresaola sugli occhi.

Anonymous said...

Perche non:)

Anonymous said...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu